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Francesco Bruni: «Scialla? Cuore, anima e semplicità. Anche dieci anni dopo»

Roma, la Mostra di Venezia, il sequel. L’intervista ad un regista che amiamo davvero molto

Scialla, dieci anni fa.

VENEZIA – Era il 2011. Venezia 68, l’edizione de Le Idi di Marzo e di Shame, del Faust di Sokurov e di Al Pacino. Ma, per chi sta scrivendo, quello fu soprattutto l’anno di un piccolo e folgorante film che, con una manciata di parole, riuscì a far ridere e commuovere come poche volte prima. Usciti dalla proiezione in replica al PalaBiennale, ci trovammo a discutere (animatamente) con i cinefili di turno su quanto la storia di Bruno e Luca (Fabrizio Bentivoglio e Filippo Scicchitano) fosse leggera quanto perfetta, creando quell’atmosfera calda e meravigliosa in cui senti davvero vicini i personaggi. Quel film, ovviamente, era Scialla! (Stai Sereno), che segnò l’esordio alla regia di Francesco Bruni, dopo una sequela di sceneggiature meravigliose firmate per Paolo Virzì, Mimmo Calopresti, Francesca Comencini. E Scialla, che compie oggi dieci splendidi anni, resta tutt’ora un’opera (prima) deliziosa e magica; una favola che ha saputo amalgamare toni ed emozioni, definita da Bruni, nella nostra intervista, come: «Una commedia schietta, semplice e molto vicina a me».

Scialla fa dieci anni. Come andò, quel giorno, alla prima di Venezia 68?

«Era il 9 settembre. Fu una grandissima emozione. Un grande successo inatteso nelle sue proporzioni. Eravamo in Sala Grande, l’applauso fu lungo, e c’era Nanni Moretti… Rimasi sbalordito perché le commedie ai Festival non vengo quasi mai citate, anche se – meglio così – non eravamo in Concorso (bensì nella sezione Controcampo italiano, che vinse nda.). Ci fu un effetto outsider, tipico di quei film più leggeri e meno pretenziosi. Forse è stato il successo più importante di quell’edizione».

Al photocall di Venezia 68 per Scialla: Filippo Scicchitano, Francesco Bruni, Barbora Bobuľová e Fabrizio Bentivoglio
Al photocall romano per Scialla: Filippo Scicchitano, Francesco Bruni, Barbora Bobuľová e Fabrizio Bentivoglio

Il film è una favola. Come hai costruito i personaggi? Fabrizio Bentivoglio e Filippo Scicchitano erano perfetti insieme.

«Tutto nacque dal fatto che, all’epoca, mio figlio aveva sedici anni e andava a scuola, al Virgilio. Facevo fatica a farlo avvicinare ai temi classici, e così i racconti di questi miei tentativi facevano morire dal ridere Paolo Virzì. Dunque cominciai a pensare ad una commedia. Inizialmente dovevo fare solo la sceneggiatura, poi Beppe Caschetto (produttore nda.) mi disse: “Perché non lo giri tu questo film?”. E pensai: “se non lo faccio ‘sta volta non lo faccio più….”. Scialla è un film talmente mio, con un linguaggio che conosco, che non potevo non buttarmi. È andata bene».

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Sul set con Bentivoglio e Bruni

Francesco, in Scialla così come negli altri tuoi film c’è molta Roma. Come fai a fotografarla così bene?

«Ho sempre detto che chi viene dalla provincia come me ha un doppio vantaggio: raccontare un mondo sconosciuto ai più, e scoprire la città con gli occhi incantati. Il punto d’osservazione fortunato poi era avere due figli in casa, carpendo il loro modo di parlare e pensare. Ecco, vedo Roma come fosse New York».

Una scena di Scialla
Una scena di Scialla

Rivendendolo oggi?

«Eh… Gli voglio sempre tanto bene. Chissà, con una consapevolezza registica maggiore non sarebbe lo stesso film, ovvero semplice e schietto. Definizioni che mi piacciono molto».

Hai pensato di espandere l’universo di Scialla? Un sequel sarebbe perfetto…

«Ci sono state varie proposte, agli inizi per farne una serie o portarlo a teatro. Ho sempre resistito perché volevo fare altre cose, in fondo ho esordito tardi alla regia. Ma, ultimamente, sto ragionando sul fare un sequel. Mio figlio sta per diventare papà con la sua compagna, e allora magari sì… Scialla 2, Bruno Beltrame diventa nonno».

E noi siamo qui ad attenderlo.

Qui invece il videoclip di Amir con la canzone ufficiale:

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