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Da Idiocracy a L’attimo fuggente | Dentro l’ottava puntata di Basement Café

I film raccontati da Jorit e Michela Murgia nell’ottava puntata del format prodotto da Lavazza

basement café

MILANO – Nell’ottava puntata della terza stagione di Basement Café – il programma ideato da Lavazza che si affaccia sulla cultura pop per parlare ai giovani –, Sofia Viscardi ospita nell’ormai celebre salotto Jorit e Michela Murgia. Lo street artist napoletano e la scrittrice sarda hanno chiacchierato con Sofia di arte e società, tra pillole di cinema (con i film che potete rivedere su CHILI), verità e felicità. I due hanno raccontato delle loro carriere e del percorso che li ha portati ad essere dove sono ora, dal mondo dei graffiti per Jorit fino ai tanti lavori e alle tante strade intraprese da Michela Murgia alla ricerca di un lavoro che la rendesse felice.

Michela Murgia e Jorit nel salotto di Basement Café

Si è poi passati subito alle riflessioni sulla nostra società dopo aver visto un pezzo del futuro mostrato in Idiocracy di Mike Judge, che aveva previsto un’umanità popolata prevalentemente da persone stupide. Michela Murgia ha allora approfondito le dinamiche sociali e, soprattutto, delle masse, all’interno delle quali un individuo fa quello che magari singolarmente non farebbe mai. E Jorit ha individuato nella scuola, e nell’educazione, un possibile rimedio contro la stupidità. Così come è stato Jorit a suggerire che il celebre La classe operaia va in paradiso debba essere fatto vedere nelle scuole, testimone di un concetto di disumanizzazione e alienazione che avviene con un certo tipo di produzione seriale che vorrebbe vedere gli uomini come macchine, costretti a ripetere un gesto meccanicamente giorno dopo giorno, sia esso produrre dei bulloni o digitare su una tastiera.

Una scena de L’attimo fuggente

Si è toccato poi il concetto di verità grazie a uno dei tanti bei monologhi di Toni Servillo ne Il divo, che ha aperto la discussione sulle verità assolute e relative, e i diversi punti di vista. Tra un detto yiddish e un approfondimento sulle battaglie sociali che la stessa Michela Murgia affronta nei suoi libri, a partire da lotta di genere e lotta di classe, i due hanno poi riflettuto sui grandi cambiamenti sociali e di paradigma che sono avvenuti negli anni (ultimo in ordine di arrivo la pandemia). Infine sono entrati in gioco anche la ricchezza e la competizione con Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street, che Michela Murgia ha commentato raccontando di un mondo diviso tra vincenti e perdenti e di come il tempo sia essenziale anche nel lavoro, di come in una società giusta tutti dovrebbero poter lavorare per il tempo che gli è necessario in determinati periodi senza che questo comporti un drastico abbassamento del reddito.

Basemen Café
Un momento della puntata di Basemen Café

Per finire, sulle orme delle ispirazioni de L’attimo fuggente di Peter Weir, Sofia ha chiesto ai suoi ospiti un film, una canzone o un disco che ha cambiato loro la vita. Casualmente, per Michela Murgia è stato proprio, grazie al quale si è appassionata alla poesia e ai sonetti di Shakespeare. Jorit ha citato invece diversi titoli e brani sia del passato che contemporanei, come ad esempio Parasite e Il capitale umano di Paolo Virzì. Con un pensiero verso il futuro, si è così conclusa l’intervista ai due artisti. Non resta che aspettare la prossima puntata di Basement Café by Lavazza.

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