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Natale in casa Cupiello | O’ presepe di Edoardo De Angelis? Non fa rimpiangere quello di De Filippo

Il regista realizza una trasposizione cinematografica riuscita ed emozionante dell’opera teatrale

natale in casa cupiello
Foto di Gianni Fiorito

ROMA – Era il 25 dicembre del 1931 quando quel «parto trigemino con una gravidanza di quattro anni» che fu la stesura di Natale in casa Cupiello esordì per la prima volta tra le assi del palcoscenico del Teatro Kursaal di Napoli. Inizialmente di uno solo atto, l’opera tragicomica firmata da Eduardo De Filippo finì per diventarne di tre e fu adattata – e interpretata – dallo stesso drammaturgo per la tv in due occasioni: nel 1962 e nel 1977. A 120 anni dalla nascita di De Filippo, Edoardo De Angelis ha ripreso quel testo e l’ha fatto suo, tra rispetto e innovazione, per un film targato Rai Uno.

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Lucariello e il suo presepe. Foto di Gianni Fiorito

Chi – senza vedere – ha urlato allo scandalo per la trasposizione cinematografica del regista partenopeo dell’opera di De Filippo può rasserenarsi: O’ presepe di Edoardo De Angelis è riuscito eccome. Spostando l’azione dagli anni Trenta al 1950 la sceneggiatura di De Angelis e Massimo Gaudioso aggiunge riferimenti storici a un conflitto bellico che ha lasciato ancora dei segni ben visibili che di lì a poco apriranno alla nascita della piccola e media borghesia e al boom economico. Un periodo di passaggio – sociale, culturale e politico – in cui è immersa la famiglia Cupiello capeggiata da Lucariello (uno straordinario Sergio Castellitto, qui in una delle prove più riuscite della sua carriera) che, come ogni anno, si appresta a preparare il suo presepe.

Un’immagine di Natale in casa Cupiello

«Te piace ‘o presepe?» è la domanda ossessiva che ripete al figlio Nennillo (Adriano Pantaleo) e alla moglie Concetta (Marina Confalone) di cui ignora le critiche. A completare il quadro familiare il fratello Pasquale (Tony Laudadio) e l’infelice figlia Ninuccia (Pina Turco), sposata con un uomo più grande che non ama, Nicolino (Antonio Milo), e segretamente legata a Vittorio (Alessio Lapice). E mentre tutti sembrano presi da faccende più serie, divisi tra la libertà e il quieto vivere, l’ignaro Lucariello sarà il solo a trovare, senza neanche rendersene conto, una soluzione. Ambientato quasi esclusivamente in interni, Natale in casa Cupiello non è teatro, non è film tv ma cinema grazie alla regia di De Angelis che intreccia piani sequenza a primi piani strettissimi, dettagli a inquadrature corali.

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Alessio Lapice e Pina Turco in una scena del film

Una regia ricchissima eppure asciutta, misurata, elegante che esalta le scenografie di Carmine Guarino e dell’art director Stefania Vigna, i costumi di Massimo Cantini Parrini e la fotografia calda e dorata di Ferran Paredes Rubio che illumina i volti dei Cupiello, protagonisti di un’opera comica e tragica così come lo è la vita. E poi c’è la colonna sonora di Enzo Avitabile che intreccia pentarpa e sax, tamburi e sonorità etniche e si alterna alla scelta di brani non originali come il classico natalizio Quanno nascette Ninno e parentesi musicali pop perfettamente incastonate nel racconto.

Una scena di Natale in casa Cupiello. Foto di Gianni Fiorito

De Angelis ci porta alla loro tavola, tra litigi e segreti, tenerezze e riappacificazioni, facendo di Natale in casa Cupiello, ancora una volta, un classico di cui non tradisce il cuore ma, com’è giusto che sia, ne aggiorna sfumature narrative e linguistiche. Meravigliosi gli interpreti – dalle litigate tra il Pasquale di Tony Laudadio e il Nennillo di Adriano Pantaleo alla Concetta di una gigantesca Marina Confalone fino all’intensità del sentimento tra la Ninuccia di Pina Turco e il Vincenzo di Alessio Lapice – con cui il regista fa rivivere i personaggi nati dal genio di Eduardo De Filippo e ci regala un film di una bellezza commovente. Come il presepe di Lucariello.

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Qui potete vedere una clip di Natale in casa Cupiello:

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