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Brividi d’estate? La paura nascosta dietro la maschera di Goodnight Mommy

Asettico, disturbante, violento: perché (ri)vedere l’horror di Veronika Franz e Severin Fiala?

Goodnight Mommy
Paura e brividi? Una scena di Goodnight Mommy

MILANO – Oggetto curioso e poco etichettabile Goodnight Mommy di Veronika Franz e Severin Fiala, horror psicologico austriaco prodotto dal disturbante autore cult Ulrich Seidl (marito della Franz e regista di Canicola e Safari) e distribuito in Italia da Midnight Factory, il cui punto di partenza è senza dubbio affascinante e suggestivo: Elias e Lukas (Elias e Lukas Schwarz) sono due fratelli gemelli di nove anni che aspettano il ritorno della madre dopo un intervento di chirurgia estetica che la costringe a tenere coperto il volto con una benda, mantenendo visibili solo occhi e bocca. Il comportamento della donna non è quello che i ragazzini conoscono, ora diventato autoritario e severo, e così cominciano a sospettare che si tratti in realtà di una mistificatrice che ha sostituito la loro mamma, insinuandosi a casa loro e comandandoli.

Susanne Wuest in Goodnight Mommy.

Parte come una sorta di Changeling al contrario, con i figli che non riconoscono la genitrice, ma il sentimento iniziale di ostilità e minaccia che inizialmente lo spettatore conserva nei confronti di questa figura pseudo-materna (interpretata dall’ottima attrice viennese Susanne Wuest, vista di recente ne La cura dal benessere di Gore Verbinski) si trasforma presto in compassione fino a degenerare in vera e propria inquietudine, dopo che i giovani ribaltano completamente i presupposti, seviziando la loro vittima con forbici, colle e legacci e facendo insinuare il dubbio delle loro convinzioni e l’ambiguità della loro violenta reazione. Davvero ottimo il lavoro con gli ambienti: la villa enorme e spoglia in cui i protagonisti si muovono è dispersa tra i boschi, e ciò contribuisce a trasmettere una sensazione di lontananza, spaesamento e alienazione.

I gemelli di Goodnight Mommy.

La freddezza dello sguardo asettico, inoltre, non lascia adito ad alcun tipo di giustificazioni per il massacro finale che sarà perpetrato, adottando così uno scioccante rigore autoriale che è evidentemente più vicino all’idea di cinema dello stesso Seidl e di un Michael Haneke più orrorifico e meno cerebrale, rispetto ai colpi di scena a effetto hollywoodiano di un regista come M. Night Shyamalan. Arrivato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2014, Goodnight Mommy – oggi lo trovate su Apple TV, CHILI e Rakuten – è stato presentato suscitando apprezzamenti sia dalla critica che dal pubblico nei più importanti festival “di genere” del mondo: Stitges, Tallinn, Lione, Taipei, Helsinki, Trieste. Recuperatelo, ne vale la pena.

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