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Nausicaä della Valle del Vento | Hayao Miyazaki, l’ambiente, l’uomo e il mondo di domani

La genesi, Dune, la baia di Minamata, Topcraft e la nascita dello Studio Ghibli. Riscoprire un mito

Nausicaä della Valle del Vento, un anime di Hayao Miyazaki del 1984
Nausicaä della Valle del Vento, un anime di Hayao Miyazaki del 1984

ROMA – No, non è un film dello Studio Ghibli. Nonostante nella forma, nel respiro, nello spirito e nel tono, Nausicaä della Valle del Vento, anime di Hayao Miyazaki del 1984, sia una produzione Ghibli in tutto e per tutto – tanto da far parte della Ghibli ga Ippai Collection, cofanetto Home Video preziosissimo realizzato dalla Buena Vista Home Entertainment Japan alla fine degli anni Novanta per poi essere aggiornato di anno in anno e contenente l’opera omnia del maestro nipponico – non lo è in termini sostanziali. Tecnicamente è un film prodotto dalla Topcraft. Una società di produzione animata minore che negli anni Settanta si fece notare co-firmando la produzione di numerosi anime televisivi di successo come Mazinger Z, Gatchaman, L’ape Maia, Le nuove avventure di Lupin III, Barbapapà e Il fiuto di Sherlock Holmes.

Nausicaä della Valle del Vento di Hayao Miyazaki fu distribuito in Giappone l'11 marzo 1984
Nausicaä della Valle del Vento di Hayao Miyazaki fu distribuito in Giappone l’11 marzo 1984

La scelsero Miyazaki e Isao Takahata perché la Tokuma Shoten a cui inizialmente si rivolsero, era solita affidarsi a studi di animazione esterni. A Miyazaki, però, ne serviva uno interno, in modo da poter trasporre fedelmente l’atmosfera sofisticata del manga nell’anime, senza intermediari. Prima che un lungometraggio d’animazione, infatti, Nausicaä della Valle del Vento nacque come manga. Fu commissionato a Miyazaki da Toshio Suzuki, direttore della rivista Animage il cui editore alla base era proprio la Tokuma. Una Tokuma che inizialmente, ironia del destino, era contraria all’idea di una forma cinematografica per Nausicaä della Valle del Vento. Il motivo era legato all’insuccesso commerciale (ma non artistico nda) del suo esordio alla regia: Lupin III – Il Castello di Cagliostro. Questo finché i dati di vendita del manga, nel 1981, non raggiunsero le stelle diventando rapidamente il prodotto di punta della Animage.

Prima che anime, Nausicaä della Valle del Vento fu manga, pubblicato dal 1981 al 1994
Prima che anime, Nausicaä della Valle del Vento fu manga, pubblicato dal 1981 al 1994

A quel punto fu la Tokuma stessa nelle figure di Hideo Ogata e Yasuyoshi Tokuma, a proporre a Miyazaki un anime della sua creatura cartacea. Proposta che Miyazaki, uomo integro e tutto d’un pezzo, respinse al mittente, in questi termini perlomeno. Voleva essere lui a dirigerlo e darvi forma per immagini – e quindi automaticamente vita – sul grande schermo. Per farlo, però, era necessario che la produzione del manga venisse sospesa temporaneamente. Quindi Topcraft e una pre-produzione ardua che costrinse Miyazaki ad ampliare la base narrativa del manga – appena sedici capitoli – riorientando il racconto a partire dall’invasione tolmekiana nella Valle del Vento in modo da renderlo più fluido. Il cuore, però, il centro focale del manga di Nausicaä della Valle del Vento (lo trovate su Netflix) e le sue suggestioni, non furono minimamente intaccate da Miyazaki.

