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La Sala Professori | İlker Çatak, Leonie Benesch e una finestra sui problemi del mondo

Un furto, una scuola, i regimi totalitari e il carattere universale di un’opera straordinaria. Ora al cinema

Leonie Benesch al centro della scena de La sala professori, un film di İlker Çatak, candidato agli Oscar 2024 come Miglior film internazionale, ora al cinema con Lucky Red
Leonie Benesch al centro della scena de La sala professori, un film di İlker Çatak, candidato agli Oscar 2024, ora al cinema con Lucky Red

ROMA – Carla Nowak (Leonie Benesch) è una giovane e promettente insegnante al suo primo incarico. Tutto sembra andare bene fino a quando una serie di piccoli furti all’interno della scuola mette in subbuglio l’istituto. Quando i sospetti cadono su uno dei suoi studenti, Carla decide di andare di indagare personalmente, scatenando una serie inarrestabile di reazioni a catena. Parte da qui La sala professori, un film di İlker Çatak, presentato alla 73esima edizione della Berlinale – Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Panorama, candidato agli Oscar 2024 nella categoria Miglior film internazionale e ora al cinema con Lucky Red.

La sala professori, un film di İlker Çatak, ora al cinema con Lucky Red
La sala professori, un film di İlker Çatak, ora al cinema con Lucky Red

L’ispirazione per la storia al centro de La sala professori è venuta a İlker Çatak e al co-sceneggiatore Johannes Duncker da una visita scolastica a Istanbul dove furono testimoni di: «Questi due ragazzi in classe che stavano effettivamente rubando. E lo sapevamo tutti, ma nessuno voleva essere la spia. Ad un certo punto, la scuola lo scoprì, loro entrarono in classe e gli fecero una trappola, dove dissero: Ragazze, fuori. Ragazzi, mettete i portafogli sul tavolo e venite davanti all’aula. E si sono trovati tutti quei soldi nelle loro tasche. Quando ne abbiamo parlato più tardi, Johannes e io abbiamo pensato che potesse essere un buon inizio per una storia».

Leonie Benesch è leggendaria!
Leonie Benesch è leggendaria!

Riproposto in maniera del tutto organica, nell’economia del racconto de La sala professori, l’aneddoto rappresenta il pungente incipit. Su di esso – pietra narrativa solida e impareggiabile – Çatak annoda una narrazione in medias res e con cui dettare, da subito, il respiro convulso e sempre più ansiogeno di un’opera atipica nella sua forma di serrato thriller scolastico dal retrogusto giallo, ma non è l’unico. Un altro colorito aneddoto di vita vissuta va ad arricchire la narrazione. Su ammissione dello stesso Çatak: «Johannes mi ha raccontato una storia su sua sorella, un’insegnante di matematica a Colonia a cui era successa una cosa simile a quella di Carla con i furti».

Leonard Stettnisch all'esordio sul grande schermo in La sala professori
Leonard Stettnisch all’esordio sul grande schermo

Di lì a poco non ci volle poi molto prima che Çatak realizzasse la portata universale del racconto: «Quello che pensavamo fosse interessante è quando una società, come una comunità scolastica, viene avvelenata da tutte queste speculazioni e questi pregiudizi e cose del genere. La sala professori poteva essere un film sui nostri tempi, sulla società in cui viviamo», ovvero la primaria giustificazione dietro alla nomination agli Oscar 2024 nella categoria Miglior film internazionale a discapito degli ottimi Foglie al Vento e La natura dell’amore (l’altra è la bravura e il magnetismo attoriale di Leonie Benesch nda). Non a caso, Çatak non offre alcuna soluzione ai casi da Whodunit, da giallo deduttivo, presentatici in apertura di racconto. Non serve.

La sala professori è stato candidato agli Oscar 2024 nella categoria Miglior film internazionale
La sala professori è stato candidato agli Oscar 2024 nella categoria Miglior film internazionale

Entrambi diventano, infatti, un pretesto narrativo eccezionale con cui raccontare di moralità volatile, diritti fondamentali e violazione delle libertà personali. Di xenofobia e razzismo, pregiudizi e odio etnico, ma anche di (d)istruzione e aggregazione, di manipolazione e del potere – nel controllo e nell’esercizio – sullo sfondo di una comunità scolastica vestita dell’abito allegorico di un regime totalitario che l’intreccio ordito da Çatak – ed esplicitato in un montaggio morbido di immagini senza filtri – finisce con il far aderire del tutto al corpo narrativo. Un’opera straordinaria, La sala professori, universale, potentissima, inimitabile, arrivata in punta di piedi in sala eppure destinata a lasciare un segno indelebile nell’immaginario collettivo.

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