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La Forza e la Ragione | Rossellini, Allende e quell’intervista memorabile

Un documentario per capire gli ideali sociali, culturali e politici di due (grandi) figure del Novecento

Rossellini e Allende
Roberto Rossellini e Salvador Allende in due momenti.

MILANO – Come fosse un gioco delle parti, ne La Forza e la Ragione i ruoli si invertono. Dietro la telecamera, Emidio Greco. Davanti, a intervistare il presidente cileno Salvador Allende, Roberto Rossellini. Nel mezzo, la storia e la visione di un politico, un presidente e prima di tutto un uomo, che ha segnato il percorso politico della sua nazione mantenendo alla base della sua fede ideale il contatto e il dialogo continuo con il proprio popolo. Ma com’era nato quell’incontro? Nel 1971, Rossellini e il figlio Renzo arrivano a Santiago del Cile: Allende, eletto l’anno prima, ha concesso un’intervista sul suo progetto al governo. Ed è proprio Allende, all’inizio dell’intervista, a tessere le lodi del regista: in virtù della sua esperienza, lo ritiene in grado di comprendere (e giudicare) il suo operato politico.

Rossellini, di spalle, e il Presidente Allende
Rossellini, di spalle, e il presidente Allende

Fra toni cordiali e scambi amichevoli, pur con un profondo senso di riverenza da entrambe le parti, si dipana quella che è stata la vita, non priva di sofferenze e tumulti, della prima figura marxista ad essere eletta alla carica di Presidente. Condotti dalle domande di Rossellini ci addentriamo così in una famiglia che affonda le sue radici nella politica, dove padre, zii e nonno sono impegnati tra il Partito radicale e il Senato. L’esperienza universitaria, che vedeva come primo obiettivo diventare medico, permette ad Allende di avvicinarsi agli ambienti marxisti, leggendo Marx, Engels e i teorici socialisti con gli altri studenti. Per il suo agitato impegno nell’attività politica della capitale viene espulso dall’università e giudicato da tre corti marziali.

Allende ne La Forza e la Ragione
Allende ne La Forza e la Ragione

Le difficoltà nel trovare un impiego lo spingono a tornare nel suo paese d’origine, Valparaiso, dove, dopo una breve professione nella medicina legale, fonda il Partito Socialista, che diventerà poi Unità Popolare. Attraverso quattro campagne, la prima nel 1951, si realizza quello che è il sogno politico di Allende: l’unità tra i partiti della classe operaia. Durante le campagne, infatti, l’Unità Popolare non poteva contare sui grandi mezzi di comunicazione come radio o giornali. E proprio questo ha permesso la creazione dell’elemento vincente: l’organizzazione, ovunque, di comitati, tramite cui rimanere sempre in rapporto con il popolo. “Il raccolto della vittoria è la semina di molti anni”, commenta Allende. E così La Forza e la Ragione continua, con Rossellini testimone di tutti i propositi del Compañero Presidente per il futuro del Cile e delle sue profonde riflessioni.

Roberto Rossellini
Roberto Rossellini

Una grande testimonianza per ricordare un rivoluzionario non violento, come lo consideravano i suoi sostenitori. Una testimonianza che, all’epoca, fu anche un inedito. Nonostante l’intervista sia avvenuta nel 1971, e successivamente acquistata dalla Rai, venne trasmessa solo la sera del 15 settembre 1973, dopo che la notizia della morte del Presidente Allende fece il giro del mondo. Deposto dall’esercito cileno con un golpe di Stato tre giorni prima, la sua morte rimane avvolta nel mistero, tra chi sostiene si trattò di suicidio e chi invece accusa di un complotto risultato nel suo assassinio. Allora, quello che possiamo fare noi è ricordare la sua figura emblematica di politico, rivedendola in una nuova veste grazie a un’altra personalità emblematica, quella di uno dei più grandi registi del Novecento.

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