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Wargames | John Badham, Matthew Broderick e i quarant’anni di quei giochi di guerra

Ally Sheedy, la rivoluzione dell’hacking e il fuori concorso a Cannes. La storia di un cult

Wargames
Matthew Broderick e Ally Sheedy in Wargames - Giochi di guerra.

ROMA – Per comprendere l’importanza di Wargames – Giochi di guerra di John Badham nella sua epoca di riferimento, quei gloriosi anni Ottanta oggi mitizzati e celebrati in tutta la loro gioia filmica, basta citare una legge promulgata dal Congresso degli Stati Uniti, il cosiddetto Computer Fraud and Abuse Act del 1984, in cui il rappresentante del Kansas del tempo, tale Dan Glickman, aprì i lavori legislativi pronunciando le seguenti parole: «Mostreremo adesso circa quattro minuti del film Wargames che delinea abbastanza chiaramente la capacità di composizione automatica e di accesso dei personal computer». Del resto è una log-line, quella di Wargames, davvero efficace e che non lascia spazio a fraintendimenti interpretativi: «Un giovane hacker accede inconsapevolmente a un supercomputer militare degli Stati Uniti programmato per simulare, prevedere, ed eseguire la guerra nucleare contro l’Unione Sovietica». Questa che vi raccontiamo nella nuova puntata di Longform è la storia di quel film.

La locandina di Wargames - Giochi di guerra di John Badham
La locandina di Wargames – Giochi di guerra di John Badham

Cominciamo dalla fine. Perché, presentato fuori concorso a Cannes il 19 maggio 1983, all’indomani del rilascio in sala – che in territorio americano avvenne appena due settimane dopo, il 3 giugno 1983 – Wargames fece furore e non solo al botteghino visti i suoi 130 milioni di dollari di incassi world-wide a fronte di un budget di appena 12 milioni. Dalla sua infatti, secondo i dati raccolti dal Bulletin Board System (BBS), aumentò in maniera esponenziale l’interesse verso l’acquisto di modem, l’hacking informatico e – in particolare – la penetrazione effettiva dei sistemi informatici. L’Industria fu così costretta ad apportare migliorie per la sicurezza come la creazione di account con password predefinita, questo perché prima dell’uscita di Wargames si presumeva che la maggior parte dei sistemi informatici sarebbe stata accessibile solo a persone autorizzate dando per basse le probabilità di incursioni esterne.

Wargames fu presentato fuori concorso a Cannes36 il 19 maggio 1983
Wargames fu presentato fuori concorso a Cannes il 19 maggio 1983

Questo per via del marcato realismo di cui si servì Wargames – oggi lo trovate in streaming su Apple TV + e Prime Video a noleggio – nel raccontare delle gesta illegali ma formidabili del giovane David (Matthew Broderick). Un esempio? Il demon dialing, ovvero la tecnica di cui, in pieno primo atto, si serve per identificare il recapito della Protovision – ovvero chiamare in sequenza, uno per uno, tutti i numeri telefonici di una data zona – effettivamente usata dagli hacker e poi ribattezzata Wardialing in onore del successo del film, o l’espediente con cui David, alle pendici del climax, effettua una telefonata da un apparecchio pubblico gratuitamente semplicemente hackerandolo attraverso un piccolo corto circuito innescato con un pezzo di lattina. Un trucchetto standard per tutti quelli che negli anni Ottanta, che fossero negli Stati Uniti o in Europa, volevano frodare le compagnie telefoniche non pagando i costi delle chiamate.

Matthew Broderick è David in una scena di Wargames
Matthew Broderick è David

Il resto è tutto merito del successo incontrastato di Wargames. Una narrazione accattivante dalla scrittura intelligente che, a fronte di una solida base teen tra videogame (deliziosi i cameo di Galaxian e Galaga nella sala giochi) e quei topos da umorismo scolastico cristallizzati nella memoria comune da John Hughes e il suo cinema senza tempo, gioca con i sapori e gli odori del thriller paranoico anni settanta ricalibrato però in ottica postmoderna in chiave informatica. Un concept vincente che però, a fronte di una spiccata atipicità tematica, vede l’hacking pervadere del tutto le svolte narrative del racconto ora tra ingenuità e forzature (in particolare nel secondo atto nella base) ora tra intuizioni di finissimo genio (una su tutte la partita a tris che funge da cuore del climax). Dalla sua però è il tema impareggiabile.

L'inizio della fine in Wargames
L’inizio della fine in Wargames

Perché se è vero che il David di Broderick è l’archetipo del nerd malevolo nella sua caratterizzazione da studente svogliato, gran videogiocatore, totalmente alienato ma ancorato alla realtà da quell’unico legame con il mondo esterno che corrisponde alla spiritosa Jennifer (Ally Sheedy), è nel confronto tele-dialogico con il supercomputer WOPR e quel «Giochiamo alla Guerra Termonucleare Globale» della Paura Rossa dell’ultimo atto della Guerra Fredda che Wargames vede dischiudere il suo cuore narrativo pulsante che ha finito con il preservarne l’essenza filmica nel suo impareggiabile retaggio quarantennale. L’espediente è eccezionale. Non solo permette a Wargames di riflettere l’ambiente storico-sociale di riferimento sfruttando quel senso di diffidenza e latente ostilità verso l’agire russo-comunista per poi – svelate nel secondo atto le involontarie intenzioni giocose di David – virare la narrazione verso la critica feroce alla modernità e all’evoluzione tecnologica, ma perché nel farlo costruisce un’arguta riflessione sul senso della guerra.

