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Un maglione rosso, la tv per bambini e Tom Hanks | Ma chi era veramente Fred Rogers?

A Beautiful Day in the Neighborhood, il biopic a lui dedicato, uscirà il 22 novembre. Ma chi era?

Tom Hanks, nei panni di Fred Rogers, con la regista Marielle Heller sul set di A Beautiful Day in the Neighborhood

ROMA – Per capire chi sia stato davvero Fred Rogers – uno dei più importanti volti televisivi americani, autore di un programma longevo come Mister Rogers’ Neighborhood, trasmesso dal 1962 sulla CBC Television di Pittsburgh e poi a livello nazionale sulla NET (poi PBS) – basterebbe leggere il resoconto del suo discorso in occasione dell’assegnazione del Lifetime Achievement Award agli Emmy nel 1997, scritto dal giornalista e amico di Esquire, Tom Junod. Pochi minuti entrati nella storia, in cui un uomo decise di dedicare quel premio a tutte le persone che lo avevano aiutato ad arrivare a quel momento con dieci secondi di silenzio, controllati sul suo orologio.

Non fu tanto questa la cosa sconvolgente, quanto il fatto che Rogers attendesse la stessa riflessione da tutta la platea. Ottenendola, naturalmente. Perché quando Mister Rogers chiedeva qualcosa, ci si dedicava in maniera totale. Chissà, forse era questo il suo segreto: saper ottenere la fiducia degli spettatori. Ma non è stato un eroe Fred Rogers, almeno non nel senso comune che diamo alla parola, ma ha usato i riflettori per arrivare ad un numero maggiore di persone, non per narcisismo. Un signore dolce, dunque, un padre affettuoso che si prendeva cura dei suoi figli “dall’altra parte dello schermo” con saggezza.

Fred Rogers
Il vero Fred Rogers durante la sigla del suo show

Un personaggio emblematico che ora Tom Hanks porta al cinema con la sua inconfondibile grazia nel film di Marielle Heller, A Beautiful Day in the Neighborhood, in uscita il prossimo 22 novembre. Ma perché dedicare un biopic a Mr. Rogers? Forse perché in tempi di grande cinismo, riflettere su una figura gentile come la sua può darci una maggiore consapevolezza dei nostri pregi. E poi perché Fred Rogers si rivolgeva a bambini e adolescenti, cercando di trovare la maniera più giusta per farsi comprendere e veicolare messaggi positivi. Esiste missione più difficile?

Tom Hanks in un’altra scena di

Fred Rogers nasce a Latrobe, in Pennsylvania, nel marzo del 1928. Si laurea nel 1951 in Composizione Musicale e nel 1963 completa i suoi studi laureandosi anche in Teologia. La musica e la religione sono grandi passioni, due ragioni di vita che riesce a fondere attraverso la sua professione di divulgatore televisivo. Rogers confesserà di aver iniziato la sua carriera in TV perché ne odiava la superficialità, soprattutto per quello che riguardava il mondo dei ragazzi. A suo dire c’era troppa pubblicità, l’interesse era rivolto solo all’aspetto commerciale della questione. Lasciata la NBC, il network più importante degli USA, negli Anni Cinquanta, Rogers decide quindi di lavorare per un pubblico di giovanissimi in piccole stazioni televisive.

Tom Hanks nei panni di Fred Rogers

Arrivano così una serie di show in cui Rogers fa il burattinaio, che gli fanno ottenere una certa fama. Negli Anni Sessanta, il trasferimento in Canada dove per la prima volta sperimenta la conduzione di uno show, Misterogers. Sono tre anni, dal ’63 al ’66, di grande crescita che spingono Rogers a tornare negli States per proporre “in casa”, la Rete educativa degli Stati Uniti orientali, quel genere di format. Da questa esperienza vede la luce nel 1968 il suo show di punta, Mr. Rogers’ Neighborhood, che lancia un nuovo modo di condurre i programmi per ragazzi. Ogni episodio inizia nella stessa maniera, col sorridente presentatore che entra in casa cantando la sigla Won’t you be my neighbor, mentre indossa un comodo cardigan e delle scarpe da ginnastica.

Rogers e François Clemmons

Un modo simbolico per lasciare fuori dalla porta la pesantezza della realtà quotidiana e abbracciare il pubblico in un modo più caldo e familiare. Dal funzionamento degli oggetti, all’esplorazione di negozi e luoghi di lavoro, Rogers discute con i bambini di argomenti importanti con affabilità e dolcezza. Tom Junod, Matthew Rhys nel film della Heller, scrive proprio di questa dote nel suo celebre articolo per Esquire. «Mister Rogers non era come gli altri. Era un uomo autorevole che si aspettava da te grandi cose», dice. No, non un eroe, ma senza dubbio un grande uomo.

  • Qui il trailer ufficiale di A Beautiful Day in the Neighborhood:

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