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Maggie Gyllenhaal: «La Figlia Oscura e quell’esordio che aspettavo»

Elena Ferrante, la maternità, l’adattamento: la nostra intervista alla regista (premiata a Venezia 78)

Maggie Gyllenhaal: «La Figlia Oscura e quell'esordio che aspettavo»
Maggie Gyllenhaal: «La Figlia Oscura e quell'esordio che aspettavo»

VENEZIA – Raffinata, elegante, emozionata. Del resto, il debutto è di quelli importanti. Durante il press day a Venezia 78, dove il film è stato presentato in Concorso (dove ha vinto la Miglior Sceneggiatura), Maggie Gyllenhaal ci ha raccontato la regia de La Figlia Oscura, tratto dal romanzo di Elena Ferrante (Edizioni e/o). «Grazie a questo film ho capito molte cose, a cominciare dal fatto che sono sempre stata una regista, solo che non credevo di averne il titolo». La storia è quella di Leda (Olivia Colman) che, in vacanza in Grecia, rimane affascinata da Nina (Dakota Johnson) una giovane madre che le farà tornare alla memoria ricordi lontani.

Maggie Gyllenhaal sul set del film
Maggie Gyllenhaal sul set del film

«Diversi anni fa ho letto i racconti della Ferrante. Mentre li leggevo riflettevo sul fatto che emergesse tutta l’esperienza femminile. Mi è sembrato attraente provare ad adattare un suo libro», dichiara la Gyllenhall, che prosegue, «Adattare un libro per il cinema somiglia molto al processo di un attore con il copione. Inizialmente ho seguito la struttura spostandomi da un capitolo all’altro poi ho cambiato le cose».

Dietro le quinte de La Figlia Oscura
Dietro le quinte de La Figlia Oscura

A tal proposito, torna sulla Ferrante, «Con la Ferrante abbiamo parlato attraverso lettere. Parole belle, che conservo. Le ho scritto che volevo utilizzare il suo libro, e mi ha detto che l’unica clausola era che io fossi la regista. Oltre al fatto di non ritrarre Leda come una pazza. Mi ha dato fiducia». Da qui, ecco spiegato il senso de La Figlia Oscura: «Noi donne veniamo rappresentate in modo fantasioso, ma le persone sono fatte di tante cose. Per questo credo che il film sia scomodo e rassicurante. Dentro di me ho avvertito un’ambivalenza, e spero che anche il pubblico la percepisca».

Qui il trailer de La Figlia Oscura:

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