ROMA – Un po’ in sordina, ma su Netflix è arrivato da qualche settimana quello che forse è per davvero il perfetto film delle feste. Parliamo di That Christmas, esordio alla regia dell’animatore Simon Otto, che segue una serie di storie intrecciate su famiglia e amici, amore e solitudine e Babbo Natale che commette un grosso errore quando si tratta di riempire una calza di Natale. Ma soprattutto di spiagge, lastre di ghiaccio e tantissimi tacchini da salvare. Arricchito dalle voci – in originale – di Bill Nighy, Brian Cox, Fiona Show, Rhys Darby e Jodie Whittaker, il film è l’adattamento cinematografico della trilogia letteraria di Richard Curtis e Rebecca Cobb (That Christmas, The Empty Stocking, Snow Day – ahinoi inedita in Italia).

Non è un caso di omonimia, si tratta di quel Richard Curtis, il regista di Love Actually, I Love Radio Rock e Questione di Tempo, che con That Christmas esordisce da sceneggiatore nell’animazione curando su carta e intenzioni autoriali un adattamento magnifico che originariamente – nel 2022 per la precisione – era previsto al cinema con Warner Bros. Pictures prima che il colosso di Los Gatos ne acquisisse i diritti di distribuzione dalla Locksmith Animation. Un’opera corale che proprio alla maniera di Love Actually – qui citato graficamente nel celebre momento della dichiarazione sull’uscio della porta di Andrew Lincoln a Keira Knightely – vede la comunità di Wellington-on-Sea vestirsi dell’abito universale del microcosmo vitale nel raccontare di genitorialità e ansia, di lutti e prime cotte, di solitudini e timidezza.

Sullo sfondo, manco a dirlo, il Natale e la sua carica emotivo-valoriale come lente di ingrandimento dei sentimenti umani che avvolge That Christmas come un asciugamano caldo nel suo sviluppo armonico (anche se a dire il vero un po’ zoppicante nel terzo atto), dando a uno spassoso e inedito Babbo Natale (Brian Cox in v.o. è maestoso!) il ruolo di narratore onnisciente a cui Curtis e Otto affidano i respiri e il ritmo dell’intero racconto. E parliamo di una narrazione che parte in medias res, si riavvolge in digressione temporale, per procedere poi in maniera lineare. Non ultimo, Ed Sheeran che per il film ha firmato un brano inedito (Under The Tree) sapientemente inserito in uno dei momenti più dolci del racconto. Decisamente da non perdere!
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