MILANO – Ma cosa succede se un regista canadese come Maurice Devereaux realizza un film che si rifà alla più alta tradizione slasher, intitolato proprio Slashers? Passato in streaming su Netflix qualche anno fa prima di scomparire di nuovo, il film – perfetto per la nostra rubrica Horror Corn (qui trovate le altre puntate) racconta di un programma televisivo giapponese molto particolare, amato in tutto il mondo, in cui sei concorrenti mirano a vincere dodici milioni di dollari. Tutto qui? No. Il tranello? La sfida a cui devono prendere parte mette in gioco la loro vita, semplice. Forse lo abbiamo scoperto anche grazie all’improvvisa attenzione verso il genere e verso le produzioni asiatiche che abbiamo visto dopo il successo delle due stagioni di Squid Game, ma attenzione, qui dentro c’è ben poco in comune con la serie Netflix.

A inizio anni Duemila, con uno studio televisivo e i costumi che a prima vista fanno tornare con la mente a quegli anni, quella che Devereaux realizza è una parodia di quel tipo di storie che tanto hanno affascinato il pubblico occidentale e orientale. In tanti l’hanno definita una sorta di remake a basso costo di Running Man con Arnold Schwarzenegger in un’America totalitaria dove i carcerati devono combattere per la libertà – e per la propria vita – in termini molto simili. Ma Slashers non pretende di essere un capolavoro. Anzi, se si vanno a guardare la qualità degli effetti, dei dialoghi e delle recitazioni è ben lontano dall’essere anche solo passabile. Palesemente un film a bassissimo budget. Ma nonostante questo, già alla sua uscita riscosse parecchio gradimento tra il pubblico (un po’ meno dalla critica, ma è comprensibile).

La storia è molto semplice: sei concorrenti americani vengono liberati in un’arena costruita ad hoc come un set di un film horror. L’unico obiettivo è rimanere vivi, sfuggendo ai tre psicopatici – un becchino, un dottore e un falegname, nelle vesti più insanguinate e inquietanti che potevano trovare – che ovviamente vorrebbero farli a pezzi (che altro?). Un passatempo come tanti altri insomma, a quanto pare, visto che dal collegamento con gli Stati Uniti vediamo una piazza gremita di gente, pronta a fare il tifo per loro e a godere dei vari svisceramenti in diretta. Insomma, una punta di voyeurismo alla Hunger Games non può mai mancare quando si tratta di questi spettacoli, e la cosa forse dovrebbe iniziare a preoccuparci.

Ma se il film manca di profondità e suspense, lo compensa con l’essere estremamente comico e a tratti divertente, dal sangue scadente alle ovvie morti finte sostituite dai manichini. Maurice Devereaux ci va pesante e non risparmia nemmeno qualche plot twist disseminato qua e là, tra l’assurdità di uno stacco pubblicitario nel bel mezzo di un’uccisione (!) e personaggi per cui veramente facciamo fatica ad avere compassione da quanto sono irritanti (!!). Per non parlare poi della colonna sonora, visto che la musichetta del programma è veramente orecchiabile e facile da ricordare. C’è da dire che spesso le parodie rischiano di avventurarsi in territori pericolosi senza riuscire nel loro intento originale, ma Slashers, nella sua esilarante stravaganza, ha centrato in pieno l’obiettivo. Se volete farvi quattro risate con gli amici, visione perfetta.
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- VIDEO | Qui il trailer di Slashers:
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