Una scena dell'anime
Una scena dell’anime

C’è Omero, in Nausicaä della Valle del Vento, a partire dai contorni caratteriali del suo agente scenico principe rievocativi della personalità ( e del nome nda) della principessa dei Feaci nell’Odissea, ma anche il world-building e l’epica di Dune di Frank Herbert, la fantascienza alta di Isacc Asimov (Nightfall), Brian Aldiss (Hothouse), Ursula K. Le Guin (Earthsea) e Moebius (Arzach) e la storia e il mondo esterno. L’immaginazione di Miyazaki, infatti, fu stimolata e condizionata nelle costruzione dell’anime dagli effetti nucleari su Hiroshima e Nagasaki, ma anche dall’avvelenamento da mercurio nella baia di Minamata nel 1971, e di come la natura rispose prosperando in un ambiente avvelenato. E quindi la Giungla Tossica, il proliferare dei Mostri-Tarli, e i pochi umani sopravvissuti a quella spaventosa guerra termonucleare che stravolse l’ecosistema terrestre originale, divisi in due grandi regni: Tolmekia e Pejite.

Al pari di Principessa Mononoke, Nausicaä della Valle del Vento è di Miyazaki l'opera più cupa e densa
Al pari di Principessa Mononoke, Nausicaä della Valle del Vento è di Miyazaki l’opera più cupa e densa

Una costruzione narrativa magnificente, da kolossal, quella di Nausicaä della Valle del Vento, che vede Miyazaki – attraverso un racconto nobile e glorioso di eroismo e tenacia al tempo di un’Apocalisse solo apparentemente inarrestabile – intessere il racconto di dense e mature tematiche ambientaliste intrecciate e fatte vivere in simbiosi con una ricerca di incontaminata purezza in un mondo, si, tossico e velenoso, ma soprattutto corrotto dall’agire umano. Un agire cieco, insensato e violento, generante conflitti e quindi avidità, ostilità, illusione e risentimento. A cambiare le sorti del mondo ci pensa quella Nausicaä forza narrativa trasformatrice, accogliente, spirituale e riparatrice per coloro che vi entrano in contatto pacificamente, in grado di sovvertire le sorti del conflitto e dissipare le visioni distorte che lo hanno provocato. Un agente benefico in grado di riportare ordine nel caos del (suo) mondo.

Nausicaä in compagnia di un Mostro-Tarlo
Nausicaä in compagnia di un Mostro-Tarlo

Dopo uno scheduling serrato di nove mesi comprensivo del processo di animazione (a cui prese parte Hideako Anno, l’ideatore di quel capolavoro di Neon Genesis Evangelion), Nausicaä della Valle del Vento fu distribuito da Toei Company l’11 marzo 1984, incassando oltre 740 milioni di Yen world-wide. Ripresa la lavorazione del manga, questa procedette, infine, senza interruzioni fino al 15 gennaio 1995, data d’uscita del settimo e ultimo Tankōbon. Per stessa ammissione di Miyazaki, il manga rappresentò uno sbocco ai suoi pensieri più seri durante tutto il periodo della sua realizzazione. Cosa che gli permise di poter lavorare ad anime dai toni più leggeri e dolci, tra l’avventuroso e il familiare, come Kiki – Consegne a domicilio e Porco Rosso. Non a caso, l’opera successiva alla fine del manga sarà proprio Principessa Mononoke dai toni e temi gemellari, più nichilista e oscuro.

In Italia, Nausicaä della Valle del Vento arrivò per la prima volta sul piccolo schermo, era il 6 gennaio 1987
In Italia, Nausicaä della Valle del Vento arrivò per la prima volta sul piccolo schermo, era il 6 gennaio 1987

Per la cronaca, dopo Nausicaä della Valle del Vento e Macross – Il film, la Topcraft dovette dichiarare bancarotta. Lo studio fallì e si sciolse il 15 giugno 1985. Dalle sue ceneri nacquero due differenti società: la Pacific Animation Corporation, ma soprattutto lo Studio Ghibli che vide Miyazaki, Takahata e Suzuki portarsi appresso la maggior parte dello staff di animazione della defunta Topcraft. I loro primi anime? Laputa – Il castello nel cielo, Il mio vicino Totoro e Una tomba per le lucciole, ovvero l’inizio di un viaggio che cambiò per sempre l’animazione per come la conosciamo, ma quella è tutta un’altra storia…

  • ORIENT EXPRESS | Il Castello di Cagliostro, la prima volta di Miyazaki
  • OPINIONI | Il ragazzo e l’airone, l’ultimo viaggio di Miyazaki tra realtà e sogno
  • VIDEO | Qui per il trailer del film 

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