MILANO – Un nuovo Natale è alle porte e, come accaduto lo scorso anno con il delizioso Sì Chef! – La Brigade, I Wonder Pictures decide nuovamente di affrontare le feste con i toni della commedia francese. Stavolta tocca alla frizzante Laure Calamy (ormai non più solo la rivelazione della serie francese Call my agent!, ma una delle più interessanti attrici francesi contemporanee) e al suo Tutti a parte mio marito! per la regia di Caroline Vignal e al cinema dal 21 dicembre. In originale più semplicemente Iris et les hommes, il film racconta la storia di Iris, una donna dalla vita apparentemente perfetta con un lavoro stabile da dentista, un marito premuroso e due figlie brillanti che, tuttavia, all’alba dei suoi cinquant’anni, comprende come manchi ancora qualcosa nella sua vita.
Scaricare un’app di dating per persone sposate sarà la scossa di cui ha bisogno quest’esistenza insoddisfacente alla riscoperta del proprio corpo, della propria sensualità e così anche della propria libertà e indipendenza, ammesso che sia quella dopotutto la meta auspicata. Caroline Vignal, che aveva già regalato a Laure Calamy un Cèsar per Io, lui, lei e l’asino, ritrova la sua attrice di cui è evidentemente complice e le cuce addosso un ruolo inaspettato e brillante. In altre puntate della nostra rubrica French Touch non abbiamo mai celato il nostro amore incondizionato per l’attrice francese, che qui aggiunge un ulteriore tassello ai bei precedenti disvelamenti del suo talento (ve la ricordate in Full time – a tempo pieno?).
Tutti a parte mio marito riesce a far riflettere sul fondamentale tema del piacere femminile, protagonista in tempi recenti di pellicole come “Il piacere è tutto mio” o il meraviglioso e imminente Povere creature!, che mai o raramente finora si era ritagliato il suo spazio in sceneggiature a tutte le latitudini. Oggi è invece evidentemente il momento per affrontare questa tematica e il pregio del film della Vignal è la sua capacità di farlo con (auto)ironia, brillantezza e anche quel pizzico di sana ridicolaggine che aggiunge quel tocco di goffa leggerezza alla pellicola. Laure Calamy, dal canto suo, non si fa spaventare dall’esigenza di mostrare il suo corpo e non risulta mai volgare o fuori luogo in questa interpretazione inedita, pur nell’impaccio soprattutto iniziale del personaggio a cui presta le sembianze.
Citando letteralmente il film: «Bisogna stare dalla parte della vita», ed è proprio questa, nella sua pienezza, che viene celebrata nella piacevole commedia della Vignal, leggera e quasi spensierata, ma mai banale, stucchevole o monotona. Menzione speciale va, infine, fatta per la colonna sonora che preziosamente arricchisce il film, includendo in primis una meravigliosa versione francese dell’iconico brano It’s Raining Men cantata dalla protagonista e dai suoi hommes in un insospettabile numero da musical, nonché un diretto omaggio all’indimenticabile Un uomo, una donna di Claude Lelouch. E chissà che alla fine del viaggio proprio un uomo e una donna non possano (ri)trovarsi…
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