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Vogliamo che ci sia ancora un domani | Il mondo del cinema e le proposte al Ministero

A Roma l’incontro del settore cinema audiovisivo animazione e documentari. Per un altro futuro

Un momento dell'incontro all'Adriano di Roma.
Freshly Popped

ROMA – Vogliamo che ci sia ancora un domani? Sì. E ci sarà. Al cinema Adriano di Roma durante un’affollata conferenza stampa con oltre millecinquecento presenti, il mondo del cinema ha lanciato proposte di riforme al Ministero della Cultura per proseguire il dialogo. Organizzato dalle principali associazioni di categoria, Vogliamo che ci sia ancora un domani è diventato così una riunione aperta in cui la voce dell’industria cinematografica e audiovisiva indipendente si è fatta sentire: registi, sceneggiatori, agenti, attori, distributori, compositori, produttori, tecnici. Tutti insieme – come non accadeva da anni, molti anni – per chiedere formalmente al Ministro Gennaro Sangiuliano, al Sottosegretario Lucia Borgonzoni e al Direttore Generale Nicola Borrelli di considerare le proposte del settore e promuovere un incontro per attuare le riforme necessarie.

Una delle slide presentate durante l’incontro.

Ma perché tutto questo? Semplice: perché il settore necessita di certezze, di regole, di tempistiche e risorse. Nessuna polemica, ma tanti temi esposti con sincerità, con lo scopo di continuare a tenere attivo il dialogo con le istituzioni, ma non solo, perché c’è anche l’intenzione di correggere la narrazione che spesso accompagna i temi dei finanziamenti. Qualche numero? 9mila imprese del settore, 95mila posti di lavoro diretti, 114mila nelle filiere. Cifre che testimoniano la dimensione del settore, che sviluppa un moltiplicatore economico di circa 3.54 di cui beneficia l’intera economia. Senza dimenticare che si  promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo.

L’effetto moltiplicatore spiegato in un’altra slide.

«Ma attenzione, non siamo qui a batter cassa», ha esordito Andrea Occhipinti di Lucky Red. «Abbiamo una visione unica e siamo qui per capire e per raccontarci, perché c’è stata una lettura distorta sul cinema con informazioni errate. Vogliamo raccontare il nostro punto di vista, con pacatezza ma con fermezza, chiedendo velocità alla pubblica amministrazione. Ora la domanda si è rallentata, la macchina amministrativa non è ancora adeguata se pensiamo che in Francia al Centre national du cinéma lavorano 400 persone e alla Direzione Generale Cinema e audiovisivo solo 100. Non stiamo accusando questo governo per questo ritardo. Vogliamo una crescita omogenea del settore che non penalizzi i piccoli e sopratutto evitare concentrazioni di film e di diritti».

Un altro momento dell’incontro.

«L’appuntamento di oggi è nato con l’obiettivo di unire le diverse sigle di una filiera lunga e articolata», ha aggiunto poi il presidente di CNA Cinema e Audiovisivo, Gianluca Curti, «e siamo certi che il messaggio positivo uscito dall’incontro sarà considerato come uno spunto fondamentale per le prossime decisioni che il Ministro Sangiuliano e il Sottosegretario Borgonzoni saranno chiamati a prendere. Ci aspettano mesi importantissimi in cui ridisegnare il quadro degli strumenti del settore, un percorso che siamo sicuri realizzeremo insieme perseguendo i medesimi obiettivi di valorizzare e difendere un settore fondamentale per il PIL, l’occupazione e la promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo». E adesso? Le proposte sono sul tavolo e le associazioni a disposizione delle istituzioni. Il futuro è adesso e la replica del Sottosegretario Borgonzoni non si è fatta attendere (potete leggerla qui).

  • VIDEO | Qui parte dell’incontro:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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