Ally Sheedy è Jennifer in una scena di Wargames
Ally Sheedy è Jennifer

Sono indissolubili le tematiche, legate a doppio filo, trovando infine la propria cementificazione valoriale in quel climax pirotecnico fatto di giochi di luci e musica incalzante, dove Wargames ci insegna l’unica vera lezione sull’essenza stessa dell’agire bellico valevole oggi come ieri: «È uno strano gioco, l’unica mossa vincente è non giocare. Che ne dice di una bella partita a scacchi?!?». Da dove nasce però l’idea di Wargames. A sentire gli sceneggiatori Walter F. Parkes e Lawrence Lasker tutto parte dal 1979, anno in cui svilupparono un progetto (The Genius) riguardante «Uno scienziato morente e l’unica persona al mondo che lo capisce è un ragazzo ribelle troppo intelligente per essere un buono». Lasker si ispirò da uno speciale televisivo con Peter Ustinov su diversi geni contemporanei tra cui Stephen Hawking.

«È uno strano gioco, l'unica mossa vincente è non giocare. Che ne dice di una bella partita a scacchi?!?» il momento-chiave di Wargames
«È uno strano gioco, l’unica mossa vincente è non giocare. Che ne dice di una bella partita a scacchi?!?»

«Ho trovato la situazione in cui si trovava Hawking: un giorno avrebbe potuto capire la teoria del campo unificato e non essere in grado di dirlo a nessuno a causa della SLA. Quindi c’era questa idea che avrebbe avuto bisogno di un successore e chi sarebbe? Forse questo ragazzo, un giovane delinquente il cui problema era che nessuno si rendeva conto che era troppo intelligente per il suo ambiente» ovvero, seppur in forma più marcatamente drammatica, il concept del definitivo Wargames ma ad inerzia invertita, più, cioè, dal punto di vista di quel Falken (John Wood) il cui esilio enigmatico rievoca in parte quello del nostro Ettore Majorana che non unicamente per voce e occhi di David. Nessuna traccia ancora del tema informatico o dell’hacking tra le tematiche del racconto: solo pura trasmissione di conoscenza.

In Italia Wargames fu distribuito il 28 ottobre 1983
In Italia il film fu distribuito il 28 ottobre 1983

L’evoluzione di The Genius in Wargames avvenne poco dopo, precisamente dopo un incontro di Parkes e Lasker con Peter Schwartz dello Stanford Research Institute: «C’era una nuova sottocultura di ragazzi estremamente brillanti che sarebbero diventati noti come hacker un domani» da cui Schwartz stabilì un collegamento acuto tra la loro condizione, i computer, i giochi e l’esercito, la chiacchierata con l’esperto di sicurezza informatica Willis Ware della RAND Corporation assicurò loro che anche un computer militare sicuro potrebbe essere violato da un accesso remoto in appena una settimana: a quel punto Wargames si scrisse praticamente da solo! Dalla loro delinearono diverse trame a tema militare di draft in draft. In una di queste era presente una versione del WOPR chiamata Uncle Ollie o Omnipresent Laser Interceptor (OLI), un laser difensivo basato sullo spazio gestito da un programma intelligente, scartata perché troppo speculativa.

«C’era una nuova sottocultura di ragazzi estremamente brillanti che sarebbero diventati come hacker»

Inizialmente assunto Martin Brest come guida di Wargames, fu licenziato dopo 12 giorni dagli executives Harold Schneider e Leonard Goldberg per poi essere sostituito in corsa da John Badham che raccontò in un’intervista le ragioni dell’avvicendamento: «Brest fu licenziato perché aveva adottato un approccio un po’ troppo oscuro alla storia e al modo in cui è stata girata. Era come se Broderick e Sheedy stessero lavorando sotto copertura a qualcosa di losco. Erano rigidi come sassi mentre invece dovevano semplicemente divertirsi, emozionarsi, lasciarsi andare…». E come riuscì a farli sciogliere? Semplice! Mettendosi a cantare The Happy Wanderer – da lui definita così: «Era la più stupida canzone che mi venne in mente lì per lì» – davanti a tutta la troupe!

John Badham e la curiosa idea dietro al nome del supercomputer WOPR di Wargames: un rimando al Whopper di Burger King!
John Badham e l’idea del nome del supercomputer WOPR: un rimando al Whopper di Burger King!

Fu soprattutto idea di Badham quella di WOPR come nome del super-computer e il motivo di per sé ha dell’imbarazzante: «Perché riproduceva l’hamburger Whopper o comunque c’era qualcosa di buffo in quel suono, come se fosse whop» ma in realtà è una di quelle scelte semplici che cova al suo interno del genio, come l’esorcizzare l’orrore angosciante di una macchina lucida nel programmare una (simulata) Guerra Termonucleare Globale attraverso un nome semplice e buffo che strappasse un sorriso. Al Presidente Ronald Reagan, amico di famiglia di Lasker, creò perlopiù grattacapi e notti insonni. Dopo aver visto Wargames in una proiezione privata alla Casa Bianca nel 1983 interrogò i consiglieri militari circa le possibilità di una situazione analoga. Quindici mesi dopo nacque il NSDD che rese più severe le procedure di sicurezza informatica, Wargames, intanto, era già storia del cinema.

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Qui sotto potete vedere il trailer del film: 

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