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Io & il cinema | Mauro Mancini: «La poesia di This Is England, Spielberg e quel cult di Lubitsch»

E.T., gli Air, Shane Meadows: il regista di Non Odiare racconta a Hot Corn i suoi film preferiti

«Meadows oppure Spielberg?». Mauro Mancini pensa a Io & Il Cinema...

ROMA – Dal debutto alla Mostra di Venezia fino alle molte candidature ai David di Donatello, il suo bellissimo esordio Non Odiare – che abbiamo seguito quando ancora era in fase di lavorazione – ha fatto un lungo percorso che è ancora in atto (dita incrociate). Così abbiamo deciso di mettere Mauro Mancini – che ai David è anche candidato come miglior regista esordiente – con le spalle al muro e fargli scegliere i suoi film preferiti per la nostra rubrica Io & Il Cinema (trovate qui tutte le altre puntate). Non è stato facile, ma alla fine ci è riuscito, tirando fuori delle chicche notevoli, a metà strada tra Walter Hill e Ernst Lubitsch. Con un monito: riscoprire il cinema di Shane Meadows…

Alessandro Gassmann e Mauro Mancini sul set di Non Odiare

IL PRIMO FILM CHE TI HA FOLGORATO – «Cito un film che mi ha folgorato quando ero già abbastanza grande: This is England di Shane Meadows. È stato per me un pugno allo stomaco fortissimo. È allo stesso tempo una dichiarazione d’amore nei confronti del proprio Paese e un ritratto spietato di un momento storico molto controverso, il periodo della Thatcher, delle Falkland e del Nazionalismo populista e senza freni che animava le periferie Inglesi all’inizio degli anni Ottanta. È un capolavoro che è diventato un cult.

La banda di This Is England. Era il 2006.

È un film che ci mostra in modo cristallino come si possa trattare un argomento incandescente senza retorica e con un’umanità inarrivabile. La storia di Shaun, quando ti entra dentro la prima volta non va più via. A chi vorrà recuperare questo film bellissimo (lo trovate in streaming qui su CHILI, nda) consiglio di vedere, dopo, anche le mini serie tv che ha realizzato lo stesso regista e che seguono le vicende degli stessi protagonisti del film qualche anno più tardi, This Is England ’86This Is England ’88 e This Is England ’90. Stupende».

IL FILM CHE NON SMETTERESTI MAI DI VEDERE – «”Guerrieri… giochiamo a fare la guerra?”, The Warriors – I Guerrieri della notte. È uno di quei film che quando lo vedi ti spinge a cercare tutti i film del suo regista, Walter Hill, per divorarli. Credo di aver visto questo film, durante la mia adolescenza, decine e decine di volte. Ne conoscevo le battute a memoria e le recitavo insieme ai protagonisti, ne ricordo ancora diverse, le più memorabili, e con un paio di amici quando ci vediamo, ci “sfidiamo” a citarle. È l’esempio di come si possa trarre da un libro non proprio riuscito un film perfetto. Appena ne ho l’occasione lo rivedo, recentemente è entrato nel catalogo di Netflix e l’ho rivisto. Immortale».

«Mauro Mancini, siamo qui per te!». La gang de I Guerrieri della Notte.

LA TUA COLONNA SONORA PREFERITA – «È difficile scegliere perché ne ho diverse preferite, spesso le ascolto mentre scrivo, soprattutto quelle più “strumentali”. Quella che mi aveva incantato all’epoca quando vidi il film e della quale ho consumato l’album è sicuramente quella de Il Giardino delle Vergini Suicide. Per il suo esordio Sofia Coppola scommise sugli Air  (duo francese composto da Nicolas Godin e Jean-Benoît Dunckel) che realizzarono una colonna sonora bellissima, elegante e allo stesso tempo scura, “soffocante” il cui tema portante è un pezzo da brividi che composero insieme al cantante dei Phoenix, Thomas Pablo Croquet: Playground Love. Da ascoltare tutta d’un fiato e poi ancora».

LA SCENA CHE TI COMMUOVE SEMPRE – «Un altro film che ho visto decine di volte è E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg. Un film che chi vuole fare cinema non può non studiare. È perfetto da ogni punto di vista. Quindi la scena che mi commuove è quella in cui Elliott pensa che E.T. non ce l’abbia fatta, che non sia sopravvissuto alla nostra atmosfera e sia morto. Con le lacrime agli occhi sussurra al piccolo alieno che “lo ama” e poi chiude il coperchio del “sarcofago” nel quale è disteso. Quando però Elliot comincia ad allontanarsi  il cuore rosso di E.T. si illumina e subito dopo Elliot vede una piantina secca che prende vita e torna indietro da E.T.. Non importa quante volte l’abbia visto, ogni volta è come se fosse la prima e ogni volta vedo la scena attraverso gli occhi di Elliot. Soffro insieme lui e poi subito dopo sempre insieme a lui esulto quando urla: È vivo! È vivo!».

Steven Spielberg e Henry Thomas sul set di E.T. Era il 1982.

IL FILM CHE HAI VISTO PRIMA DI GIRARE NON ODIARE – «In realtà ho fatto un digiuno di cinema per un mese circa prima delle riprese di Non Odiare proprio per riuscire a ripulire il mio sguardo. Uno degli ultimi film che avevo rivisto però prima di iniziare quel mese faticosissimo senza cinema fu Scrivimi Fermo Posta di Ernst Lubitsch, un capolavoro che rivedo almeno una volta l’anno…».

James Stewart e Margaret Sullavan in Scrivimi Fermo Posta.

IL FILM CHE CONSIGLI AI LETTORI DI HOT CORN – «Anche qui sono davanti ad una scelta difficilissima. Ne dico due. In realtà non so esattamente quanto siano poco noti, ma la mia percezione è che lo siano. Scelgo due esordi, uno è italiano, L’uomo in più di Paolo Sorrentino e l’altro invece è Tesnota di Kantemir Balagov. Due esordi potentissimi in modo diverso ma che raccontano in modo perfetto il mondo degli autori che li hanno realizzati…».

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