in

Da Gazzelle a Soul, da Speravo de morì prima ai Blur | La playlist di Hot Corn

Tutto il meglio ascoltato questa settimana dalla redazione di Hot Corn, tra film e serie tv

playlist

UN PO’ COME NOI – Gazzelle. Da Nudes. Ultimo brano di OK, terzo album in studio di Gazzelle e primo brano della nostra playlist. Un po’ come noi è il brano scelto come colonna sonora di Nudes. La serie Rai diretta da Laura Luchetti, remake dell’omonimo teen drama norvegese, incentrata sul tema del revenge porn tra adolescenti. Nell’attesa di vedere la serie con Fotinì Pelusi e scoprire se riuscirà a colmare il vuoto lasciato da SKAM Italia, noi continuiamo ad ascoltare (e cantare a squarciagola) il brano di Gazzelle.

AMORE NO NO NO – Studio Bonaparte. Da Divine – La fidanzata dell’altro. Una delle sorprese inaspettate di questa primavera cinematografica è senza dubbio Divine del tedesco Jan Schomburg con Matilda De Angelis e Callum Turner (lo trovate su CHILI). Una commedia sentimentale fresca, surreale e, a tratti, non-sense ambientata nel cuore di Roma. A renderla ancor più gradita la colonna sonora firmata da Tobias Jundt, aka Bonaparte, cantautore e produttore svizzero trapiantato a Berlino che ha scritto una manciata di canzoni irresistibili per il film. A cominciare da Amore no no no, brano inserito nella nostra playlist dove canta in italiano ricordando un po’ il Mike Patton di Mondo cane, un po’ i cantanti italiani degli anni Sessanta.

IT’S ALL RIGHT – Jon Batiste. Da Soul. Il film d’animazione Disney Pixar diretto da Pete Docter – lo trovate su CHILI – si è guadagnato tre nomination agli Oscar tra cui quella alla Miglior Colonna Sonora per Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste. Proprio uno dei brani arrangiati da Batiste – anche leader della band che accompagna il The Late Show With Stephen Colbert – è uno di quelli che non smettiamo di canticchiare. Un falsetto di velluto e il piano jazz che donano nuova vita al classico (intramontabile) di Curtis Mayfield.

FRIENDSHIP – Rob Simonsen. Da L’amico del cuore. Lo ammettiamo: abbiamo pianto senza ritegno guardano L’amico del cuore. Il dramma – disponibile su Amazon – diretto da Gabriela Cowperthwaite con protagonisti Casey Affleck, Dakota Johnson e Jason Segel in un film tratto da una storia vera e ispirato a un articolo scritto nel 2015 da Matthew Teague su Esquire. La colonna sonora è affidata a Rob Simonsen, già nome dietro le musiche di Love, Simon, Tornare a vincere e Foxcatcher e Vita di Pi, che qui si concentra sulla melodia delicata ed intima della chitarra per accompagnare la commovente storia di amore e amicizia raccontata nel film.

SECOND CHANCE – Lovesick Duo. Da Speravo de morì prima. Nel dibattito favorevoli o contrari alla serie su Francesco Totti, noi di Hot Corn ci schieriamo apertamente per un gigantesco sì. Ironica, onirica, emozionante, originale. La serie Sky è riuscita a catturare l’essenza del numero 10 della Roma realizzando anche un viaggio indietro nel tempo nella memoria collettiva. Oltre alle incredibili interpretazioni, tra le tante, di Pietro Castellitto, Monica Guerritore o Gabriel Montesi, siamo rimasti colpiti anche dalle canzoni che accompagnato gli episodi, al punto da dedicargli un posto nella nostra playlist. Qui sotto trovate Second Chance dei Lovesick Duo, aka gli italianissimi Paolo Roberto Pianezza e Francesca Alinovi che, però, con la loro musica vi trasporteranno nell’America del country e del bluegrass. Ascoltare per credere!

LOUISIANA HERO – Henry Jackman. Da The Falcon and the Winter Soldier. La Marvel continua a non sbagliare un colpo. Così dopo il successo e la sorpresa destata da WandaVision ecco ora il turno di The Falcon and the Winter Soldier (lo trovate su Disney+). Protagonisti Anthony Mackie e Sebastian Stan che riprendono i ruoli di Sam e di Bucky in una serie oscura, pop e attuale. Il brano che l’accompagna è firmato da Henry Jackman e ha in sé tutta l’epica e la solennità necessarie per fare da sfondo alla storia diretta da Kari Skogland.

RAIN SONG – Emile Mosseri & Han Ye-ri. Da Minari. Il film è ancora inedito in Italia. Noi ve ne avevamo parlato qui quando, oltreoceano, era scoppiata la polemica per il trattamento riservato al film dai Golden Globe. Lezione imparata al volo dagli Academy che ha candidato il film di Lee Isaac Chung a sei Oscar, tra cui quello per il Miglior Film. La storia? Quella di una famiglia coreano-americana, gli Yi, che, negli anni Ottanta, decide di trasferirsi in Arkansas per creare una propria fattoria. Noi, in attesa di poterlo finalmente vedere, ascoltiamo la bellissima colonna sonora di Emile Mosseri, già firma di un altro inedito targato A24, The Last Black Man in San Francisco per il quale ribadiamo l’appello lanciato qualche mese fa…

HOW TO SURVIVE IN SOUTH CENTRAL – Ice Cube. Da Boyz n’ the Hood. Il classico di John Singleton con Cuba Gooding Jr è arrivato su CHILI – lo trovate qui, gratis con pubblicità (!) – e noi ne abbiamo approfittato per rivederlo e dedicargli una postazione nella nostra playlist. Qui sotto trovate How to Survive in South Central brano scritto da Ice Cube per il film – nel quale interpreta Doughboy – poi inserito nel nell’album del 2003, Priority.

BRAND NEW DAY – Van Morrison. Da Cherry – Innocenza perduta. Il film dei fratelli Russo con protagonista Tom Holland (lo trovate su AppleTV+) non ci ha convinti del tutto ma è innegabile che in quando a colonna sonora i registi non abbiano sbagliato un brano. Noi abbiamo scelto Brand New Day di Van Morrison. Brano del 1970 contenuto in Moondance ispirato al tema di un altro classico, I Shall Be Released.

SING – Blur. Da Trainspotting. I nostri lettori lo sanno: qui a Hot Corn abbiamo una serie di passioni che non ci stanchiamo mai di celebrare, dai Muppets a Ethan Hawke. Così per i 50 anni di un attore che amiamo, Ewan McGregor, abbiamo inserito nella nostra playlist un brano di una band che amiamo, i Blur, tra le canzoni che compongono la colonna sonora di un film che amiamo, Trainspotting (di cui abbiamo celebrato i 25 anni dall’uscita in sala qui)…

Lascia un Commento

TOP CORN | La danza della guerra e un capolavoro da riscoprire: perché vedere Foxtrot

Claudio Bonivento: «Ultrà, la scelta di Ricky, la Berlinale e il viaggio dentro un cult»