MILANO – Le arene stracolme di fan. Le ore passate nello studio di registrazione. Le partite a basket giocate tra un concerto e l’altro. Sfogliare il libro Beastie Boys significa ripercorrere la carriera quarantennale di un band che ha cambiato la Storia la musica ma, anche, fare un salto indietro nel tempo per rivivere attraverso scatti inediti e immagini iconiche il viaggio di un’amicizia. Quella che ha stravolto la vita di tre ragazzi di New York City, poco più che ventenni, arrivati a dominare le classifiche di tutto il mondo.
Loro erano Michael Diamond, Adam Yauch ed Adam Horovitz, ma diventarono Mike D, MCA e King Ad-Rock, quando ribaltarono le regole del rap e dell’hip hop facendosi conoscere ovunque come i Boys Entering Anarchistic States Towards Inner Excellence o, più semplicemente, i Beastie Boys. E dato che le coincidenze non esistono, fu proprio nel 1991 quando la band – già al vertice del successo – incontrò sulla sua strada un ragazzino. Lui era Spike Jonze. Il suo compito? Raccontare la vita della band dentro e fuori dal palco. «Dovevo fotografarli per una rivista che io e i miei amici avevamo chiamato Dirt” ricorda Spike in un’intervista a Vanity Fair Usa.
«Stavo registrando l’intervista su un registratore a cassette e anche loro ne avevano uno. Così mi hanno detto: “Registreremo tutto anche noi per assicurarci che le nostre parole siano riportate correttamente. Lo faceva anche Jerry Lewis. È stato lui a dirci di fare lo stesso!”» aggiunge Jonze. Adesso capite il livello di epicità? «Avevamo circa 21 anni quando incontrammo Spike. Lui ne aveva solo 19» spiega Mike. «Licensed to Ill aveva avuto un incredibile successo. Eravamo a Los Angeles, stavamo registrando Paul’s Boutique, ma continuavamo a fare i cretini. Ci sentivamo arrivati. Quando ci hanno presentato questo ragazzo per fare il servizio fotografico, abbiamo pensato: “Come osano mandare un bambino a farci le foto!».
Non una partenza esaltante ma quello fu l’esordio di un’amicizia e di una collaborazione artistica, che ha portato lo stesso Spike Jonze a dirigere diversi video musicali dei Beastie Boys, incluso quello di Sabotage con la band in versione poliziotti anni Settanta. L’idea dei baffi a manubrio fu proprio di Spike che ebbe un’intuizione geniale, ma anche la fortuna di trovare uno stock di baffi finti in un negozietto di Los Angeles. Questo e molti altri aneddoti sono raccontati nelle 590 pagine del libro edito da Rizzoli Usa che comprende anche ricette, liste di ogni cosa e mappe dei luoghi di culto per la band.
Alcuni testi sono scritti dagli stessi Mike Diamond e Adam Horovitz, mentre le foto sono state scelte da Spike Jonze. In sottotraccia resta sempre il ricordo commosso rivolto ad Adam Yauch, scomparso nel 2012. Fu lui l’elemento cardine del gruppo ma anche un amico insostituibile e, come tale, viene celebrato fra nostalgia e qualche risata rivedendo una vecchia polaroid. Proprio come farebbero degli amici normali, proprio come farebbero gli amici con cui sei cresciuto. Condividendo qualcosa chiamata vita.
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