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September 5 | John Magaro, Leonie Benesch e l’importanza del buon giornalismo

Quel giorno, alle Olimpiadi di Monaco 1972, cambiò tutto: Dal 13 febbraio al cinema con Eagle Pictures

Leonie Benesch in una scena di September 5, un film di Tim Fehlbaum del 2024
Leonie Benesch in una scena di September 5, un film di Tim Fehlbaum del 2024

ROMA – Diretto da Tim Fehlbaum, September 5 – La diretta che cambiò la storia svela il momento decisivo che ha cambiato per sempre la copertura mediatica e che ancora oggi continua ad avere un impatto sulla diffusione delle notizie in diretta. Ambientato durante le Olimpiadi di Monaco del 1972, il film segue la storia vera della troupe sportiva della ABC che le difficili circostanze hanno costretto ad adattarsi dal reportage sportivo alla diretta sugli atleti israeliani presi in ostaggio dalle milizie del Settembre Nero. Al centro della storia c’è Geoff, un giovane e ambizioso produttore che cerca di dimostrare il proprio valore al suo capo, il leggendario dirigente televisivo Roone Arledge. Insieme all’interprete tedesca Marianne e al manager operativo Marvin, Geoff si trova al centro dell’obiettivo e a capo dell’intera trasmissione.

Peter Sarsgaard in un momento del film
Peter Sarsgaard in un momento del film

Mentre i resoconti cambiano, il tempo scorre e si diffondono voci contrastanti, con le vite degli ostaggi in bilico, Geoff, faccia a faccia con la propria bussola morale, deve prendere decisioni difficili. Come si fa a fare la cronaca di una situazione del genere se quello che vogliono i colpevoli è proprio stare sotto i nostri riflettori? Attraverso questa lente, September 5 offre una nuova e potente prospettiva sulla diretta televisiva di allora, vista in tutto il mondo da circa un miliardo di persone. Il film, selezionato come pellicola d’apertura della sezione Orizzonti Extra a Venezia 81 – e candidato agli Oscar 2025 nella categoria Miglior sceneggiatura originale –  arriverà nelle sale italiane a partire dal 13 febbraio con Eagle Pictures. Un’attesa breve, in fondo, ma che vi consigliamo di pesare bene.

September 5 - La diretta che cambiò la storia, un film di Tim Fehlbaum, dal 13 febbraio al cinema con Eagle Pictures
September 5 – La diretta che cambiò la storia, di Tim Fehlbaum, dal 13 febbraio al cinema con Eagle Pictures

Perché è tutto meno che un film banale quello di Fehlbaum. Non fosse altro perché qualunque regista sognerebbe di poter disporre di un cast che annovera talenti e volti di copertina del calibro di Peter Sarsgaard, Leonie Benesch (La Sala Professori), John Magaro (Past Lives) e Ben Chaplin. E poi per le dichiarate intenzioni registiche di Fehlbaum: «Con September 5 volevamo far luce su un aspetto di questa tragica giornata durante le Olimpiadi di Monaco del 1972: il ruolo dei media. Concentrandoci sulla prospettiva del reporter, ci confrontiamo con i dilemmi morali, etici, professionali e, in ultima analisi, psicologici dei giornalisti: possiamo diffondere le informazioni prima che vengano confermate? Una trasmissione in diretta può includere atti di violenza? Qual è il ruolo dei media e del giornalismo e qual è il confine tra notizie e spettacolo?».

John Magaro e Ben Chaplin in una scena di September 5
John Magaro e Ben Chaplin in una scena di September 5

In termini universalistici, infatti, September 5 è prima di tutto un trattato filmico di ottimo giornalismo televisivo (e non) che racconta del valore delle immagini trasmesse come parte di una narrazione. Una storia che si è tenuti a raccontare nella maniera più limpida e lucida possibile perché notizia, informazione, fatto, da verificare (fact-checking), studiare e capire e non da gettare nella mischia in virtù di competizione e puro sensazionalismo. È anche una masterclass di regia televisiva come espressione e macchina di emozioni che Fehlbaum lega a doppio filo alla sua di regia – quella cinematografica – che nell’armonia dei suoi fluidi movimenti di camera a mano dal montaggio netto genera tensione e sentimenti claustrofobici. Inchioda alla poltrona September 5, spezza il fiato, costringendo lo spettatore a seguire con lo sguardo ogni movimento, telefonata e schermo illuminato.

John Magaro e Leonie Benesch in una scena del film
John Magaro e Leonie Benesch in una scena del film

E anche se il finale lo sappiamo già perché scritto nei libri di storia, la regia serrata e a respiro corto di Fehlbaum trascina comunque lo spettatore sin dentro al centro del conflitto di September 5 nell’empatia generata dal perfetto mix dei giochi di deduzione delle immagini mentali dal racconto telefonico dei reporter sul campo, immagini di repertorio e dagli eroici sforzi della squadra di giornalisti della ABC. Un film denso e corposo, September 5, che guarda a ieri per raccontare dell’oggi tra una Germania in cerca di redenzione dopo gli orrori antisemiti e un conflitto israelo-palestinese tristemente attuale, sostenuto da un Magaro da Oscar e da una Benesch sempre più talento straordinario che vorremmo sempre vedere così per grazia e intensità scenica. Da vedere a ogni costo!

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