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Venerus: «Io, tra Jean Cocteau, Angelo Badalamenti e la magia di Stanley Kubrick»

Da Pedro Costa alla colonna sonora di Twin Peaks fino a Taxi Driver: il cinema secondo Venerus

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ROMA – Se avessimo a disposizione solo due aggettivi per descrivere Venerus sarebbero eclettico e raffinato. Due aggettivi che, a ben guardare, racchiudono alla perfezione l’anima del suo primo disco, Magica Musica, pubblicato lo scorso 19 febbraio e accompagnato con un vero e proprio lancio nello spazio dell’album. Un disco ambizioso in cui sonorità e featuring con artisti eterogenei – dalla coproduzione di Mace a brani in cui si alternano Gemitaiz, Calibro 35, Rkomi e Frah Quintale – si susseguono in una libertà creativa rara per la scena musicale italiana e a cui ci aveva già abituato con l’EP Love Anthem o in singoli come Senza di Me al fianco di Gemitaiz e Franco 126.

La cover di Magica Musica. Foto di Sha Ribeiro

L’intreccio di generi che spaziano dal soul all’elettronica oltre a una certa propensione alla teatralità fanno di Venerus un’artista difficile da etichettare. Ed è questo a renderlo unico. Partendo proprio dalle atmosfere cosmiche di Magica musica gli abbiamo chiesto di parlare di cinema, dal suo primo ricordo legato a una sala buia a Jean Cocteau fino alle scoperte di registi come Pedro Costa e cult come Arancia Meccanica.

Nei testi di Magica Musica torna spesso la figura dell’astronauta, parli di sonde e spazio. Qual è il tuo rapporto con il cinema di fantascienza? La tua passione per il cosmo si riflette anche nei tuoi gusti cinematografici?

In parte sì. 2001 Odissea nello spazio è uno dei miei film preferiti. Specie la scena finale. Ci sono sequenze di quel film che spesso mi tornano in mente anche in altri contesti. Ma per il resto non mi reputerei espero o particolarmente legato a quel tipo di cinema.

Keir Dullea in una scena di 2001 Odissea nello spazio

Qual è il tuo primo ricordo cinematografico?

Batman & Robin. Era il 1997, il film era appena uscito. Probabilmente era anche la prima volta che andavo al cinema e quell’esperienza mi ha colpito. Era tutto nuovo per me. Mi ricordo che una volta finito il film volevo diventare Batman (ride, ndr).

E invece l’ultimo film che hai visto?

Rosso Sangue di Leos Carax. Mi è piaciuto da morire.

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Alicia Silverstone, George Clooney e Chris O’Donnell in una scena di Batman & Robin

Qual è il cinema che preferisci?

Faccio tanta ricerca. Con uno dei miei migliori amici, Cleopatria (regista del video di Ogni pensiero vola, ndr), abbiamo un costante confronto. Ho sempre avuto un’affinità per il cinema e lui mi ha aperto la porta a quel mondo facendomi scoprire moltissimi film. Io ho ricambiato con la musica.  E come nella musica, mi piacciono molto gli anni Sessanta e Settanta, sia a livello estetico che di sperimentazione. C’era un po’ quest’idea che si poteva fare tutto. Mi piace molto il cinema sperimentale, appunto registi come Carax o Jean Cocteau che è uno dei miei artisti preferiti. Anche se non credo troppo nella categoria “preferiti”. Ho visto tutti i film di Hitchcock e amo molto anche quel mondo lì. In generale tendono a piacermi film e registi che hanno cambiato le cose, segnando un “prima” e un “dopo”.

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Una scena di Orfeo di Jean Cocteau, tra gli artisti più amati da Venerus

La tua colonna sonora preferita?

