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Spider-Man: No Way Home | Peter Parker e quel colpo al cuore della cultura pop

Divertente eppure drammatico, elettrizzante eppure profondo. Il 27° titolo MCU? Meraviglioso

Spider-Man: No Way Home
L'universo di Spider-Man: No Way Home

ROMA – Vecchie e nuove sensazioni, le responsabilità che aumentano, una nuova concezione della parola “eroe”, che per forza deve essere aggiornata, rivista, rivoluzionata. Ennesimo salto in avanti, ennesima dimostrazione di grandezza da parte dei Marvel Studios che, visto il (leggendario) personaggio in questione, continuano la proficua collaborazione con la Columbia Pictures/Sony Pictures in modo da estasiare e deliziare i fan con un universo espanso che, con estro e ambizione, adesso non ha davvero nessun limite. Nei 150 minuti di Spider-Man: No Way Home di Jon Watts confluiscono i ricordi di un cinema lontano con gli elettrizzanti orizzonti inesplorati, facendone un incredibile tutt’uno che annulla le regole e si avvicina al post-moderno, alla faccia di chi crede che questi siano solo dei banali popcorn-movie.

Una scena di Spider-Man: No Way Home
Una scena di Spider-Man: No Way Home

Perché Peter Parker/Spider-Man è una leggenda della cultura pop, il supereroe newyorkese per antonomasia (e se girate per Manhattan vi sembrerà davvero di vederlo volteggiare tra l’Empire State Building e il Madison Square Garden), il ragazzo della porta accanto cresciuto troppo in fretta, rimasto da solo con un pugno di responsabilità e una ragnatela appiccicosa che gli permette di salvare sé stesso prima che il mondo. E in No Way Home, lo Spidey di Tom Holland (anch’esso cresciuto, ed è davvero un bel parallelo) deve fare i conti con quell’identità rivelata dal cattivone Mysterio, mentre il Daily Bugle di J. Jonah Jameson (J. K. Simmons, unico e inimitabile) lo bolla a criminale. Poco importa se Spider-Man è un Avengers, poco importa se è solo un ragazzino che cerca un posto al college per fare felice Zia May (Marisa Tomei), Peter diventa suo malgrado una star. Da amare o da odiare.

Tom Holland, Zendaya e Jacob Batalon
Tom Holland, Zendaya e Jacob Batalon

Davvero complicato, dunque, addentrarsi nella trama e nelle svolte di No Way Home senza sfiorare lo spoiler. Possiamo dire che Peter farebbe di tutto per tornare nell’anonimato, e dunque ritrovare la strada di casa e proteggere i suoi affetti, dalla ragazza MJ (Zendaya, che sfoggia un caustico umorismo) fino al migliore amico Ned (Jacob Batalon). Allora, ecco l’idea geniale: chiedere aiuto a Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) che, con una sua magia, potrebbe alterare il tempo e rimettere le cose a posto. Peccato che la memoria, come già spiegato da Avengers: Endgame, è composta da più linee parallele che, se toccate, potrebbero sconquassare la realtà riportando in vita i fantasmi del passato: un goblin, un dottore pazzo, un uomo di sabbia, un’enorme lucertola, un cavo elettrico pronto ad esplodere. Per correttezza narrativa, non vogliamo e non possiamo dire altro per non rovinare le molte sorprese che danno al ventisettesimo lungometraggio del MCU un ritmo incalzante, sorprendente e a tratti drammatico, rendendolo addirittura uno dei migliori capitoli della saga.

Peter Parker e Doctor Strange in Spider-Man: No Way Home

Imprevedibile ed esplosivo, Spider-Man: No Way Home è l’ascesa di Peter Parker, divenuto consapevole di quei poteri che sono fonte di ispirazione per i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo, cresciuti leggendo il fumetto inventato da Stan Lee e Steve Ditko nel 1962, con l’obiettivo (centrato) di rendere umani i supereroi. Grazie a Spidey, e grazie al filone iniziato da Sam Raimi, ci sentiamo meno inadatti e meno goffi, ci immedesimiamo (concetto essenziale) in un ragazzo del Queens che ha i nostri identici problemi. Per questo nel film di Jon Watts (e scritto da Chris McKenna ed Erik Sommers) esce anche il tema della maturazione, del cambiamento, del compromesso. In fondo quando si cresce la lotta si fa più dura anche se si fa parte di un multiverso da capogiro. I ricordi cominciano a sbiadire e il futuro appare più minaccioso di qualsiasi nemico. Peter (ovunque esso sia) lo sa, e lo sappiamo bene anche noi.

Qui il trailer di Spider Man: No Way Home:

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