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Sergio Castellitto: «Natale in casa Cupiello e le emozioni di Eduardo De Filippo»

L’adattamento, i ricordi, la sfida: l’attore racconta l’esperienza sul set di Edoardo De Angelis

natale in casa cupiello
Sergio Castellitto è Luca Cupiello. Foto di Gianni Fiorito

ROMA – «Te piace ‘o presepe?». Non c’è casa italiana in cui non sia riecheggiata almeno una volta la celebre battuta di Luca Cupiello, protagonista di Natale in casa Cupiello, l’opera teatrale di Eduardo De Filippo che rivive grazie alla riuscita trasposizione cinematografica di Edoardo De Angelis (il 22 dicembre su Rai Uno). A vestire i panni che furono del grande Eduardo troviamo Sergio Castellitto in una delle interpretazioni più riuscite della sua carriera. Al suo fianco un cast di attori altrettanto eccezionali – Marina Confalone, Adriano Pantaleo, Tony Laudadio, Pina Turco, Alessio Lapice e Antonio Milo – con cui l’attore porta in scena la quotidianità tragicomica di una famiglia nella Napoli del 1950 nei giorni che precedono Natale.

Sergio Castellitto sul set di Natale in casa Cupiello. Foto di Gianni Fiorito

IL CONFRONTO «Credo di essere abbastanza umile e intelligente da non lanciare sfide a nessuno. Non mi sono confrontato con Eduardo De Filippo. Ho fatto l’attore, ho interpretato un personaggio straordinario preso per mano da De Angelis che ci ha accompagnato in questa gioielleria di emozioni che è il testo di De Filippo. Non ho mai avuto paura di recitare Luca Cupiello. È un vecchio, un personaggio cechoviano, e in questo mondo di adulti è l’unico che conserva l’innocenza del bambino e dell’idiota, per citare un altro grande autore. Con quelle statuine cerca di ricomporre i pezzi emotivi di questa famiglia che oggi definiremmo disfunzionale. Il fesso Luca attraverso questa messa in scena del presepe cerca di ricomporre la nostalgia dell’amore. Questo è successo grazie alla messa in scena straordinaria di De Angelis. Ha preso il testo ne ha rispettato la tradizione e l’ideologia e ci ha nascosto dentro, come se fosse la pancia del cavallo di Troia, l’introspezione che è quella delle nevrosi e della psiche. In questa senso il cinema nascosto in questa storia è esploso».

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Edoardo de Angelis e Sergio Castellitto sul set di Natale in casa Cupiello. Foto di Elio Di Pace

IL GESTO «Mentre mi preparavo per la conferenza mi sono alzato per andare a mettere il profumo e poi mi sono detto: “Che me lo metto a fare?”. Un gesto relativamente inutile come il penoso e affettuoso tentativo di Luca Cupiello di rifare il presepe, anno dopo anno. Dietro quel gesto però c’è qualcosa di straordinario. Questo film si chiude con lui che prima di morire compie il gesto più riconciliatore che ci sia: unisce le mani di due persone che si amano, diventa quasi prete. Ecco: chi compie il gesto più inutile compie il gesto più sacro».

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Una scena di Natale in casa Cupiello. Foto di Gianni Fiorito

EDUARDO DE FILIPPO «Quando ero studente dell’Accademia d’Arte drammatica con la tessera studenti andavo all’Eliseo. Ricordo di aver visto Eduardo in Natale in casa Cupiello e Gli esami non finiscono mai. Per noi studenti dell’Accademia era come andare a vedere una rock star. Lo dissi a De Angelis le prime volte che ci incontrammo: “Questo è un regalo per la mia famiglia, le mie sorelle e i miei fratelli”. Edoardo era l’autore popolare amato grazie anche alla potenza della diffusione televisiva dal popolo colto e dal popolo semplice, dal popolo emotivo e più razionale».

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Qui potete vedere una clip di Natale in casa Cupiello:

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