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Uomini si nasce, poliziotti si muore | Ruggero Deodato, Fernando Di Leo e le memorie di un cult

Il buddy-cop, Adolfo Celi e l’opinione di Quentin Tarantino. Ecco perché riscoprirlo.

Ray Lovelock e Marc Porel al centro della scena di Uomini si nasce poliziotti si muore di Ruggero Deodato, riproposto da Minerva Pictures al Torino Film Festival
Ray Lovelock e Marc Porel al centro della scena di Uomini si nasce poliziotti si muore di Ruggero Deodato

ROMA – Alfredo e Antonio sono due poliziotti che lavorano per un corpo speciale che ha totale carta bianca per combattere la delinquenza, tanto che i due non si fanno alcuno scrupolo quando si tratta di uccidere malviventi. Il loro modo di affrontare i criminali li porterà a dover fare i conti con Roberto Pisquini, proprietario di diverse bische clandestine di Roma. Questo il punto di partenza di Uomini si nasce, poliziotti si muore, cult del 1976 a firma Ruggero Deodato su script di Fernando Di Leo, riproposto al Torino Film Festival in concorso nella sezione Back To Life in un’esclusiva versione restaurata in 4K da Minerva Pictures. E in effetti fece furore al tempo la pellicola, tanto da incassare oltre 740 milioni delle vecchie lire nonostante il concorrenziale Squadra antiscippo di Bruno Corbucci.

Marc Porel e Ray Lovelock sono i protagonisti di Uomini si nasce poliziotti si muore
Marc Porel e Ray Lovelock sono i protagonisti di Uomini si nasce poliziotti si muore

E dire che all’indomani di quell’11 marzo 1976 che lo vide distribuito in sala, Uomini si nasce, poliziotti si muore (lo trovate su The Film Club) fu oggetto di critiche di ogni specie: fascista, qualunquista, anti-femminista e anti-animalista. La censura infatti ci andò a nozze, sforbiciando il montaggio originale di numerose scene truculente ed erotiche tanto da vietare il film ai minori di diciotto anni. Nulla, tuttavia, che andasse a inficiare il cuore della narrazione intessuta da Di Leo e resa in immagine da Deodato nel suo perfetto equilibrio di asciutta ironia, rozzo splatter e momenti comici che ne fanno, a pieno titolo, l’antesignano del buddy-cop. Sei anni prima di Walter Hill, 48 Ore e la coppia di sbirri Nick Nolte-Eddie Murphy infatti, c’erano i volti efebi di Marc Porel e Ray Lovelock e la loro alchimia irresistibile e straripante.

Adolfo Celi in una scena di Uomini si nasce poliziotti si muore
Adolfo Celi in una scena del film

Ma soprattutto la presenza scenica di Alvaro Vitali e di Adolfo Celi, scelto personalmente da Deodato per una ragione: «Il segreto della riuscita di Uomini si nasce, poliziotti si muore è nella scelta del cast. Il commissario Adolfo Celi era connivente alle imprese delittuose dei due poliziotti e lo faceva con ironia rendendo in tal modo i due protagonisti simpatici. Poi c’era la musica con la sua ballata che caratterizzava le imprese nefaste del duo». Il motivo? Alleggerire la brutalità a tinte noir del tono violento di una pellicola che cova al suo interno – oltre a un Franco Citti criminale cocainomane leggendario – una delle scene di scippo più spaventose della storia del cinema. La sequenza d’apertura peraltro, da cui parte un viaggio di andata-e-ritorno negli abissi criminali di Roma Capitale dall’andamento lineare e impropriamente episodico.

Renato Salvatori in una scena di Uomini si nasce poliziotti si muore
Nel cast anche Renato Salvatori

Un film mitologico, e non soltanto perché prima-e-unica volta di Deodato con il poliziottesco (fu scelto dopo l’ottimo thriller Ondata di piacere nda), e nemmeno per il leggendario inseguimento Via del Corso-Piazza del Popolo-Piazza Monte Grappa fatto di soggettive e ritmo filmico travolgente e girato senza i permessi del Comune di Roma, ma perché piena e pura espressione di un cinema controverso, rischioso e meravigliosamente autentico, sempre più lontano dagli attuali paradigmi industriali, eppure leggendario nell’essere ancora oggi – e Quentin Tarantino in questo la sa lunghissima («Uomini si nasce poliziotti si muore? Uno dei più grandi titoli di tutti i tempi, perfettamente all’altezza del suo nome») – quintessenza di un genere da preservare come il cinema poliziottesco all’italiana.

  • STORIE | L’odore della notte, i venticinque anni del cult di Claudio Caligari
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  • VIDEO | Qui per il trailer del film 

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