MILANO – La storia è nota: è stato uno dei più grandi compositori viventi, un uomo capace di segnare decine di pellicole con la sua musica e collaborare tanto con Sergio Leone e Giuseppe Tornatore quanto con Oliver Stone, Quentin Tarantino e John Carpenter, dalla prima colonna sonora scritta nel 1961 per Il federale di Luciano Salce fino all’ultima, per The Canterville Ghost. Per celebrare il Maestro scomparso nel 2020 a 91 anni, noi di Hot Corn abbiamo deciso di compilare una playlist non con i brani più famosi – troppo facile – ma al contrario, proprio con quelli che probabilmente non avete mai sentito, 10 perle che dovete riscoprire e che dimostrano l’infinita qualità di un repertorio inestimabile. Buon ascolto.
L’ULTIMA TROMBA – Da Occhio alla penna (1981) | Colonna sonora scritta nei primi anni Ottanta per un western misconosciuto diretto da Michele Lupo con un Bud Spencer insolitamente senza Terence Hill e con una spalla francese: il comico Amidou. Qui Morricone si affida a suoni già usati nei film di Sergio Leone, costruendo il pezzo sulla sua amata tromba.
LA CINA È VICINA – Da La Cina è vicina (1967) | Qui siamo in pieni anni Sessanta: dopo il successo con i primi due western di Sergio Leone, Morricone scrive lo score per il secondo film di Marco Bellocchio, per cui già aveva musicato I pugni in tasca. Ascoltate bene il tema principale, perché da qui vent’anni dopo avrebbe preso ispirazione per i titoli di testa de Gli intoccabili di De Palma.
RED SONJA – Da Yado (1985) | Da Roma a Hollywood, dal cinema d’autore di Bellocchio a blockbuster anni Ottanta come Yado. Per chi se lo ricorda era un fantasy di Richard Fleischer con la coppia Arnold Schwarzenegger e Brigitte Nielsen, girato interamente in Italia tra Roma e l’Abruzzo. Il film è stato quasi dimenticato, la colonna sonora invece è da recuperare.
OLD FAMILY SOUVENIRS – Da U- Turn (1997) | In pochi lo ricordano, ma tra i molti registi con cui Morricone ha lavorato c’è anche Oliver Stone che lo volle alle fine degli anni Novanta per il suo sottovalutato western moderno con Sean Penn e Jennifer Lopez (e Joaquin Phoenix). Colonna sonora da recuperare, magari partite proprio da questa malinconica Old Family Souvenirs.
VALZER ALL’AMBASCIATA – Da L’attentato (1972) | Subito dopo Giù la testa e Sacco e Vanzetti, nel 1972 Morricone accettò la chiamata del regista francese Yves Boisset per una pellicola molto impegnata e ispirata alla vera storia del politico socialista marocchino Mehdi Ben Barka. Cast notevole (Gian Maria Volonté, Jean-Louis Trintignant, Michel Piccoli, Philippe Noiret e la mai dimenticata Jean Seberg) e colonna sonora assolutamente da rivalutare.
SAHARAN DREAM – Da Il segreto del Sahara (1988) | Per chi negli anni Ottanta c’era, molto prima di Netflix e dell’ossessione per le serie in digitale, c’erano solo i grandi sceneggiati della RAI la domenica sera, con cast internazionale (qui c’erano Michael York, Ben Kingsley e Andie Mac Dowell) e un respiro totalmente cinematografico. Colonna sonora affidata a Morricone che coinvolse Amii Stewart in questa sorta di C’era una volta in Africa. Indimenticabile.
I BASILISCHI – Da I basilischi (1963) | Altra composizione dimenticata dentro un film altrettanto dimenticato, tra le prime colonne sonore firmate da Morricone: I basilischi, opera di debutto di Lina Wertmüller, storia di Francesco, Sergio e Antonio, tre giovani privilegiati che vivono in un paesino di provincia, Minervino Murge, in Puglia, tra apatia e voglia di far nulla.
DEATH OF A DOG – Da Cane bianco (1982) | Per uno degli ultimi film diretti da Samuel Fuller e tratto dal libro di Romain Gary, ecco un’altra colonna sonora americana di Morricone, poco o mai citata. Peccato che, per il contenuto considerato razzista (un cane bianco che attacca gli afroamericani), il film venne bandito dagli Stati Uniti.
RAMPAGE – Da Assassino senza colpa? (1987) | Gli anni Ottanta di Morricone mescolarono indistintamente film diretti da Carpenter, Leone, De Palma, Verdone, Tinto Brass (La chiave!) nonché il tema de La piovra e quest’opera di William Friedkin. Nel 1987 il regista americano lo volle per il suo Rampage, in Italia diventato poi Assassino senza colpa? e sparito in breve tempo. Il tema però è resistito bene agli anni.
LA TRAGEDIA… – Da La tragedia di un uomo ridicolo (1981) | Nel 1964 aveva firmato le musiche per il suo secondo film, Prima della rivoluzione, e nel 1981 ecco Morricone ritrovare Bernardo Bertolucci dopo il successo di Novecento. Altro film poco citato, con un grande Ugo Tognazzi – che vinse a Cannes – e una grande e commovente soundtrack.
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