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Kubrick prima di Kubrick | Paura e desiderio e quel war movie esistenzialista

Il primo film del regista, a lungo irreperibile, è ora disponibile gratis in streaming su CHILI

paura e desiderio

ROMA – «If you have to hate me, please try to like me also». È una frase pronunciata dal soldato semplice Sydney (Paul Mazursky) alla ragazza (Vivian Leith) che lui, il tenente Corby (Kenneth Harp), il sergente Mac (Frank Silvera) e il soldato Fletcher (Stephen Coit) hanno catturato nel bosco in cui è precipitato il loro aereo durante una missione di una non meglio specificata guerra. Una frase che, a ben guardare, racchiude il tema del doppio che caratterizzerà tutto il cinema di Stanley Kubrick, da Il bacio dell’assassino a Shining. Paura e desiderio – lo trovate in streaming gratuito su CHILI – però non si limita ad introdurre una tematica che ritroveremo nelle pellicole a venire del regista, ma introduce anche quella riflessione sulla guerra che caratterizzerà Orizzonti di gloria, Il dottor Stranamore e Full Metal Jacket.

Una scena di Paura e desiderio

E allora perché Kubrick per tutta la vita cercò di nascondere il suo esordio cinematografico? «Il disegno di un bambino sul frigorifero», «Un maldestro esercizio cinematografico amatoriale» sono solo alcune delle espressioni usate dal regista per riferirsi a Paura e desiderio. Dall’anteprima, che si tenne presso il Guild Theatre di New York il 31 marzo 1953, alla prima retrospettiva, nel 1993, al Telluride Film Festival passarono quarant’anni in cui il regista tentò in tutti i modi di rendere il film irreperibile. Eppure in Paura e desiderio, scritto, diretto e montato da Kubrick partendo da un budget di solo 1.000 dollari (poi gonfiati a 9.000 grazie all’aiuto dell’agiato zio Martin Perveler e diventati 53.000 a fine riprese grazie al portafogli del produttore Richard de Rochemont), c’è già tutta l’inventiva e la filosofia del più grande regista del Novecento.

paura e desiderio
Una scena del film

Una troupe di sole quindici persone – e una carrozzina da bambini usata come dolly – e una doppia esperienza come regista di corti spinsero Kubrick a lasciare il suo lavoro come fotografo a Look e gettarsi nel mondo del cinema con una storia scritta da Howard Sackler, suo compagno di classe alla William Howard Taft High School del Bronx. La storia di un conflitto bellico tra due nazioni senza nome (in realtà ispirata alla Guerra di Corea) e il peregrinare di quattro uomini dietro le linee nemiche con cui, in poco più di un’ora, mettere in scena l’insensatezza della guerra attraverso dialoghi esistenzialisti e sequenze sperimentali. Quello che oggi definiremmo un film anticipatore e moderno per i suoi tempi che, in più di un passaggio, ricorda nella composizione delle immagini l’esperienza da fotografo del regista per un film che svela il seme del futuro cinema di Stanley Kubrick.

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