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The ABCs of Death 2 | L’abecedario della morte e quei ventisei racconti dell’orrore

Antologici e geniali short per quello che è un alfabeto della paura a tutti gli effetti

LONDRA – Orrore e paura? Sì, ma che bella intuizione l’operazione di ABCs of Death. Ventisei cortometraggi a base horror, diretti da altrettanti registi e autori. A produrre, Ant Timpson e Tim League che, dopo il primo e fortunato alfabeto della morte, hanno voluto replicare con altri ventisei short truculenti, paurosi, inquietanti. Così, The ABCs of Death 2 (lo potete vedere qui su CHILI, ma attenzione agli stomaci deboli), distribuito da Midnight Factory, torna a recitare l’abecedario, iniziando dalla “A” di A is For Amateur, il primo corto, finendo con Z is for Zygote. Cosa c’è dentro? Di tutto e di più. Un’opera studiata appositamente (ed enciclopedicamente) per i cultori del genere. Perché, i 26 registi provenienti da mezzo mondo – si va dagli States a Israele – non hanno avute remore di frenare gli istinti più orrorifici che si possano tirare fuori.

D is for Deloused.

Qualche esempio da scegliere in The ABCs of Death 2? R is for Roulette, dove per protagonista c’è una roulette russa, oppure lo sperimentale quanto riuscito D is for Deloused, girato completamente in stop-motion con protagonista… un insetto gigante. Eccezionale, citazionista e Anni Ottanta W is for Wish, ovvero un palese omaggio a quelle action figures della nostra infanzia. Il pazzo (tra i tanti) V is For Vacation, con una scottante videochiamata tra una coppia

J is for Jesus.

Poi, il corto J is for Jesus di Ramahlo, che affronta la discriminazione sessuale. E c’è pure Q is for Questionnaire, diretto da Rodney Ascher, apprezzato regista dei documentari Room 237 e The Nightmare. Si prosegue con il notevole U is for Utopia, diretto da Vincenzo Natali, regista del cult Cube e di Splice. Il suo corto, mette in guardia sulla società sempre più schiava dell’apparenza e della bellezza, dove i “normali” sono sottoposti, addirittura, a una terribile punizione.

W is for Wish.

Insomma, The ABCs of Death 2 è un bel esercizio di stile, certamente horror, ma parallelamente anche umoristico e satirico. I toni e i temi utilizzati sono tanti: perversioni, morbosità, indifferenza, vendetta,  follia. Così, per chi cerca qualcosa che davvero riesca a divertire con un alto tasso di spaventi, disagi e sangue (a fiotti), allora i ventisei cortometraggi antologici – ma attenzione agli stomachi deboli e i facilmente suscettibili, perché qui il freno proprio non c’è – sono l’alfabeto da recitare a memoria, lettera dopo lettera, cercando di non urlare dalla paura.

Horror Corn #1: It Follows e quella metafora di una generazione alienata
Horror Corn #2: La City, i non-morti e quella strana famiglia di London Zombies
Horror Corn #3: Violenza e paura dietro la maschera di Goodnight Mommy
Horror Corn #4: Paura, paranoia e quella spaventosa cena di The Invitation
Horror Corn #5: L’occulto e il pensiero mortale di The Bye Bye Man
Horror Corn #6: Il buio e la mostruosità del quotidiano di Babadook
Horror Corn #7: Il Cannibalismo e l’ideologia patriarcale di The Woman

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