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Renée Zellweger: «Judy, Jerry Maguire e quella volta con Woody Allen»

I film, Judy Garland e quell’incontro con Woody. La nostra intervista da New York

Renee Zellweger con il suo secondo Oscar, vinto per Judy.

NEW YORK – «Quante volte ti senti dire “Mi avevi già convinta al ciao”?» «Non abbastanza», risponde sorridendo Renée Zellweger, che tra quattro candidature all’Oscar – il secondo appena vinto – e sette ai Golden Globes (quattro le vittorie), è oggi una delle attrici più rispettate dello showbiz, nonostante una carriera sempre in bilico tra alti e bassi. Qualche personaggio? La dolce Dorothy di Jerry Maguire e la grintosa Ruby di Ritorno a Cold Mountain, senza dimenticare la Roxie di Chicago e naturalmente, Bridget Jones. Renée insomma è un vero camaleonte, prova ne è l’ultima prova, arrivata al termine di quel che sembrava un ritiro dalla scene; ma la sua Judy Garland in Judy è straordinaria e le è già valsa il Golden Globe, il SAG e il secondo Oscar. La Zellweger ha raccontato la sua carriera, tra risate e ricordi, in un incontro con la stampa qui a Manhattan.

2004 | Con l’Oscar come attrice non protagonista per Ritorno a Cold Mountain.

AUSTIN, TEXAS –  «Da adolescente, per guadagnare qualche soldo per la retta universitaria, mi sono spesso trovata sul set di piccoli progetti fotografici, musicali o pubblicitari. Quando sono arrivata all’università il mio corso di studi prevedeva lezioni di recitazione e, anche se non era il mio principale interesse in quanto volevo diventare una scrittrice, me ne sono innamorata. Avevo provato anche il teatro, ma ero minuta e sembravo più giovane della mia età perciò non sapevano mai che parte darmi. Poi è cambiato tutto quando una ragazza mi ha chiesto di partecipare al progetto per la sua tesi. Ero sul set di un film tratto da una storia di Flannery O’Connor e improvvisamente mi sono sentita viva. Non vedevo l’ora che mi venisse offerta un’altra opportunità per potermi sentire di nuovo così. Mi è servita l’università per capire di essere un’attrice».

1995 | In Empire Records, in uno dei primi ruoli.

JERRY MAGUIRE – «Mi ricordo tutto, ricordo tutto di quel momento. Ricordo che il mio manager mi aveva dato un CD e lo avevo ascoltato in macchina mentre andavo all’audizione. Non avrei mai pensato di ottenere il ruolo, mi ero solo concentrata per fare un buon lavoro e non volevo sfigurare davanti al casting director e al regista, con cui poi è scattata subito una grande sintonia. Andai al Sundance poi ed è lì che Cameron (Cameron Crowe, il regista, nda) mi chiamò per dirmi che avevo ottenuto la parte. Mio fratello prese poi cinque copie di Variety dove c’era la notizia!».

1996 | Jerry Maguire, il film della svolta a fianco di Tom Cruise.

WOODY ALLEN – «Lo ammetto: in Texas non sono cresciuta con una grande cultura cinematografica, non avevamo accesso alla televisione dove vivevo perciò conoscevo solo Il mago di Oz e Tutti insieme appassionatamente. I miei amici a Los Angeles avevano invece già un profondo rispetto del lavoro di Woody Allen e della sua importanza come cineasta. Perciò quando subito dopo Love & una 45 sono volata a New York per conoscerlo mi è venuta l’ansia. Dovevo interpretare una scena de La dea dell’amore, lui mi ha dato il copione e la scena parlava di sesso, così sono andata nel pallone. Mi sono auto sabotata».

2001 | Insieme a Colin Firth ne Il diario di Bridget Jones.

QUEL RITARDO – «Avevo appena lasciato il mio ragazzo ed ero già confusa di mio, in più durante il red carpet tutti i giornalisti mi facevano le “condoglianze” per la possibile mancata vittoria di Betty Love. Perciò poco prima di annunciare la categoria come migliore attrice drammatica sono andata in bagno a sistemarmi. Misi il rossetto, ma la borsa non si chiudeva e allora ho cominciato a trafficare per buttare via qualcosa. Mi accorsi che ne avevo indossato troppo, così con un fazzoletto ne tirai via un po’, decidendo anche di buttarlo per far chiudere la borsa. Uscendo dal bagno mi sembrava di essermi tolta troppo rossetto e cominciai a cercarlo nel cestino. A quel punto sentii le urla “Renée vieni subito! Hai vinto!”. Ed è così che ho saputo che avevo vinto».

Renée Zellweger
2001 | In Betty Love, per cui vinse il Golden Globe.

IO E JUDY – «Ho imparato molte cose da Judy Garland: il coraggio, la tenacia, la necessità di andare avanti. Ogni volta che impersoni qualcuno porti con te sempre qualcosa a fine giornata, ma con Judy ho trovato la mia voce. Sul set facevo questi esercizi quotidianamente per allenare le corde vocali, dalla nota più bassa a quella più alta. Non avrei mai pensato ci fosse una componente emotiva legata a questa esperienza. Quando qualcosa ti colpisce emotivamente ti viene il nodo alla gola perciò per usare quel muscolo devi per forza rilassarti e snodare quel groppo. Ora ho imparato a farlo anche nella vita…».

Renée Zellweger
2019 | Con il regista Rupert Goold sul set di Judy.

Qui potete vedere la nostra intervista al regista di Judy, Rupert Goold

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