MILANO – Essere un regista sudcoreano e vincere il premio per la migliore sceneggiatura a Cannes significa aver scritto un film in grado di trascendere la propria cultura e abbracciare un’idea aperta al mondo intero. Fermarsi otto anni dopo questo riconoscimento, quel film era Poetry, significa essere coraggiosi, e Lee Chang-dong non ha avuto fretta, non ha cavalcato la fama e non poteva fare scelta migliore. Perché? Perché l’attesa è stata ripagata con un capolavoro ispirato a Granai incendiati, racconto breve di Haruki Murakami, ovvero Burning – L’amore brucia – lo trovate ora in streaming su Prime Video – che nasce proprio da un pensiero che è arso lentamente, che si è materializzato nel 2018 e che narra di un amore bruciato, consumato dagli sguardi, dalle parole non dette e da un mistero. Lee Chang-dong entra senza permesso nell’anima di tre ragazzi totalmente diversi non solo per esplorare differenze e contrasti, ma anche per far emergere le contraddizioni della Corea del Sud.
Ma andiamo a conoscere i protagonisti di Burning: Jong-su si è laureato in scrittura creativa, ha appena concluso il servizio militare e mentre cerca lavoro è anche alla ricerca di una storia per il suo primo romanzo. Un giorno incontra Hae-mi, un’amica d’infanzia che lavora come ragazza immagine in un negozio per permettersi un viaggio alla scoperta di un luogo che non ha mai visto. L’incontro fa riemergere ricordi dimenticati, lontani anni luce, così decidono di vedersi la sera stessa per bere qualcosa e continuare la chiacchierata. Lei è spontanea, solare e pronta a partire per l’Africa, lui è impacciato, timido e si finge un’altra persona per non dover raccontare la sua tragica situazione economica e familiare. La loro diversità li unirà, creando un’alchimia particolare che porta Hae-mi a chiedergli di tenerle il gatto durante il viaggio e Jong-su ad accettare.
Il giorno dopo si rivedono a casa della ragazza, che le fa conoscere il gatto e i pochissimi metri quadrati in cui vive, ma basta qualche sguardo per finire a fare sesso nel silenzio, nella paura, nell’imbarazzo e dimenticarsi di tutto il resto. I giorni seguenti passano velocemente: Hae-mi è partita e Jong-su la aspetta e si occupa di un gatto che non si fa vedere. Il ritorno però rompe l’equilibrio perché Hae-mi non torna sola, ma con Ben, un ragazzo molto ricco e diverso da Jong-su, che si ritrova in poco tempo in una situazione ingombrante in cui non riesce ad esternare i suoi sentimenti vista la presenza del nuovo arrivato. I dubbi e le paure crescono e si fanno sempre più insistenti: Ben ha una bellissima casa, una macchina stupenda e lo status sociale che tutti invidierebbero, Jong-su non ha niente di tutto questo, anzi: ha un padre in prigione, una misera casa e un futuro crepato.
Il triangolo amoroso persiste per molto tempo, i tre ragazzi escono insieme, come se fossero bloccati e costretti a non sciogliere un legame che non hanno voluto stringere. Le tre anime si incastrano in un limbo sentimentale dove tutto resta sospeso, fermo nell’attesa di un cambiamento, ma qualcosa di importante accade. Qualcosa che sbaraglia di nuovo tutto. Hae-mi sparisce nel nulla, non risponde più al telefono e la sua piccola casa diventa vuota. Come se fosse partita per un altro viaggio. La sua scomparsa darà inizio ad una sequenza di eventi finali drammatici e thriller che trasformano Burning in un film sulla lotta di classe, sulla ricerca di un amore perduto troppo presto, su un mistero aggrovigliato in una matassa difficile da sciogliere perché tutto fatica ad avere un senso logico.
Burning è perfettamente spezzato in due rami uguali. Il primo è solare, leggiadro, pieno di colori e di speranza, Jong-su si sente riempito da qualcosa, da una ragazza che neanche ricordava di aver conosciuto mentre lei ricorda tutto benissimo, forse troppo. Il secondo invece, che si apre con il ritorno di Hae-mi e Ben dall’Africa, ribalta l’atmosfera e la fotografia si incupisce, la nebbia si infila nelle case e nei paesaggi, Jong-su inizia a sentirsi fuori posto. Non diciamo altro, se non che – rivisto ancora oggi – Burning è un film complesso e pieno di dettagli, inseriti per portarci dentro la confusione del protagonista, mostrando come sia molto più importante ciò che non si vede. Come se ciò vediamo fosse solo la sostituzione di ciò che avviene realmente. Imperdibile.
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