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X – A Sexy Horror Story: l’estro di Ti West per uno dei migliori film slasher moderni

Il Texas del 1979, un dirty movie, una coppia d’anziani. Un horror? Non solo, una riflessione sulla bellezza

Il banner di X - A Sexy Horror Story di Ti West
Il banner di X - A Sexy Horror Story di Ti West

ROMA – Il cinema di Ti West è così sensoriale che quasi riusciamo a sentirne gli odori: il sudore appiccicato sui sedili di un vecchio van, la puzza limacciosa di un lago, l’aria estiva, che si fa incandescente nel Texas orientale, amplificando ancora di più il tanfo pungente del sangue che, nell’ultima parte del film – potete scommetterci -, scorrerà a fiotti. Del resto, che fosse un grande autore lo sapevamo già dal 2009, quando diresse il suo terzo film, The House of the Devil, ma ora, grazie a X (a cui in Italia è stato aggiunto il doppio titolo di A Sexy Horror Story…), applaudito al SXSW e immediatamente accaparrato da A24 per la distribuzione USA, abbiamo la prova provata che il cinema slasher & horror sta vivendo una sorta di new wave di pregevole fattura e dalle spiazzanti svolte narrative. Il tutto costruito senza rinunciare ad un appeal estetico che prende in prestito gli archetipi del genere per essere poi rivisti in chiave moderna, finendo per diventare incredibilmente cool.

I protagonisti di X - A sexy horror story
I protagonisti di X – A sexy horror story

Già perché X – A Sexy Horror Story è una dichiarazione d’amore a Non Aprite Quella Porta e alle visioni di Tobe Hooper, ma anche verso Shining (con tanto di iconica ascia), Le Colline Hanno gli Occhi, Psycho e Che fine ha fatto Baby Jane?, il tutto rielaborato da Ti West (lo ha scritto, diretto, prodotto) sotto forma di psycho-biddy (riassumendo: un genere horror dove ci sono degli anziani marcatamente creepy) che riflette in modo preciso e pungente il tema dell’invecchiamento, della nostalgia e del rapporto con il proprio corpo. Temi e inflessioni inseriti negli Stati Uniti del 1979, alle prese con la scomparsa di Etan Patz e i traumi del Vietnam, nonché spaccati dalle ossessioni puritane (e filo cristiane) in lotta con i pruriti di una gioventù figlia di una contro-cultura libera e, in un certo senso, abbagliata dal sogno americano.

E infatti “My american dream is not unreachable”, dice Bobby-Lynee (Brittany Snow), la star di The Farmer’s Daughters, dirty movie a busso budget prodotto da Wayne Gilroy (Martin Henderson) e diretto, come se fosse un film della New Hollywood e non un porno-soft, da RJ Nichols (Owen Campbell), accompagnato dalla sua fidanzata e fonica Lorraine (Jenna Ortega, già scream queen di Scream 5!). Sul set della pellicola a luci rosse anche lo stallone afroamericano Jackson Hole (Kid Cudi) e, soprattutto, la taciturna Maxime Minx (Mia Goth), su cui poi Ti West andrà a sviluppare la storia senza però perdere di vista la sgangherata crew in cerca di fortuna e gloria. Partendo da Huston, Wayne Gilroy porta il focoso set nella fattoria di Howard e Pearl (Stephen Ure e la stessa Mia Goth, invecchiata all’occorrenza), ambigua coppia d’anziani sempre pronta all’uso del fucile e che, almeno inizialmente, non capisce quale tipo di pellicola venga girata nella loro sudicia dependance.

Mia Goth è Maxine

In fondo siamo in Texas, direte voi, ma il punto di X non sono le armi, né l’ultra-violenza scaturita da una malata repressione (come nel caso di Non Aprite Quella Porta): dall’inizio alla fine, X di Ti West gioca con i contrapposti, montando il film in base alle attrazioni e ai conflitti, sia visivi che narrativi. Luci, ombre, interni, esterni. Due piani d’osservazione, due protagoniste, addirittura due case dell’orrore, in cui le immagini erotiche in Super 8 si mischiano alle turbe geriatriche di una donna che vive di rimpianti, mostrando una perversa – ma chissà, comprensibile? – fascinazione per Maxime. Ed è qui che X, supportato dalla granulosa fotografia di Eliot Rockett (che restituisce in pieno le sfumature dei 70s), mischia la truculenza di uno slasher movie all’assillo per la bellezza fisica, quell’effimero elemento che non può resistere al tempo, e che finisce per essere solo un lontano ricordo perso nel tempo di una fotografia in bianco e nero.

Qui sotto potete vedere il trailer di X – A Sexy Horror Story:

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