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London Zombies | La City, i non-morti e quella strana famiglia

Una rapina, un ospizio da salvare, Londra e la (tanta) fame di carne umana in chiave british

Non c’è Brexit che tenga: quello britannico sembra il suolo ideale per un’invasione zombie. E, ad avvalorare la tesi, è altissima la frequenza con cui i non-morti fanno puntualmente visita alle città inglesi. Che la loro presenza venga trattata sotto la forma irriverente della commedia (L’alba dei morti dementi di Edgar Wright, 2004), o in uno stile prettamente più orrorifico tinto di thriller (28 giorni dopo di Danny Boyle, 2002), oppure che riprenda classici storici per ravvivarli (PPZ – Pride + Prejudice + Zombies di Burr Steers, 2016), Londra e la serafica campagna inglese, sanno porsi come teatro perfetto per i lauti pasti di carne umana degli zombie, da cui, ogni volta, si cerca di fuggire. La scientifica tesi vale anche per London Zombies (lo trovate su CHILI, titolo originale Cockneys vs Zombies), film del 2012 diretto da Matthias Hoene, e tratto dalla sceneggiatura dello statunitense James Moran.

london zombies
Le facce di chi si è appena accorto che Londra è invasa da zombie 

Classico, nella messa a punto del suo incidente scatenante – che dà motore alla pellicola e definisce la strada da percorrere  – London Zombies è la tipica dimostrazione di cosa può accadere ad una città in preda ad una catastrofe sovrumana in cui, tra sangue a secchi ed incessanti urla, vanno definendosi due narrazioni principali distinte che, in fine, si incanalano in una sola. Con dei giovani pronti ad una rapina per salvare la casa di riposo del nonno da una parte, e il suddetto parente con altri ospiti dell’ospizio dall’altra, il titolo della Midnight Factory riprende le caratteristiche note degli zombie per raffazzonarle in una horror comedy che cerca la propria strada nell’ironia e nella leggerezza. Ma, più di tutto, restituisce la voglia di sangue e cervella dei bianchissimi morti viventi.

Uno zombie del film

Quando si tratta, infatti, di riservare attenzione a teste staccate a mani nude e altre atroci bestialità, il film gira a briglia sciolta, aggiungendo alla ricerca di salvezza quell’unione famigliare che prova a superare anche un’epidemia mondiale. Due generazioni, quella dei nipoti e quella del nonno, che concentrano le proprie forze per distruggere gli inusuali invasori che, certamente, molte volte possono avere l’aspetto di uno zombie, ma anche quello di una grande industria che tenta di schiacciare i cittadini.

L’attore Alan Ford sa come difendersi dagli zombie

London Zombies, poi, affronta le consuetudini dei zombie movies rispettando un certo aplomb inglese, sia per l’horror che per il suo umorismo, ma il fattore di maggiore divertimento è, di certo, quello che si concentra intorno alla furia per la sopravvivenza e che porta, come diretta conseguenza, molti cervelli a saltare per aria. Anche perché è lampante: l’umidissima terra dell’Inghilterra sarà anche adatta ai non-morti, ma i suoi cittadini non sembrerebbero tanto d’accordo a lasciare che qualche zombie se ne impadronisca.

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