in

Testimone d’accusa | Quando Billy Wilder portò Agatha Christie in tribunale

Quando il cinema finisce in in aula di tribunale: ecco il capolavoro del 1957 con Marlene Dietrich

MILANO – Ventinove lungometraggi, ventuno nomination agli Oscar e sei statuette vinte. Questi sono numeri. Ciò che rende Billy Wilder uno dei più grandi cineasti di tutti i tempi però è il triplice profilo: quello di brillante, arguto ed esilarante autore di commedie; quello tinto di oscuro cinismo noir, genere ed etichetta che lo stesso Billy ha contribuito a costruire e definire insieme a Fritz Lang e Howard Hawks e a scrittori come Raymond Chandler; e poi, quello di profondo conoscitore dell’animo umano e di fine radiografo delle ambiguità e delle debolezze che caratterizzano le vite degli uomini, che emerge soprattutto in pellicole in bilico tra cattiveria e burla. Come Testimone d’accusa.

Marlene Dietrich e Charles Laughton

Il film è l’adattamento di un testo di Agatha Christie e la stessa scrittrice considerò il film di gran lunga il migliore che sia mai stato tratto da una sua opera. L’anno è il 1957, e anticipa di poco la doppietta che consacrerà Wilder come il punto di riferimento della commedia, ovvero A qualcuno piace caldo (1959) e L’appartamento (1960). Testimone d’accusa è un giallo giudiziario che fin dalle prime scene introduce lo spettatore nel vivo della questione. La domanda principale è: perché Christine (una straordinaria Marlene Dietrich) non vuole testimoniare a favore del marito Leonard Stephen Vole (Tyrone Power), accusato dell’omicidio di Emily French, una ricca vedova? Vietato svelare altro. La potenza della sceneggiatura e l’intrigo del tema sono i segreti di un lavoro esemplare, destinato a fare scuola e a essere preso come termine di paragone da generazioni.

Charles Laughton con Elsa Lanchester

La fisicità degli interpreti e i loro comportamenti imprevedibili contribuiscono a rafforzare un sentimento di suspense sempre più elevato, che per chi guarda è coadiuvato da uno stimolante esercizio intellettuale. Charles Laughton è memorabile nel ruolo dell’avvocato vizioso Sir Wilfrid Robarts e Power è funzionalmente sopra le righe nella prima parte e teatrale nel dramma forzato dell’interrogatorio. Merita di essere menzionata anche Elsa Lanchester, che interpreta la badante dell’avvocato, e che i più attenti potranno riconoscere come la governante che si licenzia all’inizio di Mary Poppins.

Tyrone Power in una scena del film

Una curiosità: all’epoca molti davano quasi per scontato che Testimone d’accusa fosse un film di Alfred Hitchcock. A tal proposito, qualche tempo dopo, il regista di Psycho dichiarò: «Spesso ho avuto modo di incontrare molti ammiratori che si complimentavano con me per Testimone d’accusa, credendo che l’avessi diretto io. Quando lo feci notare a Wilder, mi disse che molti ammiratori si complimentavano con lui per Il caso Paradine credendo lo avesse diretto lui…».

Lascia un Commento

Michael Douglas al centro della scena di Franklin, una miniserie Apple TV+ disponibile dal 12 aprile

VIDEO | Michael Douglas, la vita di Benjamin Franklin e il primo trailer di Franklin

Volker Bruch, Stefano Mordini e Riccardo Scamarcio in un momento della nostra intervista per parlare di Race for Glory - Audi vs. Lancia, al cinema dal 14 marzo con Medusa Film

VIDEO | Volker Bruch, Stefano Mordini, Riccardo Scamarcio e il viaggio di Race for Glory