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Oscar 2020 | Da Parasite a Joaquin Phoenix: i vincitori, le sorprese e gli sconfitti

Al Dolby Theatre di LA, sono stati consegnati i premi della 92ª edizione. Ecco i vincitori

Oscar 2022
Oscar 2022, i vincitori

ROMA – E anche quest’anno, il rito degli Oscar si è concluso. Prima qualche inusuale goccia sul red carpet, dominato dall’acid look di Billie Eilish, da Spike Lee e l’omaggio a Kobe, dal sorriso dei piccoli protagonisti di Jojo Rabbit (Roman Griffin Davis e Archie Yates) e da Natalie Portman, con il suo vestito su cui ha ricamato il nome di tutte le registe donne snobbate; poi ecco il fermento, i flash e il sipario che si apre, spalancando il palco del Dolby Theatre per la 92ª edizione degli Academy Awards. Janelle Monae e Billy Porter inaugurano la cerimonia con uno spettacolare numero musicale che celebra la diversità negli Oscar – facendo cantare tutti, da Brad Pitt a Tom Hanks -, prima di lasciare i riflettori ai primi due host d’eccezione: Steve Martin e Chris Rock.

Brad Pitt con il suo primo Oscar vinto come miglior attore non protagonista.

Si parte subito con il sacrosanto Oscar a Brad Pitt per il suo Cliff Booth, protagonista di C’era una volta… a Hollywood“Tarantino fa sempre la cosa giusta”, ha detto – e, subito dopo, ecco la prima sorpresa: Toy Story 4 batte il favorito Missing Link come Miglior Film d’Animazione. Taika Waititi, vince l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale e dedica il premio a tutti gli storyteller del mondo, poco prima che inizi la girandola delle performance musicali, aperte da Idina Menzel che intona Into the Unknow. Come documentario, molto discutibile la vittoria di American Factory, che batte opere importanti come La Mia Piccola Sama e Honeyland. Nessun dubbio su Laura Dern, miglior attrice non protagonista per Storia di un Matrimonio, che vince l’Oscar il giorno del suo compleanno.

Il trionfatore della serata: Bong Joon Ho con Parasite.

Tra i migliori momenti di questi Oscar 2020 un montaggio che sottolinea l’influenza della musica nel cinema e viceversa (Footlose, Il Laureato, Rocky, Titanic, Body Guard, Ghost) presentato da Lin Manuel Miranda, finendo per esplodere in un’emozionante performance dal vivo (e decisamente a sorpresa) di Eminem che canta Lose Yourself. Con tanto di standig-ovation a risvegliare la platea. Gli Oscar tecnici? Roger Deakins vince meritatamente per 1917 (che si rivelerà l’enorme sconfitto dell’edizione…), decisamente più “strano” l’Oscar al miglior montaggio di Le Mans ’66, considerando che nella categoria c’era un titolo come Parasite.

Renee Zellweger e il suo secondo Oscar.

Tornando agli host, simpatica e decisamente autoironica la presentazione di James Corden e Rebel Wilson che, sul palco, arrivano vesiti da gatti: “Essendo nel cast di Cats, nessuno più di noi capisce l’importanza degli effetti speciali”, hanno scherzato, prima di consegnare la statuetta a 1917. E, mentre Antonio Banderas balla sulle note di Elton John e la sua (I’m gonna) love me again, che vincerà il suo secondo Oscar, al fianco di Bernie Taupin, per la miglior canzone in Rocketman, Bong Joon Ho, finalmente, può “prepararsi un drink” dopo l’Oscar a Parasite, Miglior Film Internazionale. Hildur Guðnadóttir, invece fa alzare la voce alle donne con l’Oscar per la colonna sonora di Joker. Meritatissimo.

Josh Cooley, Mark Nielson e Jonas Rivera con l’Oscar per Toy Story 4.

Sul palco, riecco Spike Lee, che premia – in un momento che resterà – Bong Joon Ho, miglior regista per Parasite. Bello e spontaneo il suo discorso, ringraziando i “rivali” della serata: Scorsese, Sam Mendes, Tarantino e Todd Phillips. L’altra istantanea degli Oscar 2020? Ancora musica: Billie Eilish (!) e la sua cover di Yesterday (!!), ad accompagnare il ricordo degli artisti scomparsi. E, mentre che la cerimonia si avvicina al termine, ecco la potenza di Joaquin Phoenix, Miglior Attore per Joker “Possiamo utilizzare la nostra voce per aiutare chi non la ha. Bisogna lottare per i diritti di tutti, uomini e animali”. Un discorso denso, nobile e sentito che, ci scommettiamo, sarà quello più ricordato dei prossimi anni.

Jane Fonda assegna l’Oscar a Parasite.

Come da previsione, in un’edizione molto (troppo?) lineare – l’assenza di un presentatore si fa sentire – il penultimo premio va a Renèe Zellweger, che vince la statuetta per Judy, antecedentemente a Jane Fonda – altra standing-ovation – che premia l’unica (e la più importante) sorpresa della serata. Infatti, il favorito 1917 non ce l’ha fatta: il Miglior Film è Parasite, scrivendo la storia dei premi: l’unica pellicola a vincere sia la statuetta come Miglior Film, sia come regia, sia come Miglior Film Internazionale. Un trionfo capace di cambiare per sempre il volto dell’Academy. Mentre l’incredulo Bong Joon Ho, finalmente, può godersi il suo meritato drink.

Di seguito, tutti i vincitori all’Oscar 2020

Miglior film:

Parasite

Migliore regia:

Bong Joon Ho, Parasite

Migliore attore protagonista:

Joaquin Phoenix, Joker

Migliore attrice protagonista:

Renèe Zellweger, Judy

Migliore attore non protagonista:

Brad Pitt, C’era una Volta a Hollywood

Migliore attrice non protagonista:

Laura Dern, Storia di un Matrimonio

Migliore sceneggiatura originale:

Bong Joon Ho, Parasite

Migliore sceneggiatura non originale:

Taika Waititi, Jojo Rabbit

Miglior film internazionale:

Parasite

Miglior film d’animazione:

Toy Story 4

Migliori Costumi:

Piccole Donne

Miglior Mixing Sonoro:

1917

Miglior Montaggio Sonoro:

Le Mans ’66

Miglior Corto Animato:

Hair Love

Miglior Corto:

The Neighbors’ Window

Miglior Colonnna Sonora:

Joker

Miglior Montaggio:

Le Mans ’66

Miglior Corto Documentario:

Learning to Skateboard in a Warzone (If You’re a Girl) 

Miglior Documentario:

American Factory

Miglior Scenografia:

C’era una volta… a Hollywood

Miglior Fotografia:

1917

Migliori Effetti Speciali:

1917

Miglior Trucco e Acconciatura:

Bombshell

Miglior Canzone:

(I’m gonna) love me again

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