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Gangster Comics | Scarface e il mondo (a fumetti) di Tony Montana

Nostalgia del gangster di Al Pacino? Rieccolo nei fumetti di John Layman e Dave Crosland

ROMA – «The World is Yours». E poi Tony Montana alias Al Pacino trivellato dai colpi di mitraglia dentro la piscina della sua sfarzosa villa di Miami. Finiva così, nel 1983, Scarface di Brian De Palma, remake dell’omonimo film del 1932 diretto da Howard Hawks e ambientato nella Chicago del Proibizionismo. Gangster movie per eccellenza, quello di De Palma, stracolmo di violenza fisica e verbale – tanto che prima dell’uscita negli Stati Uniti ci fu un acceso dibattito che lo portò ad essere vietato ai minori di 14 anni – con annessa etichetta cult e un Pacino cattivo (e enorme) a più non posso.

montana
Tony Montana, versione fumetto.

La storia, pensate un po’ firmata da Oliver Stone, la conosciamo, con Antonio Montana immigrato cubano durante l’esodo di Mariel, prima pesce piccolo della criminalità e poi, a suon di pallottole e dollari, re incontrastato della droga. Ma da dove arriva Tony Montana? E, soprattutto, siamo sicuri che la fine al neon in Scarface sia veramente la fine? No, non parliamo del programmato remake (tutt’ora in lavorazione, con poche certezze e molti dubbi, con la regia prima affidata a Pablo Larrain e ora, ufficializzata, ad Antonie Fuqua) ma, invece, di una collana a fumetti che si aggancia alla fine del film, continuando a raccontare le gesta di Tony.

cover scarface scarred for life
Alcune cover della IDW.

Edita dalla IDW nel 2006 – qualche anno dopo riprenderanno anche il franchise di Ritorno al Futuro, come vi avevamo raccontato qui – la serie di comics sceneggiata da John Layman (autore del bel House of M, degli X-Men) e Dave Crosland – è, in linea con il cult di De Palma, ultra cattiva, eccessiva, ricca di azione. Come dimostrano i disegni di Crosland, un po’ cartoon un po’ un po’ real un po’ pop art (!), dalle line marcate e squadrate, Scarface: Scarred for Life torna sulla scia di sangue lasciata da un sopravvissuto Tony Montana, qui alla prese con una nuova risalita nella Florida criminale, dando un’occhiata – la parte sicuramente più curiosa dell’opera – alla sua adolescenza nella Cuba degli Anni Settanta.

tony montana scarface
La variant cover ispirata al poster.

Reperibile anche in Italia, la mini-serie (cinque numeri più variant cover), pur avendo Montana come fulcro, è meno seria del film: è esagerata, divertente, dall’atmosfera darkly-comic. Pacino, in Scarface, era granitico, scioccante e cupo, in quello che segnò di fatto un’onda di genere arrivata fino ai primi Anni Duemila, mentre il suo alias nel fumetto di Layman è più contemporaneo. Ovvero: il pubblico, narrativamente e graficamente parlando, è ormai abituato (e in qualche modo assuefatto) alla violenza. Dunque, ciò che nel 1983 poteva essere disturbante, oggi lo troviamo  mostrato senza divieti. Quindi, la svolta humour data alla serie a fumetti, funziona e si adatta, dando (letteralmente) una seconda vita a Tony Montana. Senza mai dimenticare: «The World is Yours».

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