ROMA – Noboru, Shige, Nonoko, Takashi, Matsuko e il cane Pochi sono gli Yamada, una tipica famiglia giapponese di ceto medio che risiede nella metropoli di Tokyo. La loro vita quotidiana è contraddistinta da un susseguirsi di emozioni diverse, dalla gioia alla disperazione, passando per piccoli litigi e problemi complicati. I miei vicini Yamada (Yamada-kun), un anime del 1999 di Isao Takahata prodotto da Toshio Suzuki e animato dallo Studio Ghibli. Il terzo dei quattro (Pioggia di ricordi, Pom Poko, La storia della principessa splendente gli altri) che Lucky Red ha scelto di portare in sala per la prima volta al cinema. I miei vicini Yamada, in particolare, vi resterà fino al 24 luglio.
Basato sul manga yonkoma del 1991 di Hisaichi Ishii, My Neighbours the Yamadas (poi ribattezzato come Nono-chan nel 1997), pubblicato sul quotidiano Asahi Shimbun, I miei vicini Yamada è la prima produzione dello Studio Ghibli realizzata interamente in digitale. Takahata voleva, infatti, che l’anime presentasse lo stile artistico delle immagini ad acquarello anziché le abituali immagini in rodovetro. Da qui la particolare estetica da fumetto stilizzato che oltre a segnare un evidente allontanamento stilistico dal tradizionale anime delle altre produzioni, diede all’opera di Takahata originalità e carattere. In quei tratti appena accennati in immagini di vita quotidiana – dalle lotte per il telecomando alle visite al centro commerciale – c’è la poesia delle piccole cose e del mondo intorno.
C’è la semplicità dei sentimenti, della famiglia e dei legami, qui raccontata con naturalezza da Takahata nel suo sviluppo a-lineare e impropriamente episodico per vignette dai tratti sospesi e sognanti – mutevoli e in cambiamento – con cui costruire un I miei vicini Yamada che tra umorismo e realtà quotidiana, ci ricorda di come una famiglia dovrebbe funzionare per vivere insieme: con amore e rispetto reciproco nonostante difetti, rivalità e sopportazioni. Un capolavoro di immediatezza e spontaneità che oggi come ieri, venticinque anni dopo – il film fu distribuito nelle sale nipponiche da Toho Film il 17 luglio 1999 – proprio non vuole smettere di stupire, emozionare (far riflettere) e ridere come non mai.
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