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Sky Peals | Moin Hussain, la famiglia e l’alienazione dell’uomo contemporaneo

In concorso alla SIC, la pellicola è un’opera prima di fantascienza sociale. Fulminante ed incisiva…

Sky Peals
Faraz Ayub è Adam in una scena di Sky Peals.

VENEZIA – Presentato alla Settimana della Critica qui alla Mostra, Sky Peals è il lungometraggio d’esordio dell’inglese Moin Hussain, giovanissimo classe 1992 che continua sulla linea degli esordi visti quest’anno al Lido a raccontare un certo disagio generazionale. È sicuramente questo il tema comune delle opere prime di questi registi e autori millennials e in Sky Peals il protagonista è Adam (Faraz Ayub), impiegato notturno in una stazione di servizio autostradale. Conduce una vita mediocre e solitaria, quasi del tutto priva di contatti umani. Poi, un giorno, viene a sapere che il padre – di cui aveva perso le tracce anni prima – è morto. Adam cerca così con fatica di ricostruire l’immagine di un uomo che non ha mai veramente conosciuto, riesaminando i dettagli di un passato che fa difficoltà a comprendere.

Sky Peals di Moin Hussain è stato presentato in concorso alla Settimana Internazionale della Critica 38
Un suggestivo frammento di Sky Peals di Moin Hussain.

Quando scopre che il padre era convinto di non essere un umano, Adam inizialmente respinge l’idea come ridicola. Tuttavia il dubbio lentamente si insinua, portando con sé una seria riflessione: se fosse la verità, cosa significherebbe questo per lui? Sky Peals è uno sci-fi molto intimista, che si prende i suoi tempi per ragionare sulla crisi d’identità del protagonista (ma non solo la sua) e lo fa con un montaggio lugubre, fatto di luci e suoni che non fanno che alimentare questo senso di angoscia che accompagna Adam per tutto il film. Come spesso accade in queste storie, il genere fantascientifico è un pretesto per raccontare problemi culturali e generazionali. Non è un caso infatti che il protagonista di Sky Peals sia pakistano, proprio come il regista Moin Hussain. Unico problema? Il Pakistan non l’ha mai visto.

Faraz Ayub è Adam in una scena di Sky Peals
Faraz Ayub è Adam in una scena di Sky Peals

Il padre di Hussain si è trasferito in Inghilterra quando era bambino e così lui non ha mai avuto un collegamento con il suo Paese natale. In Sky Peals Adam pensa di essere effettivamente un alieno, e si sente alienato in una società che non lo accoglie e – peggio – lo ignora. È chiaro che Hussain ha voluto raccontare un sentimento condiviso anche da lui: quello dell’alienazione. Il regista vuole viaggiare per universi lontani per cercare di trovare il suo posto nel mondo, ma in realtà racconta una storia molto vicina a casa sua (e a quella di molte altre persone, probabilmente).

Una scena del film
Un’altra scena del film

Fanno eco al senso del racconto di Sky Peals i luoghi isolati e la notte eterna in cui Adam si muove alla ricerca della sua identità. L’atmosfera racconta una trama a doppio filo che finisce per tradire le sue premesse fantascientifiche in favore però di un dramma umano che risplende nel buio del hinterland inglese grazie ad una regia curata e una storia più vera che mai. Da tenere d’occhio.

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