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Da I racconti di Parvana a Josep | Quando il cartone animato diventa politico

Film d’animazione per adulti? Sì, grazie ma da Persepolis a Josep, il viaggio è ancora lungo…

Una scena di Josep, cartoon francese firmato da Aurel.
Una scena di Josep, cartoon francese firmato da Aurel.

MILANO – Qualche anno fa la strada sembrava tracciata e profetizzava un grande avvenire. Ricordate? Cominciò (quasi) tutto con Persepolis nel 2007, vincitore a Cannes e poi candidato all’Oscar, poi solo un anno dopo ecco Valzer con Bashir e addirittura la nomination non come film d’animazione, ma come film straniero con l’impressione che quelli fossero solo i primi due passi di una nuova ondata di animazione d’autore. Vero? Non proprio. Ari Folman ci riprovò qualche anno dopo con l’ambizioso The Congress con Robin Wright, Paul Giamatti e Harvey Keitel (film che tra l’altro ora potete vedere in streaming gratis su CHILI qui), ma l’esperimento fallì. Da quel momento l’inarrestabile ascesa dell’animazione d’autore si fermò. O quasi.

Animazione a Kabul: una scena de I racconti di Parvana.

Perché sotto la superficie mainstream che ordina tutto per tendenze e fenomeni, cambiando idea molto spesso, il fiume dell’animazione d’autore ha invece continuato a correre. A corrente alternata, certo, con molta attenzione, eppure in questi anni abbiamo visto cose ottime tra i cartoni animati adulti – se a questo possiamo ridurli – vedi per esempio I racconti di Parvana (ora finalmente in streaming qui) altro bel titolo prodotto addirittura da Angelina Jolie e ambientato a Kabul tra i talebani oppure il capolavoro Ancora un giorno (riscopritelo assolutamente, ve ne avevamo parlato qui) con Ryszard Kapuściński trasformato in meraviglioso cartone animato politico ambientato nella guerra civile angolana.

Ancora un giorno: il reportage di Ryszard Kapuściński in cartoon.

Senza dimenticare però anche il grande esempio italiano con Alessandro Rak, prima con L’arte della felicità e poi con Gatta Cenerentola, due lampi nel buio che fecero capire che molte cose stavano cambiando. Aggiungiamo anche, qualche mese fa, poco prima della pandemia, un bel caso spagnolo, Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe (avevamo intervistato il regista, Salvador Simó, qui) uscito pochi giorni in sala e ora di fatto introvabile anche in streaming. Ora però la lista si allunga con altri titoli, primo tra tutti Josep del francese Aurel, capolavoro uscito in Francia i primi di ottobre e ora in attesa di distribuzione speriamo anche in Italia.

Una scena di Josep di Aurel.
Una scena di Josep di Aurel.

Aurel con Josep (il trailer potete vederlo qui) racconta con l’animazione addirittura la Retirada, ovvero l’esodo in Francia degli antifranchisti (si calcola un numero pari a cinquecentomila) che vennero poi rinchiusi in campi speciali, in luoghi come Argelès e Rivesaltes. Tra loro, c’era anche il fumettista Josep Bartoli, che il film segue passo per passo in maniera magnifica grazie anche alla sceneggiatura firmata da un fidato di Robert Guédiguian, ovvero Jean-Louis Milesi, che crea un sodalizio con un poliziotto gentile che aiuta Bartoli a sopravvivere. Speriamo di vederlo presto anche in Italia, in sala o su qualche piattaforma.

Una piccola Anja Kofmel nel suo Chris The Swiss.

Il racconto sarebbe lungo e vi rimandiamo a una seconda parte (in cui menzioneremo anche il caso danese di qualche anno fa, Flee) e ad altri articoli di Hot Corn (vedi No7 Cherry Lane e il Sud America di Virus Tropical), ma chiudiamo con un altro piccolo titolo di due anni fa, arrivato solo ora in Italia grazie a MUBI: Chris The Swiss, un potentissimo cartoon in bianco e nero passato a Cannes due anni fa e diretto da Anja Kofmel che va alla ricerca della verità su suo cugino, Christopher Würtenberg, ucciso nella guerra dei Balcani nel 1992 in maniera misteriosa. Un piccolo capolavoro.

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