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Sir Gawain e il Cavaliere Verde | Dev Patel e il fantasy visionario di David Lowery

Il regista reimmagina l’omonimo poema cavalleresco del XIV secolo in un film ambizioso targato A24

The Green Knight Sir Gawain e il Cavaliere Verde
Dev Patel in The Green Knight

ROMA – Ce ne fossero di registi come David Lowery. Da Senza Santi in paradiso fino a The Old Man & the Gun, dove ha diretto Robert Redford nella sua ultima interpretazione cinematografica, la filmografia di Lowery è sempre stata caratterizzata dalla libertà di spaziare tra generi. Lo dimostrano sia l’annuncio della regia del live action di Peter Pan, sia film come Il drago invisibile, remake del classico Disney, e Storia di un fantasma, un dramma con sfumature fantastiche con protagonisti Casey Affleck e Rooney Mara distribuito da A24. La stessa casa di produzione e distribuzione newyorchese dietro il suo ultimo film, Sir Gawain e il Cavaliere Verde (The Green Knight in originale).

Sir Gawain e il Cavaliere Verde
Una scena di Sir Gawain e il Cavaliere Verde

Disponibile su Amazon, il film è ispirato all’omonimo poema cavalleresco del XIV secolo. Una storia del folklore gallese e inglese che narra le gesta di Gawain – interpretato da Dev Patel -, nipote di Re Artù che accetta la sfida del Cavaliere Verde, una figura misteriosa a metà tra un uomo e una pianta, che afferma di lasciarsi infliggere un colpo d’ascia senza opporre resistenza se anche lui, ad un anno e un giorno di distanza, potrà fare la stessa cosa. Una volta che Gawain accetta la sfida inizia per lui un lungo peregrinare verso la Cappella Verde dove vive il cavaliere.

Dev Patel è Sir Gawain

Un viaggio che testerà il suo coraggio e la sua lealtà e lungo il quale incontrerà una serie di personaggi che lo metteranno alla prova. Fantasmi, ladri, volpi parlanti, seduttrici: Gawain dovrà confrontarsi con molte realtà per dimostrare il suo valore di cavaliere. Ma a David Lowery interessa maggiormente riflettere sull’uomo e le sue contraddizioni, a cosa è disposto a fare o rinunciare pur di affermarsi agli occhi altrui (in questo caso di una società in declino come ci mostra il regista). E come già per Storia di un fantasma, la componente visiva e sonora è in prima piano.

Sir Gawain e il Cavaliere Verde
Una scena di Sir Gawain e il Cavaliere Verde

La fotografia di Andrew Droz Palermo è sbalorditiva, tutta giocata sulle sfumature del verde e in un continuo alternarsi di modernità e tradizione ancorata al contesto in cui si muove la storia. Esattamente come per la colonna sonora di Daniel Hart, divisa tra sonorità tipiche della musica gaelica e synth distorti che amplificano l’atmosfera sinistra del film. La regia di David Lowery trae ispirazione dai classici del genere e dal respiro ampio e ambizioso delle inquadrature di Stanley Kubrick (Barry Lyndon) ma ha il grande merito di trovare una sua voce chiara e riconoscibile.

Un’immagine di Sir Gawain e il Cavaliere Verde

Stessa riflessione vale anche per la sceneggiatura. Sir Gawain e il Cavaliere Verde è sì un racconto epico cavalleresco ma è come se Lowery, consapevole delle innumerevoli modifiche, alterazioni, e cambiamenti fatti alla storia nel corso dei secoli, avesse deciso di inserirsi in quel flusso e dare anche lui la sua versione della storia del cavaliere errante. Un racconto in cui convivono tradizione e audacia e grazie a cui analizzare un maschile moderno passando attraverso gli archetipi del ciclo arturiano. Un cinema che reimmagina e reinventa e, quindi, si rinnova.

  • Old man & The Guard: l’ultima fuga di Robert Redford
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Qui potete vedere il trailer di Sir Gawain e il Cavaliere Verde: 

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