Sicuramente Angelo Badalamenti e la colonna sonora di Twin Peaks sono stati molti importanti per me. Ma anche tutto il suo lavoro con David Lynch. Tutte le musiche che ha composto György Ligeti per Stanley Kubrick. E poi sono stato molto appassionato di un compositore polacco, Zbigniew Preisner, che la lavorato tantissimo con Krzysztof Kieślowski realizzando le colonne sonore di Film Blu, Film Bianco e Film Rosso e La doppia vita di Veronica. Mi sono sempre piaciute anche quelle figure come Miles Davis, che ha realizzato le musiche per Ascensore per il patibolo, o Duke Ellington che ha fatto, tra le tante, Paris Blues. Ho amato, ovviamente, Ennio Morricone. Ma anche Stephen Brown che ha realizzato, inoltre, tanta musica per teatro. E lui è stato uno di quei ritrovamenti un po’ strani che arrivano dal nulla. Per assurdo conosco i suoi dischi di musica per film ma non ho mai visto i film che ha musicato (ride, ndr).

C’è una scena che guardi e ti commuove ogni volta?

C’era una volta in America: quando Noodles arriva in stazione con quella musica incredibile. Irresistibile.

Da bambini, spesso, il primo approccio alla musica e al cinema arriva dai genitori. Per te è stato così?

Mio padre per la musica è stato come quando Dio consegna le tavole a Mosè (ride, ndr). È stato fondamentale. Un po’ meno per il cinema. Però mi ricordo che quando ero piccolo era tanto appassionato di western. Aveva molti film di Sergio Leone o altri western in cassetta, da Giù la testaIl mucchio selvaggio. Ultimamente ne ho rivisto qualcuno ma è un genere che non è mai diventato di riferimento per me anche se in un periodo della mia vita ho avuto una crush per i western. Sempre mio padre mi ha fatto scoprire Il Cacciatore di Michael Cimino di cui mi sono innamorato.

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Christopher Walken in una scena de Il Cacciatore, uno dei film preferiti di Venerus

C’è un film che non ti stanchi mai di rivedere?

Taxi Driver. È uno dei miei film preferiti. Robert De Niro è uno degli attori che amo di più. Mi piacciono tutti i film che ha fatto, da Mean Streets a Il cacciatore. Arancia Meccanica è un altro film che amo. Ogni volta che lo rivedo rimango sorpreso perché ritrovo cose che avevo dimenticato. È un film incredibile. Ha dei colpi di genio su tutti i fronti. Tutto Kubrick dà quell’effetto lì. È una di quelle figure inspiegabilmente magiche. Poi, non so perché, ma sono molto affezionato a un regista portoghese: Pedro Costa. Credo ci sia un’affinità emotiva ed estetica. C’è un suo film che si chiama O Sangue, girato in bianco e nero, che ho fatto vedere a moltissime persone. Ogni volta che lo vedo mi emoziona.

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Un’immagine di O Sangue di Pedro Costa. Uno dei film amati da Venerus

Per il lancio di Magica musica ha realizzato un album teaser in cui interpreti vari personaggi, tra cui anche una rockstar che compare su MTV. Quali sono i video musicali usciti quando eri adolescente che ti hanno colpito di più?

Sicuramente Coffee & Tv dei Blur. Uno dei primi video che ho visto e mi è rimasto in testa, avrò avuto sei anni, è stato Fly Away di Lenny Kravitz. C’era questa discoteca piena di giovani, era bello, a tratti erotico, con questo spirito rock’n’roll. Ricordo che da piccolo lo guardavo e dicevo “Wow, che vita incredibile” (ride, ndr). Poi nello stesso anno era uscito anche il video di Californication dei Red Hot Chili Peppers dove erano tutti in versione videogioco. Poi ricordo un video assurdo, Washington di Lucio Dalla, in cui lui interpreta un mezzo santone indiano. Davvero fuori di testa! Sono molto fan anche delle cose che ha fatto A$AP Rocky negli ultimi anni: è stato un predecessore nella scena rap. Gli hanno copiato tutto. Ultimamente ha fatto Babushka Boi che è video bellissimo con un’estetica un po’ più pop.

Un film da consigliare ai lettori di Hot Corn?

La perdizione di Ken Russell. Un film impegnativo ma speciale.

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Qui potete vedere ascoltare Namasté di Venerus:

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