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Tra Eraserhead, Mulholland Drive e Inland Empire | David Lynch arriva su Rarovideo Channel

Sette dei dieci film dell’universo immaginifico dell’autore arrivano in una collection esclusiva

L'inquadratura madre di Eraserhead - La mente che cancella, l'esordio di David Lynch del 1977. Su Rarovideo Channel
L'inquadratura madre di Eraserhead - La mente che cancella, l'esordio di David Lynch del 1977. Su Rarovideo Channel

ROMA – Tutto l’universo immaginifico di David Lynch in una collection esclusiva con sette dei suoi dieci film è in programma su Rarovideo Channel, la boutique del cinema d’autore, raro e sperimentale disponibile su Amazon Prime Video Channels e su The Film Club. Tutti disponibili in un’esclusiva versione restaurata in 4K, la raccolta è l’omaggio di Rarovideo Channel ad uno dei cineasti più grandiosi della settima arte. Si parte con Eraserhead, l’esordio di Lynch del 1977 che ha saputo riscrivere il linguaggio del cinema grottesco e The Elephant Man, del 1980, la sua formidabile opera seconda di rara umanità e dolcezza ispirata alla vera storia di Joseph Merrick.

David Lynch e John Hurt sul set di The Elephant Man
David Lynch e John Hurt sul set di The Elephant Man

Si passa poi a tre capisaldi della produzione degli anni Novanta: Twin Peaks: Fuoco cammina con me, del 1992, tassello fondamentale nella mitologia di una delle serie tv più amate di sempre, Strade perdute, del 1997, labirintico noir surreale, ennesimo capitolo della destrutturazione dell’abituale linearità del genere diventato un vero e proprio cult, e Una Storia Vera, il capolavoro lineare di David Lynch, del 1999 un’anomalia della sua produzione filmica, un film di assoluta bellezza e di immagini in purezza.

Naomi Watts e Laura Harring in una scena di Mulholland Drive di David Lynch
Naomi Watts e Laura Harring in una scena di Mulholland Drive di David Lynch

Non ultimo la (geniale) produzione degli anni Duemila: Mulholland Drive, del 2001, Miglior regia a Cannes, il più grande film del XX° Secolo, l’onirico animato Dumbland del 2002 (ma solo per cinefili esperti!) e l’atto finale, Inland Empire – L’impero della mente, del 2006: L’apice della sperimentazione, astrazione pura, l’ultimo lungometraggio di Lynch. Un omaggio da non perdere.

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