in

Un Vizio di Famiglia | I mille volti di Laure Calamy per il thriller al femminile di Sébastien Marnier

Lotta di classe, bugie e famiglia. Il nuovo film del regista? Mette al centro un nucleo tutto al femminile

Un Vizio di Famiglia
I protagonisti di Un Vizio di Famiglia

ROMA – Il cinema di Sébastien Marnier, giunto al suo terzo lungometraggio con Un Vizio di Famiglia, è da sempre interessato a raccontare storie di personaggi che si muovono tra classi sociali differenti alle proprie. In Irréprochable lo ha fatto attraverso la storia di una donna che cercava di trovare il proprio posto nel mondo a Parigi mentre ne L’ultima ora con la figura di un professore catapultato in un mondo da lui lontanissimo. Ora, con Un Vizio di Famiglia, lo fa attraverso il personaggio di Stéphane (Laure Calamy), una giovane donna, operaia in un conservificio, la cui esistenza è stata costellata da sfumature di grigio. Vive in una camera subaffittata, ha una compagna in carcere e nessuna prospettiva per il futuro. Una sera si fa coraggio e decide di telefonare al padre, ricco imprenditore con il volto di Jacques Weber, che non ha mai conosciuto e che accetta di incontrarla.

Un Vizio di Famiglia
Laure Calamy e Jacques Weber in una scena di Un Vizio di Famiglia

Da quel loro primo appuntamento, Un Vizio di Famiglia (in originale L’Origine du Mal) ci catapulta in un mondo tutto al femminile composto dalle donne della vita di Serge: una moglie eccentrica e accumulatrice seriale, una figlia decisa a prendere le redini economiche della famiglia, una nipote adolescente e una governate tuttofare. Tra di loro Stéphane deve cercare di ritagliarsi uno spazio tutto suo per provare ad instaurare un rapporto con quell’uomo che, man mano che la narrazione prosegue, si (di)mostra colmo di ombre. Le stesse che caratterizzano ogni personaggio del film, in una matassa di bugie da sbrogliare per arrivare al cuore della verità.

Le donne di Sébastien Marnier

Sébastien Marnier chiama all’appello un gruppo di attori straordinari – oltre ai già citati Calamy e Weber anche Doria Tillier, Suzanne Clément, Dominique Blanc e Véronique Ruggia – per un thriller che parla del senso negativo della famiglia e di patriarcato (come ci ha raccontato lo stesso regista qui). Lo fa con una sceneggiatura molto trattenuta nella prima parte che esplode poi nella seconda sebbene non sia poi così difficile immaginare la traiettoria narrativa dei suoi personaggi. Estremamente curato dal punto di vista registico, tra piani sequenza, montaggi alternati e primi piani, Un Vizio di Famiglia racconta molto bene i mondi diversissimi di Stéphane e della famiglia acquisita anche attraverso la scenografia di Damien Rondeau e la fotografia di Romain Carcanade che illumina di una luce intensa la parte ambientata nella sontuosa villa sulla Costa Azzurra e di sfumature soffocanti quella riferita alla vita della protagonista.

Un Vizio di Famiglia
Una scena di Un Vizio di Famiglia

Sébastien Marnier fotografa la società francese divisa nelle sue ideologie, tra borghesia e proletariato. E per farlo si serve del genere thriller con il quale mette in scena furti d’identità, rapporti familiari contorti e una lotta di classe combattuta a suon di bugie. Un Vizio di Famiglia è capace di mostrare tutto il cinismo e la disperazione umana. Un film fatto di estremi con al centro un gruppo di donne. Nemiche e complici.

Qui sotto potete vedere una clip del film:

Lascia un Commento

La Vita Bugiarda Degli Adulti

La Vita Bugiarda Degli Adulti | Elena Ferrante, Edoardo De Angelis e quella serie cinematografica

If These Walls Could Talk

If These Walls Could Sing | Se un documentario racconta la magia di Abbey Road