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Il Matrimonio di Rosa | Sorrisi ed emotività in una storia di coraggio tutto femminile

Un “solo wedding” e la ricerca di una nuova felicità. Non perdete il film con protagonista Candela Peña

Il Matrimonio di Rosa
Il Matrimonio di Rosa

ROMA – Avete presente quella spiacevole sensazione di aver preso nella vita una strada sbagliata e che, giorno dopo giorno, si fa sempre più ingombrante? Ecco, se anche voi vi (ri)trovate ad avere a che fare con un’esistenza che sembrerebbe aver perso il controllo, allora non dovete perdere Il Matrimonio di Rosa di Icíar Bollaín (dal 16 settembre in sala con Officine UBU), che ci fa conoscere la quarantacinquenne Rosa, stretta in un lavoro estenuante, alle prese con un fratello ingombrante e un padre pressante, oltre ad avere una sorella con cui parla poco, un fidanzato che vede poco e una figlia che ritorna a casa con due figli al seguito.

Candela Peña, protagonista de Il Matrimonio di Rosa
Candela Peña, protagonista de Il Matrimonio di Rosa

Insomma, Rosa – interpretata da Candela Peña – è la classica donna che mette i suoi bisogni al secondo posto, sacrificandosi per gli altri. Poi accade che, un giorno, decide finalmente di dare una scossa alla sua vita: deve trovare il modo di riafferrare le redini del destini, di ritrovare un percorso che sia davvero suo. E allora insegue il sogno di riaprire la vecchia sartoria della madre ma, prima, ha in mente di organizzare un matrimonio molto speciale dove si sposerà con…. sé stessa. Organizzata la cerimonia in gran segreto, convoca la sua famiglia a Benicasim, vicino Valencia – il paese d’origine di sua mamma – ma scoprirà che, alla fine, cambiare di netto la sua vita non è un affare affatto facile.

Una scena del filmni

La regista, a proposito de Il Matrimonio di Rosa, ha affermato che “Ci sono molte Rosa tra noi, e ognuno ha dentro una parte di lei. Conoscere ciò che vogliamo senza rinunciarci è una sfida difficile”. Ed è vero, perché il suo film – tra umorismo ed emotività – è essenzialmente un film di situazioni reali, di quelle che conosciamo bene, e dunque capaci di smuoverci sensazioni che ci spingono ad ascoltare meglio noi stessi. E poi, ne Il Matrimonio di Rosa, tra svolte e deliziosi imprevisti, c’è questo strano elemento dello sposalizio al singolare che scatena gli eventi della storia e apre gli occhi a Rosa, facendole capire che anche i membri della sua famiglia hanno dei grossi problemi mai rivelati.

il matrimonio di rosa
La famiglia riunita

Il solo wedding, strano ma vero, esiste, e la regista, insieme alla sceneggiatrice Alica Luna, hanno preso ispirazione dal racconto di un giornalista britannico nel quale raccontava che a Tokyo esistono agenzie che forniscono questo tipo di servizio: abito bianco, scatti fotografici, un party memorabile. Tutto, ovviamente, senza aver bisogno dello sposo. L’idea di fondo è quello di essere principesse per un giorno, una tradizione radicata e idealizzata nel Giappone ma che è diventata fenomeno globale. Dietro l’apparenza di un matrimonio perfetto – cosa che viene illuminata dal film – il bisogno di rispettare sé stessi, avendo il coraggio di tirare fuori un’autostima sopita a lungo e, appunto, impegnarsi “finché morte non ci separi” ad andare controcorrente e avere il controllo della propria felicità.

 

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Qui il trailer del film:

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