NEW YORK – Abbiamo visto in anteprima A Beautiful Day in the Neighborhood (in italiano Un Amico Straordinario), il nuovo film con protagonista Tom Hanks. Di sicuro questo è un periodo d’oro per il personaggio di Fred Rogers, con l’uscita del sensazionale documentario Won’t You Be My Neighbor? seguito, oggi, dal biopic cinematografico. Perché tanto successo? La risposta è Donald Trump. Non è certo un caso che Mr. Rogers si opponga a questa amministrazione presidenziale grazie ai valori di gentilezza e rispetto che ha sempre sposato in televisione e nella vita. Il film di Marielle Heller riflette sulla sua storia in modo diverso rispetto al documentario. All’approccio biografico convenzionale, la regista e gli sceneggiatori Michael Fitzgerald-Blue e Noah Harpster hanno preferito l’adattamento dell’articolo di Esquire Can You Say … Hero?, scritto dal giornalista Tom Junod nel 1998.

Junod diventa per l’occasione Lloyd Vogel (Matthew Rhys), un cinico workaholic che si è alienato in ufficio e si è allontanato dalla moglie Andrea (Susan Kelechi Watson) e dal figlio neonato. Un personaggio negativo che arriva addirittura a picchiare il padre Jerry (Chris Cooper) al matrimonio di sua sorella. Quando gli viene chiesto di intervistare Rogers (Tom Hanks) per un numero sugli eroi moderni, gli viene da ridere. Eppure, nel corso delle sue conversazioni con questa figura amata e misteriosa – un uomo che sembra aver trovato un modo per sublimare tutte le emozioni negative proiettando incessante ottimismo e compassione – il giornalista inizia a sentire un profondo risveglio.

Molte scene sono ambientate sul set del programma televisivo Mister Rogers’ Neighborhood e questo ha dato a Hanks l’opportunità di cantare la famosa sigla d’apertura e di esibirsi nei panni di alcuni dei suoi personaggi/marionette ricorrenti. Rogers è un buono: lo osserviamo mentre ritarda l’entrata in scena per dedicare del tempo a un bambino o mentre decide di mostrare al pubblico la sua incapacità a costruire una tenda, offrendo una lezione preziosa sull’accettazione delle proprie imperfezioni. Da questo punto di vista Tom Hanks è perfettamente in parte e offre una performance molto sfaccettata.

Da un lato il suo Rogers è sereno e pacificato, ma dall’altro soffre e lotta. È difficile interpretare una figura così famosa e trovare sfumature diverse, ma Tom Hanks riesce, con magia, a farlo. Dunque, la storia viene filtrata attraverso la prospettiva di Lloyd, a dimostrazione del grande influsso che Rogers ha avuto sulle vite di tutti. La scena che preferiamo? Quella ambientata in un ristorante cinese. Lì, prima di mangiare, Fred chiede a Lloyd di unirsi a lui in un momento di contemplazione silenziosa e pensare a tutte le persone il cui amore ha avuto un impatto sulla loro vita. La Heller e gli sceneggiatori hanno fatto la scelta essenziale di eliminare il suono, e il film raggiunge così uno stato sublime.
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Qui il trailer di Un Amico Straordinario:
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