ROMA – Ormai la domanda è inevitabile: cosa vediamo questa sera? Un action o una commedia? Risate, animazione o un giallo? Dilemma continuo e scelta difficile, tanto che spesso si va a dormire senza scegliere, ma non temete, perché ci siamo noi di Hot Corn a consigliarvi alcuni film in streaming da vedere. Questa volta abbiamo fatto una scelta d’autore per voi nella nutrita sezione del canale Rarovideo Channel che trovate sia su Prime Video che su The Film Club (qui). Siete pronti? Seguiteci. E se volete consigliarci qualcosa, scrivete a: [email protected].
BARRAVENTO, di Glauber Rocha – Il film d’esordio di Rocha, datato 1962, uno dei capisaldi del Cinema Novo Brasiliano, di cui Rocha è stato demiurgo e codificatore della grammatica filmica nel raccontare di segregazione, frantumazione dei valori, e crisi di identità del singolo. Barravento è un racconto poetico e terreno di sorte, desiderio e povertà. Uno dei più importanti film del cinema brasiliano e del cinema tutto, il cui titolo è ispirato a una particolare tempesta brasiliana capace di spazzare via qualsiasi cosa gli capiti a tiro e che uccide i marinai non ancora approdati. Racconta la storia di Firmin che, tornato nel suo paese d’origine, cerca di far capire ai pescatori bahiani le ragioni della loro miseria, ma si scontra con superstizione e ignoranza. Dove vederlo? Barravento
L’ILLUSIONE VIAGGIA IN TRANVAI, di Luis Buñuel – Un’opera originale, curiosa, che nel raccontare di un giorno intero in giro su di un tram speciale, diventa l’opportunità per disegnare un affresco variegato della società messicana. Il film racconta di Juan e Tobías, rispettivamente bigliettaio e pilota del tram 133 di Città del Messico, tristi all’idea che sarà presto tolto dalla circolazione. Al termine di una festa, i due, visibilmente ubriachi, decidono di rubare il tram per un ultimo giro, ma incontreranno molti ostacoli prima di poter riportare la vettura al suo posto. Dove vederlo? L’Illusione Viaggia In Tranvai
OMBRE, di John Cassavetes – L’esordio di Cassavetes rappresenta una pietra miliare del cinema indipendente americano. Hugh, Lelia e Ben sono tre fratelli afroamericani dalla gradazione differente, che vivono a Manhattan e rincorrono le proprie aspirazioni artistiche e intellettuali tra sogni e problemi, ma sono destinati a scontrarsi con la mediocre realtà dell’ambiente che li circonda. Finanziato grazie ad un annuncio sul New York Times e a una richiesta di finanziamento lanciata via radio nel corso di una trasmissione notturna e girato tra il 1959 e il 1960, Cassavetes concepì Ombre come un saggio collettivo di recitazione e di regia. Un’improvvisazione di puro jazz filmico, tutta avvolta in immagini di un bianco e nero finissimo con sfocature della pellicola e dalla fotografia sgranata, per raccontare di alienazione ed emozioni pure di un microcosmo giovanile di individui in preda al disorientamento esistenziale sullo sfondo di quella grande rivoluzione sociale che fu la Beat Generation di New York. Dove vederlo? Ombre
IL MASSACRO DI FORT APACHE, di John Ford – Nel primo tomo della leggendaria Trilogia della Cavalleria (I Cavalieri del Nord Ovest, Rio Bravo), Ford va a rileggere in chiave umana ed eroica uno dei momenti cardine della storia americana: la disfatta del Generale Custer a Little Bighorn. E lo fa mettendo lo spettatore di fronte al Generale Turner (Henry Fonda) e la sua cieca follia di conquista e giustizia e a quella più pacifica e onorevole di Kirby York (John Wayne). Un’opera essenziale nell’opus fordiano, chiusa in quel finale profondamente terreno e spirituale in cui assistiamo a un simbolico passaggio di consegna tra feticci attoriali. Da una parte Fonda, che di Ford fu a punta di diamante tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta con Alba di gloria, Furore, Sfida Infernale, dall’altra Wayne, fino a quel punto sullo sfondo con le eccezioni di Ombre rosse e pochi altri, da quel momento diventa veicolo valoriale di speranza e sani valori americani del Secondo Dopoguerra. Qui per il nostro WestCorn. Dove vederlo? Il Massacro di Fort Apache
SCANNERS, di David Cronenberg – Una multinazionale governativa, la ConSec, specializzata in armi e sicurezza, è messa in pericolo dagli scanner: individui telepatici e telecinetici capaci di penetrare nel cervello degli altri e manipolarlo a proprio piacimento (fino a farlo esplodere). Memorabile lo scontro finale, in un tripudio di acido, sangue e viscere di puro orrore, passato alla storia per l’impatto visivo. Il punto di svolta del cinema di Cronenberg è anche il primo dei due titoli che renderanno immortale il body-horror (l’altro è Videodrome), genere di cui ha codificato la grammatica filmica tra Il demone sotto la pelle, Rabid – Sete di sangue e Brood – La covata malefica. Dove vederlo? Scanners
IL SILENZIO DEL MARE, di Jean-Pierre Melville – L’esordio di Melville datato 1949, tratto dall’omonimo romanzo di Vercors. Un’opera povera di mezzi, figlia di una rocambolesca lavorazione, ma piena di carattere, ben accolta dalla comunità cinefila dell’epoca. Il film racconta di Werner Von Ebrennac, un ufficiale tedesco a cui viene assegnato un alloggio nella casa di un uomo anziano e sua nipote. Durante i mesi di questo soggiorno imposto, tra l’occupante e i suoi ospiti si stabilisce una strana relazione. Costretti ad accettare, i due francesi reagiscono all’intrusione evitando sistematicamente di rivolgere la parola all’ufficiale in un silenzio volontario e assordante. Al dialogo rifiutato si sostituisce un monologo forzato che si svolge in un unico ambiente: il soggiorno della casa, dove i tre personaggi si ritrovano tutte le sere per una inquietante veglia. Dove vederlo? Il Silenzio del Mare
STRADE PERDUTE, di David Lynch – Los Angeles. Il sassofonista Fred Madison è perseguito dall’invio di una serie di videocassette che riprendono la sua vita da vari punti di vista, una delle quali ritrae il corpo di Renée massacrato. Arrestato per omicidio, in prigione soffre di lancinanti emicranie e una mattina, in cella, al posto suo si risveglia un altro uomo, Pete, giovane meccanico che viene immediatamente rilasciato. Al soldo della malavita, Pete diventa l’amante della ragazza del boss, Alice, straordinariamente somigliante alla moglie di Fred. La donna coinvolge Pete in un colpo ai danni di un regista di film porno: tutto però va storto e l’uomo entrerà in un regno di follia e mistero. David Lynch dirige un neo-noir di destrutturazione lineare dall’immaginario e dalle tematiche surreali e vertiginose. Qui per il nostro Longform. Dove vederlo? Strade Perdute
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