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Il Giovane Karl Marx | Friedrich Engels, un’amicizia e la storia vera dietro il film

Raoul Peck racconta gli anni giovanili del filosofo fino alla scrittura del Manifesto del partito comunista

Il Giovane Karl Marx
Il Giovane Karl Marx

ROMA – Li abbiamo letti, studiati, a volte criticati (o amati). Qualunque possa essere il nostro “credo”, immaginare la vera vita dei grandi pensatori dell’era moderna è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Un’occasione per considerarli nella loro completezza umana e per vederli alle prese con le passioni e i tormenti che tutti viviamo. Il giovane Karl Marx di Raoul Peck è tutto questo, ma con un elemento in più: la totale mancanza di prosopea, quasi come se la “piccola” storia del filosofo che avrebbe sconvolto con le sue parole società e politica del tardo ‘800 e di tutto il ‘900, non avesse bisogno di altro per manifestare la sua importanza. Ambientato tra il 1842 e il 1848, il biopic fotografa un momento ben preciso nella vita di Marx (August Diehl).

Il giovane Karl Marx
Stefan Konarske e August Diehl nei panni di Engels e Marx

Gli anni giovanili sono quelli della formazione del suo pensiero politico, grazie soprattutto all’incontro chiave con Friedrich Engels. Una collaborazione professionale e umana fortissima che porta i due alla scrittura del Manifesto del partito Comunista. Ma chi era il giovane Karl Marx? Era un uomo appassionato che disprezzava nel profondo le storture del potere e della monarchia prussiana, a cui, sulle pagine della Gazzetta renana, non risparmiava taglienti opinioni. Fece scalpore, in particolare, un articolo sulla libertà di stampa pubblicato sul quotidiano in questione il 5 maggio 1842, vertice conclusivo di una serie di pezzi tutti indirizzati contro la censura. Il lavoro gli valse molte critiche, ma ne mise anche in luce la bravura.

Il giovane Karl Marx
Marx, Engels in una rara fotografia d’epoca

Divenne in poco tempo redattore capo del giornale e con il trasferimento a Colonia, Marx iniziò ad avvicinarsi al comunismo, intuendone limiti e possibilità. Lasciò il giornale nel ’43, stanco della condiscendenza dei suoi editori nei confronti del re. Sposo innamorato di Jenny von Westphalen, conosciuta nel 1836, Marx si trasferì a Parigi dove partecipò alla nascita della rivista Annali franco-tedeschi, scritta, tra gli altri, assieme a Friedrich Engels. Figlio di un ricco imprenditore, ma distante dal modo di pensare del padre, Engels divenne il principale finanziatore di Marx e amico tra i più cari.

Il giovane Karl Marx
Karl Marx nel suo ritratto più famoso

Fu lui a sostenere Marx nei momenti di difficoltà economica e a spronarlo a mettere in atto le sue teorie. E dire che il primo incontro fra i due, l’8 ottobre del 1842, fu tutt’altro che caloroso. Marx aveva appena rotto con la sinistra hegeliana, considerata inaffidabile e puerile, mentre Engels a quella corrente filosofica dava ancora credibilità. In quello strappo dai moderati, nell’obbligo morale che ogni studioso aveva di leggere, interpretare e intervenire sulla realtà, si sarebbe concentrato il futuro pensiero di Marx. «Il critico non solo può, ma deve interessarsi dei problemi politici» scrisse infatti nella lettera indirizzata a uno dei suoi colleghi più rinomati, Arnold Ruge.

Vicky Krieps, August Diehl e Stefan Konarske

Diventato personalità di spicco della sinistra estrema e per questo osservato speciale della polizia prussiana, Marx fu espulso da Parigi e si trasferì nel 1845 a Bruxelles con la moglie e la piccola figlia, obbligato a non scrivere più di politica. Raggiunto in Belgio da Engels, con lui stese La sacra famiglia, un pamphlet che prendeva di mira i giovani hegeliani. I tempi erano ormai maturi per un ulteriore salto. Grazie a Engels, Marx entrò in contatto con la Lega dei Giusti, un’organizzazione operaia clandestina tedesca con diramazioni in tutta Europa.

Un dipinto conservato al Museo Marx e Engels di Mosca

Egli comprese che per cambiare una società già trasformata dalla rivoluzione industriale, bisognasse proporre qualcosa di diverso: la lotta di classe. Un concetto innovativo che Marx ed Engels presentarono trionfalmente a Londra durante una riunione della Lega. Era il 1847. In quel congresso venne sancita la nascita della Lega dei Comunisti. Il motto? «Proletari di tutti i paesi, unitevi!». Marx aveva 30 anni quando assieme ad Engels scrisse il Manifesto del Partito Comunista. Qui inizia la storia rossa, qui finisce Il giovane Karl Marx.

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