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I giorni di gloria e l’ultima fuga di Robert Redford: The Old Man & The Gun

Sorridendo, beffardo, in faccia al tempo che scorre, l’attore dice addio alle scene con un film perfetto

Come si può fermare il tempo? Impossibile. Puoi ingannarlo, magari ritardarlo o forse si può far semplicemente finta di nulla, che tanto il momento fatidico, prima o poi, arriva sempre. Inutile star lì a guardare l’orologio che fa il suo solito giro. Così, quel tempo, è meglio impiegarlo a correre. Sempre in avanti, sempre dritto, fino all’ultima cavalcata, senza mai fermarsi un attimo. Perché probabilmente, non poteva esserci storia migliore di quella (vera) di Forrest Tucker, rapinatore seriale ma gentiluomo come non ne fanno più, con sedici evasioni alle spalle (anche da San Quentin) e una vita, appunto, da antieroe buono, col sorriso stampato in faccia e il cuore in mano. A correre verso il (pen)ultimo rischio. Avventura cucita su misura per Robert Redford che, nonostante tutto, quell’orologio al polso ha finito per guardarlo, scoprendo che il momento giusto era arrivato e che sì, The Old Man & The Gun, sarebbe stata la sua ultima sgambata.

Robert Redford è Forrest Tucker.

”Quello che non ho è un orologio avanti, per correre più in fretta e avervi più distanti”, cantava De Andrè. E Robert Redford, nel film, impeccabile, sornione, bellissimo nel completo blu come i suoi occhi e il borsalino calato sulla fronte, nella vita da uomo e attore, ha avuto un passo più veloce degli altri, mito fatto di una pasta ormai rara, capace di fregarti a carte mentre ti guarda dritto in faccia, perché ad uno come lui è dura resistere. Così,Redford, l’ultima ballata folk, la suona al fianco al settantenne Tucker, un po’ Robin Hood un po’ Jesse James un po’ Arsène Lupin, ripercorrendo e riassumendo nel film, bellissimo, di David Lowery, sessant’anni di carriera, dalle accordature perfette, come un brano di Scott Walker, suonato sulla porta, ad un passo dall’addio, ricordando di quando il mondo provava a catturati e piegarti ma no, non poteva farcela finché non avresti voluto incontrarlo, con l’irrefrenabile voglia di mostragli il tuo miglior sorriso. Ennesima sfida, ennesima vittoria, ennesima fuga verso un tramonto colorato di rosso e di azzurro.

Sissy Spacek e Robert Redford.

Perché poi, sotto la fotografia spessa e granulosa da polaroid di un’altra epoca (Joe Anderson), il parallelo tra Redford/Tucker e il suo inseguitore John Hunt/Casey Affleck è chiaro: uno è il tempo che non puoi fermare, l’altro è l’orologio che, invece, puoi far finta di non vedere. “Voi avete gli orologi? Noi abbiamo il tempo“, diceva quell’antico motto afghano, parafrasi perfetta di una filmografia che ha reso Redford uno di quei cinque o sei volti in grado di assottigliare i minuti, facendoli suoi, scappando, amando, lasciando. E ricominciando, ogni volta, come se fosse la prima volta, come se fosse l’ultima rapina alla diligenza. Prima di dire basta, giurando su una promessa impossibile da mantenere. E il suo Forrest Tucker, mai stanco, mai domo, galantuomo, sempre alle prese con il suo anno migliore, sul filo dell’equilibrio, col sogno di andarsene lontano, per poi fermarsi in un cinema, al fianco di una meravigliosa Sissy Spacek, coscienza e angelo custode, rassegnata e incantata da quell’uomo infinito.

Redford e Casey Affleck, nel film.

Ci si diverte e ci si emoziona, a vedere The Old Man & The Gun; Lowery – che aveva già diretto Redford in Pete’s Dragon – riesce a non far pensare che quella sia l’ultima volta per noi insieme all’ex Sundance Kid, che le rapine e le scorribande malinconiche e sognanti di Redford/Tucker, siano storia di un passato già arrivato. E non è un caso, che, poco prima della fine, compaia in una sequenza che varrebbe da sola l’intero titolo, un giovane Redford (guarda caso) ne La Fuga. Del resto, si diceva, è solo una questione di tempo. Sfidato, addomesticato, schivato. Da un nobile furfante e da un attore perfetto, entrambi sulla stessa sponda del fiume, a guardare l’acqua che scorre, ridendo, ancora una volta, di quei giorni di gloria.

Qui potete vedere il trailer del film

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