ROMA – Di carriere come quelle di Donald Sutherland ne capitano davvero poche nella storia del cinema. Anche perché, ma quanti altri attori possono dire di aver dato una svolta alla loro carriera con un film come Quella Sporca Dozzina di Robert Aldrich del 1967 e da lì ispirare un altro genio, Robert Altman, a puntare su di te per MASH, nel 1970, con un ruolo praticamente fotocopia? Ma c’è di tutto e qualsiasi cosa nella filmografia di Sutherland: Piccoli Omicidi, I Guerrieri, E Johnny Prese Il Fucile, Una squillo per l’Ispettore Klute che oggi probabilmente diventerebbe un franchise, A Venezia…un dicembre rosso shocking, e poi Novecento, Il Casanova, quella particina leggendaria in Animal House e Il Giorno della Locusta, La notte dell’aquila, Terrore dallo Spazio Profondo. È stato uno dei volti-chiave della New Hollywood, Sutherland, perché sapeva essere buono e cattivo, fragile e feroce. L’apice arrivò con Gente Comune, forse il suo miglior film, finito quasi nel dimenticatoio.

Poi una schiera di film, magari non memorabili, magari bellissimi e un po’ dimenticati, ma dove Sutherland diventava il fattore aggiunto con il suo carisma e i suoi occhi di ghiaccio: La cruna del lago, Revolution, Un’arida stagione bianca, Sorvegliato Speciale, Fuoco assassino, Virus Letale, 6 gradi di separazione, Ad Astra, per citarne un paio, ma l’elenco è sterminato. In JFK – Un caso ancora aperto, Sutherland compare appena per una manciata di minuti come Mister X con Oliver Stone che gli affida il monologo più difficile del film, che copre praticamente tutta la storia americana. Anche nel piccolo schermo lasciò il segno. I meno giovani se lo ricorderanno sicuramente in I Pilastri della Terra e Dirty Sexy Money, per non parlare della miniserie Trust: Il rapimento Getty, di gran lunga superiore al falcidiato Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott, o la recente The Undoing. Noi di Hot Corn, all’indomani della sua scomparsa a 88 anni, vogliamo provare a ricordarlo con cinque film con cui ha saputo lasciare il segno.

GENTE COMUNE, di Robert Redford – Forse l’apice artistico. All’inizio degli anni Ottanta, dopo una serie di pellicole – tutte pura New Hollywood – che da sole varrebbero l’immortalità artistica di qualunque interprete, Sutherland prende parte a un film piccolo ma di carattere, capace di trattare di fragilità umana e di famiglie disfunzionali come pochissime altre a quel tempo (forse solo Kramer vs Kramer del 1979), con accanto l’astro nascente Timothy Hutton, Judd Hirsch e una Mary Tyler Moore da antologia. Opera prima di Redford che agli Oscar 1981 sarà il protagonista assoluto nonostante pellicole del calibro di Tess, The Elephant Man e Toro Scatenato (qui per il nostro Longform). Dove trovarlo? Paramount+
MASH, di Robert Altman – L’Inizio dell’ascesa artistica di Donald Sutherland parte da qui, dal primo vero capolavoro della filmografia altmaniana. Un’opera, MASH, che prende di petto l’orrore della Guerra in Vietnam dissacrandone gli esiti in una narrazione allegorica che sceglie invece di raccontare della Guerra in Corea tra cameratismo, risate, gag di ogni genere. Se poi fai coppia scenica con un mattatore come Elliott Gould, tutto diventa talmente naturale da sembrare semplice. Qui per il nostro Storie. Dove vederlo? Prime Video
SEI GRADI DI SEPARAZIONE, di Fred Schepisi – Abbiamo tutti due vite: quella in cui siamo nati e quella che ci creiamo. Will Smith fa il suo debutto drammatico nel ruolo di Paul Poitier, un uomo che si presenta alla porta di due influenti critici d’arte, Ouisa e Flan Kitteridge, dichiarando di aver bisogno del loro aiuto dopo che lo hanno derubato a Central Park. Con lui la coppia Stockard Channing e Donald Sutherland in un autentico cult esistenziale che fa riferimento all’omonima teoria semiotica pre-social media (fu formulata nel 1929) secondo cui ogni persona può essere collegata a qualunque altra attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di cinque intermediari. Da riscoprire. Dove vederlo? Prime Video
TERRORE DALLO SPAZIO PROFONDO, di Philip Kaufman – Questo è il classico film per cui tutti, o quasi, conoscono Sutherland. Perché quell’urlo agghiacciante, nell’ultima scena del film, oltre a spazzare via qualsiasi speranza di un happy ending per i protagonisti del film, è diventato iconico come pochissime altre sequenze nella storia del cinema. La trama non c’è nemmeno bisogno di ricordarla, se siete qui a leggerci la sapete già, ma è la trovata a rendere Terrore dallo spazio profondo un’opera geniale. Kaufman ricalibra la fantascienza sociale de L’Invasione degli Ultracorpi di Don Siegel del 1956 nelle forme di un thriller paranoico, serrato, tesissimo, di immagini fatte di orrore e chiaroscuri con un Sutherland eroico, protagonista, e padrone della scena. Dove vederlo? MGM+
IL CASANOVA DI FEDERICO FELLINI – A detta di una parte di critica, Il Casanova è il film meno riuscito di Federico Fellini, ma c’è qualcosa di perdutamente affascinante nelle immagini di quest’opera folle, grottesca, piena di fantasia e colore, tutto girato in ambienti piccoli. Su ammissione di Fellini: «La storia di un uomo che non è mai nato, una funebre marionetta senza idee personali, sentimenti, punti di vista; un italiano imprigionato nel ventre della madre, sepolto là dentro a fantasticare di una vita che non ha mai veramente vissuto, in un mondo privo di emozioni, abitato solo da forme che si considerano in volumi, prospettive scandite con raggelante, ipnotica iterazione». Al centro della scena un formidabile Donald Sutherland dalla faccia cancellata, vaga, acquatica e dall’indole giocosa, incapace di riconoscere il valore delle cose e del mondo intorno. Dove vederlo? Prime Video
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