VENEZIA – Una madre, una figlia e una Roma deserta sono le tre protagoniste di BMM – Being My Mom, il corto che segna il debutto alla regia di Jasmine Trinca. Presentato in Concorso a Venezia 77 nella sezione Orizzonti Cortometraggi, BMM segue da vicino il viaggio di due donne, una madre e una figlia appunto, che hanno i volti di Alba Rohrwacher (già protagonista al Lido con Lacci) e della piccola Maayane Conti, alla sua seconda prova d’attrice dopo Debout sur la montagne.

«Maayane racchiude nei suoi occhi tutta la meraviglia del mondo, così come un residuo di selvaticità resistente ai tempi moderni che molto mi ricorda me bambina» ha rivelato Trinca. «Mentre Alba Rohrwacher è un’attrice eccezionale, libera, pazza, malinconica: una Buster Keaton con la sensualità di una pantera! Grazie al suo talento generoso mi ha permesso di riabbracciare mia madre».

«BMM – Being My Mom è una passeggiata metaforica nell’esistenza di due donne, due protagoniste che protagoniste non sono, se non della loro vita» ha spiegato Trinca, autrice insieme a Francesca Manieri del soggetto e della sceneggiatura del corto. «Le osserviamo con sguardo accidentale, creature che partecipano dell’esistenza, inessenziali al mondo, essenziali l’una per l’altra. Un’indagine sulle strade luminose e oscure della maternità e di ogni figliolanza».

Prodotto da Olivia Musini per Cinemaundici, BMM – Being My Mom ci conduce quindi all’interno di un viaggio esistenziale carico di significati, come la valigia che le protagoniste trascinano con sè fra le strade della Città Eterna. Unite da un legame profondo e unico, madre e figlia affrontano un cammino senza sosta, che le porta ad avvicinarsi e poi allontanarsi, in un continuo ribaltamento dei ruoli pieno di sorprese e inaspettate epifanie.
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