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Tra Snowden e Spike Jonze | Dentro la quinta puntata di Basement Café by Lavazza

I film raccontati da Camihawke e Silvia Semenzin nella quinta puntata del format prodotto da Lavazza

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MILANO – Un cambio di conduzione apre la quinta puntata di Basement Café, il programma culturale prodotto da Lavazza che parla ai giovani attraverso riferimenti alla cultura pop. Questa volta è Sofia Viscardi a intervistare le due giovani ospiti del programma: Camihawke e Silvia Semenzin. Una creator, conduttrice televisiva e speaker radiofonica, l’altra ricercatrice in Sociologia Digitale e attivista che si batte per i diritti umani “digitali”. Sempre accompagnate da sequenze di film che caratterizzano il format, le due hanno parlato con Sofia del mondo dei social network, tra la privacy, la sessualità su internet e le disuguaglianze tra i generi, anche on-line.

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Un momento della puntata di Basement Café

Attraverso alcuni dei film emblemi che hanno raccontato sul grande schermo il mondo digitale, nel salotto di Basement si è creata una riflessione sull’impatto che si crea a vicenda tra la società e la tecnologia. A partire da Snowden, il film di Oliver Stone che nel 2016 ha raccontato la vera storia del tecnico informatico che ha sconvolto il mondo rivelando le tecniche di sorveglianza del governo americano. Inutile dire che l’argomento ci tocca da vicino, oggi più che mai. E ci ha pensato Silvia Semenzin a ricordare come effettivamente tutto quello che guardiamo e facciamo nella rete sia poi usato contro di noi, vuoi dalle aziende private a fini commerciali o dai governi per una stretta sorveglianza sui cittadini. Una dovuta riflessione su quello che può significare la privacy – sempre se così si può chiamare – nel mondo virtuale.

Una scena di The Social Network

È un qualcosa a cui ci siamo abituati, quasi inconsapevolmente, come ha sottolineato bene la Semenzin. The Social Network, il famoso biopic su Mark Zuckerberg e la nascita di Facebook, ha aperto invece la strada al grande universo delle relazioni on-line, essendo stato Facebook inventato proprio per “rimorchiare” le ragazze al college. Anche qui, niente di nuovo. Anzi, la cosa negli anni si è evoluta con le dating app come Tinder. Ma la sessualità trasportata sulla rete ha dato vita anche a una violenza invisibile, di cui sono vittime soprattutto le donne. Una violenza che va dagli insulti nei commenti al terribile fenomeno del revenge porn. E nello stesso universo si muove Her, il capolavoro di Spike Jonze, che non a caso fa nascere qualche domanda su quale sarà il futuro dei sentimenti. Davvero arriveremo a innamorarci di un’entità digitale? Forse per molti è impensabile, ma intanto in Giappone sono sempre di più i casi di persone che si sposano con le cosiddette e-dolls.

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Dietro le quinte di Basement Café 3

Quei futuri distopici sono veramente così lontani da noi o sono più vicini di quanto pensiamo? Infine, per guardare anche l’altro risvolto della medaglia, un film il cui protagonista non vuole saperne nulla dei social: Birdmen. È vero, internet non è indispensabile per essere rilevanti, ma è anche vero, come fa notare Camihawke, che allo stesso tempo è necessario per essere coscienti del mondo. Ed è ormai una (amara) constatazione il fatto che oggi sia impossibile vivere senza internet. Tra aneddoti e racconti delle proprie esperienze sul web e sui social, si sono così concluse l’intervista e il debutto alla conduzione di Sofia Viscardi. Non resta che attendere cosa ci aspetta nella prossima puntata.

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