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Il Film del Giorno | Perché Opera Senza Autore è un’elegante lezione di stile

l dolori di un popolo e un finale che rasserena: l’arte di Henckel von Donnersmarck colpisce al cuore

opera senza autore

MILANO – La verità? Abbiamo atteso Florian Henckel von Donnersmarck per tanto, troppo tempo. Sono passati ben tredici anni da Le Vite degli Altri, vincitore dell’Oscar per miglior film straniero, e ne sono trascorsi otto dalla deludentissima gita hollywoodiana di The Tourist. Con sublime piacere Opera Senza Autore, il suo terzo film, è un ritorno in Germania, dove è nato e di cui ha raccontato meglio di chiunque altro l’incubo della Stasi in quell’esordio folgorante che qualsiasi amante del cinema oggi conserva nel cuore.

Il film affronta di nuovo gli scheletri e i drammi storici di una Nazione che nel Novecento ha attraversato tre sfumature politiche, tre fratture, tre modi differenti di vivere nel mondo: l’orrore del nazismo, il comunismo dell’Est, il capitalismo dell’Ovest. L’aspirante pittore Kurt nasce e cresce a Dresda e da piccolissimo è testimone oculare di un dolore che si porterà dietro per tutte le fasi della crescita, permettendogli però di coltivare un notevole talento artistico, nonostante la libertà e la creatività in Germania siano state osteggiate sia da nazisti che da comunisti, perché considerate potenziali pericoli per l’ordine, il potere, il controllo.

Opera Senza Autore è un grandioso affresco su un Paese che non potrà mai smettere di confrontarsi con il proprio passato, ma riflette anche sulle scelte e le inclinazioni di chi sopravvive ai traumi del singolo per tramutarli in spinta propulsiva verso il genio, sublimando le ferite in miniere di bellezza. Con il respiro del cinema più classico e popolare, il quarantacinquenne regista di Colonia emoziona, indigna, commuove, servendosi di interpreti perfetti: è bravo il protagonista Tom Schilling, meravigliosamente odioso il grande Sebastian Koch, mentre sono bellissime, dolenti, appassionate e ribelli Saskia Rosendahl e Paula Beer. E il finale ottimista, rasserenato è un’elegante lezione di stile: non c’è bisogno di conoscere l’autore di un prodotto artistico, perché ciò che conta sono il contenuto e la sua espressione, gli unici elementi necessari per meravigliarsi e vibrare di fronte allo splendore.

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