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Shikun | Amos Gitai, Irène Jacob, Netanyahu e le ombre lontane di Eugène Ionesco

Il Rinoceronte, la situazione in Israele e il senso del titolo. Dove? In anteprima alla Berlinale

Irène Jacob in una scena di Shikun, un film di Amos Gitai, in concorso alla Berlinale 74
Irène Jacob in una scena di Shikun, un film di Amos Gitai, in concorso alla Berlinale.

ROMA – Uno spaccato eterogeneo della società israeliana converge in un unico edificio multiuso, lo Shikun. Mentre persone di lingue, origini e generazioni diverse si incontrano in incontri altamente teatrali, tutti loro sembrano alle prese con lo stato attuale delle cose con cui fare i conti e modificare i propri comportamenti. In una metafora ispirata alla famosa pièce Il Rinoceronte di Eugène Ionesco, alcuni inizieranno poi a trasformarsi in rinoceronti, mentre altri resisteranno con forza alla mutazione. Parte da questo ambizioso assunto Shikun, il nuovo film del regista israeliano Amos Gitai che a 73 anni porta alla 74esima edizione della Berlinale nella categoria Berlinale Special, una pellicola decisamente unica con protagonisti Irène Jacob (la ricordate in Film Rosso?), Bahira Ablassi, Hana Laslo e Yaël Abecassis.

Bahira Ablassi e Irène Jacob in un momento di Shikun
Bahira Ablassi e Irène Jacob in un momento di Shikun

Un’opera caratteristica quella di Gitai, a partire dal titolo evocativo: «C’è stato un dibattito sul titolo tra due opzioni, la seconda era Non è ancora finita, basata sulla canzone che ascolti nel film (It’s Not Over Yet)», ha spiegato il regista. «I miei amici di Tel Aviv preferivano il secondo titolo, che sarà anche il titolo del film una volta in sala in Israele, ma io continuo a preferire Shikun, che in ebraico significa alloggio sociale, ovvero un edificio in cui le persone possono vivere. La parola deriva da un verbo che significa riparare, dare rifugio. Il film dà rifugio a persone che, per diversi motivi, hanno bisogno di rifugio dalla minaccia dei rinoceronti. Mi piace il suono della parola. So che la maggior parte delle persone non saprà cosa significa, ma questo non mi disturba, anzi…».

Yael Abecassis in una scena del film
Yael Abecassis in un’altra scena del film

Da qui la base narrativa al centro del concept di un film nato prima del 7 ottobre che ha poi cambiato tutto: «Shikun nasce in relazione a quello che allora era il contesto sociale e politico in Israele, prima del 7 ottobre», precisa Gitai, che negli anni Ottanta andò in esilio a Parigi perché osteggiato in Israele. «Eravamo nel mezzo di un enorme movimento di protesta contro il tentativo del premier, Benjamin Netanyahu e del suo governo di estrema destra di riformare il sistema legale. In quelle grandi manifestazioni convivevano gruppi femministi, soldati, accademici, economisti, persone che lottavano per la coesistenza pacifica tra palestinesi e israeliani. Insomma, un’ampia parte della società civile contro la distruzione del sistema legale democratico. Quel movimento fu anche la reazione all’ascesa di una forma di conformismo, alla scomparsa dello spirito critico nella società israeliana…».

Naama Preis e Minas Qarawany in un momento di Shikun
Naama Preis e Minas Qarawany in un altro momento di Shikun

Poi però è arrivato il 7 ottobre e tutto è cambiato, con il governo di Netanyahu diventato governo di guerra e praticamente intoccabile. Nel film vediamo emergere l’influenza di Ionesco e del teatro dell’assurdo del suo rinoceronte: «Sì, perché proprio in quel contesto ho riletto l’opera di Ionesco, scritta alla fine degli anni Cinquanta come una favola antitotalitaria. Mi sembrava riecheggiare precisamente ciò che stavamo vivendo. Intuivo in quelle parole la possibilità di ispirazione per un film sul presente che vivevamo. In quel periodo stavo provando a Tel Aviv la versione teatrale di House, la pièce ispirata al mio film del 1980. C’era tutto il cast, compresa Irene Jacob e l’attrice palestinese Bahira Ablassi…». Shikun arriva a tre anni di distanza da Laila in Haifa, che fu presentato alla Mostra di Venezia.

  • PREVIEW | A Different Man, Sebastian Stan e un film da scoprire
  • INTERVISTE | Amos Gitai racconta Shikun
  • VIDEO | Qui per il trailer del film: 

 

 

 

 

 

 

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