MILANO – 1962, Hollywood. Un critico dei Cahiers du Cinéma e il maestro del brivido si incontrano. Che succede? Semplice, ne nasce un’intervista – e successivamente un libro, Il cinema secondo Hitchcock – che cambierà per sempre il modo di concepire il cinema. Hitchcock/Truffaut – prezioso documentario girato da Kent Jones nel 2015 e ora su Prime Video in una vetrina che celebra i 90 anni del regista francese – parte da qui per resocontare e analizzare ogni singolo istante di una straordinaria creazione, un sogno per ogni cinefilo che si rispetti. Durante l’incontro, François Truffaut, supportato dalla redazione della rivista francese, vuole regalare a Alfred Hitchcock una rivincita verso il mondo del cinema che lo ha sempre definito un semplice intrattenitore, figlio di un dio minore: la televisione.
Ne nasce un vero atto rivoluzionario per i tempi: Truffaut si schiera contro un esercito di critici della peggior specie, i conservatori, e forte dell’ammirazione per le opere di Hitch – di cui conosce ogni singolo fotogramma – ne elogia tecnica e innovazione. E il grande, sornione, Alfred, con grande ironia, si diverte a spiegargli l’importanza degli spazi nelle inquadrature, di quanto i dialoghi siano essenziali per la riuscita di una storia, il MacGuffin e la teoria della suspance, che Hitchcock spiega così: «Per produrre suspense, nella sua forma più comune, è indispensabile che il pubblico sia perfettamente informato di tutti gli elementi in gioco. Altrimenti non c’è suspense».
Oltre all’incontro, il documentario Hitchcock/Truffaut è arricchito da testimonianze di autori come Martin Scorsese, David Fincher e Wes Anderson che – con estrema devozione – ricalcano i punti di forza del cinema di Hitch e spiegano quanto siano stati da lui influenzati. Più che un documentario, una finestra sul mondo Hitch, che unisce filmati dell’intervista ai passaggi più suggestivi dei film firmati dal regista.
Kent Jones riesce così a mettere insieme per la prima volta il materiale fotografico e le immagini dell’intervista, con frammenti di stile e generi diversi che hanno come unico denominatore Alfred, François e il loro infinito amore per il cinema. E alla fine è evidente l’intuizione di Truffaut, primo a rivalutare Hitchcock e indicarlo come maestro per generazioni di spettatori, alle quali ha insegnato ad immaginare prima di pensare. Maestoso.
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