in

If These Walls Could Sing | Se un documentario racconta la magia di Abbey Road

Mary McCartney ci porta dentro i leggendari studi di registrazione, tra ricordi e momenti imperdibili

If These Walls Could Talk
I Beatles al piano negli Abbey Road Studios

ROMA – C’è un luogo a Nord di Londra, nell’elegante quartiere di St John’s Wood, che per ogni fan dei Beatles è meta di un pellegrinaggio laico: Abbey Road. Delle strisce pedonali, ritratte sulla copertina dell’omonimo album del 1969, su cui ogni giorno camminano centinaia di fan da tutto il mondo per posare come i Beatles, con buona pace degli automobilisti costretti a rallentare. Davanti a quelle strisce c’è un muretto riempito di scritte dedicate ai Fab Four e un cancello dietro cui si erge un cortile che porta ad una piccola scalinata e ad un’insegna: Abbey Road Studios. La sede dei leggendari studi di registrazione creati nel 1931 dalla EMI inaugurati da Sir Edward Elgar che vi diresse la London Symphony Orchestra in Land of Hope and Glory. A quel luogo magico è stato ora dedicato un documentario, disponibile su Disney+ dal 6 gennaio, If These Walls Could Sing, diretto da Mary McCartney.

If These Walls Could Sing
Paul McCartney in una scena di If These Walls Could Sing

Se il nome vi suona familiare, beh avete ragione! Sì, si tratta proprio della figlia di Paul McCartney, fotografa come la mamma Linda Eastman – scomparsa nel 1998 – che debutta dietro la macchina da presa per rendere omaggio ad un luogo magico che per lei è stato come una seconda casa, con tanto foto di famiglia che la ritraggono neonata sul tappeto dello Studio 2. Diviso visivamente tra immagini di repertorio e interviste ad artisti che in quegli studi hanno inciso i loro dischi, If These Walls Could Sing è un tuffo nostalgico quanto ricco di entusiasmo nel passato di un luogo glorioso che, oltre novant’anni dopo la sua nascita, continua a restare la destinazione prediletta di qualsiasi musicista.

Mary McCartney nello Studio 2 di Abbey Road

Artisti, produttori, compositori, tecnici e lo staff di Abbey Road. È attraverso le loro parole e i loro ricordi che Mary McCartney ricompone i pezzi di un puzzle fatto di momenti memorabili, piccoli o grandi che fossero. Un crocevia di creatività che negli anni ha ospitato sessioni di registrazioni di musica classica, pop, hip hop e di colonne sonore. Tra i tanti ospiti che si susseguono davanti la macchina da presa di Mary McCartney anche John Williams che descrive gli Abbey Road Studios come «una madre che custodisce e protegge». Procedendo cronologicamente, If These Walls Could Sing, mostra le tappe che dai primi anni Trenta portano fino ai giorni nostri.

If These Walls Could Sing
Uno degli studi di registrazione immortalati da If These Walls Could Sing

Da Elton John che ricorda, quando alle prime armi, si ritrovò ad assistere, incredulo, all’incisione di Hey Jude ai Beatles che registravano Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band mentre i Pink Floyd incidevano il loro primo disco passando per la crisi dell’industria discografica del 1979 fino agli Oasis cacciati perché ascoltavano i dischi dei baronetti ad un volume troppo alto. Tra i momenti di pura magia regalati da If These Walls Could Sing vi ritroverete ad assistere anche alla riproduzione dei nastri originali di A Day in the Life con il produttore inglese Giles Martin (figlio di una leggenda chiamata George Martin) che isola la voce di John Lennon per far emergere tutta la bellezza di quell’incisione. Se quei muri potessero cantare…

  • Volete leggere altri DocCorn? Li trovate qui

Qui sotto potete vedere il trailer del documentario:

Lascia un Commento

Un Vizio di Famiglia

Un Vizio di Famiglia | I mille volti di Laure Calamy per il thriller al femminile di Sébastien Marnier

Lukas Dhont

Lukas Dhont: «Close? Una storia di amicizia per demolire la società patriarcale…»